Billions

Gli intrighi che animano la politica e la finanza ormai sono entrati nella cultura popolare a colpi di scandali e clamorosi rovesci di imperi finanziari. Billions trae spunto dalla cronaca contemporanea per imbastire nel cuore della finanza mondiale, New York, il confronto epico tra due figure carismatiche e ambiziose. Soldi, potere e politica formano una matassa intricata che porta allo scontro lo scaltro uomo d’affari Bobby "Axe" Axelrod e il procuratore distrettuale Chuck Rhoades.

Billions - Di cosa parla

Nella realtà la parabola del finanziere d’assalto Bernie Madoff e il disastro della banca d’affari Lehman Bros. feticcio mediatico della più grande crisi finanziaria della storia contemporanea, hanno inoculato nella cultura popolare la percezione dell’assoluta mancanza di qualsiasi etica nella gestione del potere finanziario. Un potere che estende le conseguenze delle scelte su tutto il mondo globalizzato ed è mosso da meccanismi incomprensibili, collusioni politiche e conflitti di interessi pachidermici.
Nel cinema storie come Wolf of Wall Street di Martin Scorsese o il recente La grande scommessa hanno penetrato le maglie della realtà mostrando l’ingranaggio che regola l’orologio finanziario del mondo. Ancora prima un cult come Wall Street mostrava l’arrembante corsa della moltiplicazione del denaro e del delirio di onnipotenza che ne derivava.
Billions è figlio di madre realtà e papà cinema e impasta gli universi dei ricchi e corrotti in un dramma che contrappone la personificazione di due nemesi partorite dalla stessa cieca bramosia di potere.
Chuck Rhoades il politico, colluso e aggressivo procuratore del Southern District of New York, entra in rotta di collisione con il miliardario, cinico quanto brillante re dei fondi speculativi Bobby "Axe" Axelrod nel tentativo ossessivo di incastrarlo per frode. A fare da collettore tra i due rivali è Wendy, moglie di Rhoades che lavora presso la società di Axe.
Pur essendo ambientato nel mondo dell’alta finanza Billions evita la trappola del nozionismo tecnico, grande scoglio di tutti i film che trattano un tema così complesso, semplificandone la comprensione senza divenire banale e spostando l’asse della visione dalla finanza pura alla sete di potere dei due personaggi principali, vero motore della serie. Ognuno dei contendenti mostra pubbliche virtù e viene corroso da vizi privati così come la morale di entrambi è sempre sorretta da un ossessivo interesse personale nel prevalere sull’altro e di elevare il proprio potere nei rispettivi ambiti professionali.

Rhoades e Axelrod sono immagini speculari che si annullano a vicenda quando entrano in collisione ma provocano danni collaterali a tutti quelli che gravitano intorno a loro. Entrambi feroci e determinati a prevalere l’uno sull’altro sono consapevoli del grande potere che hanno tra le mani come sono altrettanto consapevoli della fragilità di quel potere che nel mondo liquido dell’alta finanza deve essere sempre nutrito e mantenuto in vita con qualsiasi mezzo. Proprio questo aspetto, la spregiudicatezza quasi criminale dei mezzi con i quali i due personaggi si fronteggiano è l’aspetto interessante della serie. Morale ed etica sono solo suoni, concetti astratti che non trovano corrispondenza in nessuna azione dei due personaggi; integrità solo un concetto obsoleto. La spietata risolutezza dei due protagonisti è parte integrante del loro animo ferino, tanto nutrito dall’ambizione quanto lacerato da manie insane con le quali sfogano le loro pulsioni. Billions è uno sguardo sull’abisso morale contemporaneo sublimato nella carne dei due protagonisti.