Regia di Tony Bui vedi scheda film
Una prostituta fiera e sicura di sé, ma spaventata dall’affetto sincero di un ciclotaxista. Una giovane raccoglitrice di fiori di loto che presta le sue mani al poeta deturpato dalla lebbra. Un bambino che cerca, nelle notte piovosa e triste, la sua valigetta con la mercanzia da vendere ai turisti. Un reduce americano tornato per trovare la figlia e “fare pace con questo paese”. Il paese è il nuovo Vietnam uscito da un eterno dopoguerra, corroso nell’anima e nei ricordi, accerchiato da un consumismo discreto e inarrestabile. Colorati neon pubblicitari, fiori di plastica, alberghi di lusso, bar-caffè con un nome che è un contrappasso della storia, “Apocalypse Now”, palazzetti spogli e miserabili, blackout improvvisi, pareti di televisori che trasmettono cartoon, cantieri aperti, bibite servite nel cellophane. Il paesaggio urbano riproduce le incertezze, le ferite e le sospensioni dei personaggi, tutti risoluti nell’arrivare puntuali all’appuntamento con il futuro. Il debuttante Tony Bui, ventiseienne vietno-americano, dirige con mano soave i suoi bravi attori. Cede, ogni tanto, a un lirismo trasognato e a un realismo manierato.
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