Anche a rivolgerle uno sguardo fugace, come non credere che Giulia Maenza, classe 1999, sia una creatura nata per il cinema? Ma inquadrarla - così limitandola - nel profilo di potiche, di puro incanto visivo (pur già inizialmente condensato nel lavoro come modella per Versace, Moschino, Dolce & Gabbana...), significherebbe fare un pessimo nonché ingrato servizio alla sua passione roboante, alla sua dedizione per il mestiere, e all’ardore con cui l’attrice siciliana si è tuffata in un esperimento magnificamente indecifrabile come Orfeo, “passion project” di Virgilio Villoresi (non perdete lo speciale dedicato su Film Tv n. 46/2025) e mosca artisticamente bianca nella nostra industria (e non solo). Nel film presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia 83 Maenza è Euridice, sortilegio mobile per cui spingersi anche all’inferno...

QUESTIONARIO
- Come è avvenuta la tua educazione alle immagini: guardavi soprattutto la tv, il cinema o le piattaforme?
Da piccola, in realtà, non guardavo molto la tv e non andavo spesso al cinema, venendo io da un piccolo paesino dove non c’erano proprio sale. Amavo però costruire scenari e ideare personaggi giocando con i pupazzi e con le bambole insieme ai miei fratelli. Il cinema, comunque, l’ho scoperto da grande... - La folgorazione per la recitazione: come è scattata e perché?
A 16 anni ho cominciato a lavorare nella moda, quindi viaggiavo tanto e vivevo spesso momenti di solitudine. I film in quei momenti mi hanno tenuto compagnia. Sui set, mi capitava spesso di immaginare di essere un’attrice, cercando di inventare personaggi cuciti attorno agli abiti che indossavo.

Orfeo (2025) Giulia Maenza - Come sei arrivata a fare questo mestiere?
Durante il COVID-19 la moda ha subìto un rallentamento: è stato allora che ho pensato fosse il momento giusto per iniziare ad ascoltare finalmente la mia voglia di esplorare questo mondo. Perciò ho fatto una chiamata al mio agente di cinema, e durante il lockdown ho iniziato a realizzare alcuni selftape... - Quali sono le differenze che hai riscontrato maggiormente fra il set televisivo e quello cinematografico?
Solitamente la differenza più sostanziale è il tempo di produzione, maggiore per le serie rispetto ai film. Poi però ti ritrovi su set cinematografici come quello di Orfeo, le cui riprese sono durate due anni e mezzo, e lì il tempo non conta più... Si tratta di un film indipendente girato con una grandissima libertà creativa, senza limiti di espressione o di tempo, che a volte è imposto con rigidità dalle grandi produzioni.

Giulia Maenza e Virgilio Villoresi sul set di Orfeo - Leggi riviste, cartacee e/o online, di critica cinematografica? Ti interessano?
Di cartaceo leggo spesso i booklet che accompagnano i Blu-ray: mi piace collezionarli, quindi ogni volta che guardo un film poi approccio l’analisi dei critici o del regista a disposizione in questi libriccini ricchi di immagini e curiosità sull’opera in questione. Inoltre, sicuramente online posso dedicarmi a una ricerca più ampia, leggendo opinioni di critici ma anche quelle del pubblico. - Come ti approcci alla storia del cinema? L’hai esplorata da autodidatta o seguendo una logica più accademica?
Mi ci sono sempre approcciata da autodidatta, facendo tanta ricerca e approfondendo film realizzati tra gli anni 30 e gli anni 80-90, titoli che hanno ispirato il cinema degli ultimi decenni.

Giulia Maenza - Come descriveresti il tuo metodo d’attrice?
Penso si tratti di una cosa molto personale. Per quanto mi riguarda, dopo aver fatto un po’ di teoria sui testi cerco di dimenticare tutto e farmi guidare dall’istinto. - Dimmi tre registi senza i quali non puoi vivere e tre interpreti che ti hanno formato.
Registi: Billy Wilder, Hayao Miyazaki, Terrence Malick e tantissimi altri. Interpreti: Monica Vitti, Juliette Binoche, Jack Nicholson, e tanti altri...

Il filo invisibile (2022) Francesco Gheghi, Giulia Maenza - Condividi un ricordo da un set che hai particolarmente a cuore.
Parlando di Orfeo, ho a cuore Letizia Giuliani e la sua compagnia di danza, che mi hanno aiutato a portare in scena una piccola coreografia del Lago dei cigni tratta da un video di un balletto della madre del regista. Vedere la madre di Virgilio osservarci mentre ricreavamo un suo ricordo è stato un momento molto toccante. - Qual è il tuo film della vita, il primo a cui pensi con affetto?
Sono tanti, molti grandi classici. Ma scelgo un film, visto di recente, che mi ha fatto tanto emozionare e a cui ripenso spesso: The Friends di Shinji Sōmai.
Filmografia ragionata & commentata
The Bad Guy
Poliziesco - Italia 2022 - durata 55’
Titolo originale: The Bad Guy
Creato da: Ludovica Rampoldi
Con John Griffin, Gianfelice Imparato, Dario Veca, Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Olivia Castanho
in streaming: su Prime Video
U.S. Palmese
Commedia - Italia 2025 - durata 120’
Regia: Manetti Bros.
Con Rocco Papaleo, Blaise Afonso, Claudia Gerini, Giulia Maenza, Lisa Do Couto Texeira, Max Mazzotta
Al cinema: Uscita in Italia il 20/03/2025
in TV: 24/11/2025 - Sky Cinema Comedy - Ore 17.05
in streaming: su Rakuten TV Timvision Now TV Sky Go Apple TV Amazon Video
Orfeo
Fantasy - Italia 2025 - durata 74’
Regia: Virgilio Villoresi
Con Giulia Maenza, Luca Vergoni, Aomi Muyock, Lorenzo Talotti
Al cinema: Uscita in Italia il 27/11/2025



