Presenza fatata, materializzazione di un incanto delicato, Carolina Sala sa mutare di pelle, farne alabastro oppure vetro, come da titolo del suo primo film dov’era già protagonista assoluta, principessa Gen Z in cerca di una libertà oltre la cameretta-teca-torre. Non ci sta, a rimaner imbrigliata nella categoria di bella statuina, Carolina, che, oggi venticinquenne, sa tirar di fioretto e salire sul ring coi mostri sacri (ha portato a teatro Sogno di una notte di mezza estate, La bisbetica domata, Macbeth...). Se il grande pubblico l’ha conosciuta come letterata tentazione nella serie Netflix Fedeltà, a Sala è bastato poco per soffiar via la minaccia di typecasting, convincendo Pappi Corsicato (Perfetta illusione) e Contarello (L’infinito, ora al cinema). L’abbiamo incontrata.

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Carolina Sala

QUESTIONARIO

  1. Come è avvenuta la tua educazione alle immagini: guardavi soprattutto la tv, il cinema o le piattaforme?
    Sicuramente è avvenuta tramite la sala, che ho sempre frequentato moltissimo fin da piccola. Andavo al cinema più volte a settimana, ed è stato allora che per me è scattato l’innamoramento.

  2. La folgorazione per la recitazione: come è scattata e perché?
    Non so isolare precisamente un momento, posso dirti che c’è stata fin da bambina un’attrazione che mi portava a infilarmi in qualsiasi situazione potesse coinvolgere l’atto del recitare: dagli spettacoli finali al GREST ai corsi di teatro, ai quali ho partecipato dall’adolescenza in poi. Il teatro è un luogo che mi ha fatta sempre sentire bene, percependolo come lo spazio in cui riuscire realmente a esprimermi - può sembrare una banalità, ma è profondamente vero. Lì tutte le cose trovavano un loro ordine, un loro senso; e se a scuola mi sentivo strana, sul palco mi sentivo nel posto giusto.
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    Vetro


  3. Come sei arrivata a fare questo mestiere?
    A 15 anni ho iniziato a praticare più seriamente l’attività teatrale e ho cominciato a frequentare l’Accademia Da Ponte, in provincia di Treviso, dove ho mosso i primi passi. Portavamo in tournée diversi spettacoli; e a un certo punto, tra i 17 e i 18 anni, il mio attuale agente vide una delle mie performance teatrali e decise di prendermi nella sua agenzia. Andavo su e giù attraverso Roma, dal Veneto, per fare provini, poi, durante l’ultimo anno di liceo e proprio mentre davo l’esame di maturità, ho girato il mio primo progetto, Pezzi unici di Cinzia TH Torrini.

  4. Quali sono le differenze che hai riscontrato maggiormente fra il set televisivo e quello cinematografico?
    Ci pensavo spesso, ultimamente, è una domanda che capita anche a noi attori di porsi, e ti direi che è soprattutto una discrepanza a livello di tempistiche. Di frequente i ritmi televisivi sono più serrati e devono quindi trovarti fin da subito molto preparata; capita che si abbia poco margine per indugiare e sperimentare. Mentre girare un film è un’operazione più circoscritta, per le serie tv devi tenere a mente varie scene di molteplici episodi, delle quali è impossibile avere il bandolo tutto in una volta, perciò devi essere in grado di organizzarle nella tua memoria. Io mi alleno a crearmi delle “mappe” mentali per ricordarmi man mano dove sono e cosa sto facendo. È tutto segmentato, a differenza del film che, come uno spettacolo, puoi anche mandare interamente a memoria.
    Rocco Fasano, Carolina Sala
    Noi anni luce (2023) Rocco Fasano, Carolina Sala


  5. Leggi riviste, cartacee e/o online, di critica cinematografica? Ti interessano?
    Devo essere sincera, no, o meglio: mi piace molto, dopo aver visto un film, leggere interviste e confrontarmi su analisi altrui, anche se apprezzo soprattutto il confronto umano e diretto, quindi quello che posso avere di persona. Se si tratta invece di miei lavori preferisco evitare, mantenere un distacco per tutelarmi.

  6. Come ti approcci alla storia del cinema? L’hai esplorata da autodidatta o seguendo una logica più accademica?
    Al momento ho studiato alla Ca’Foscari Conservazione dei beni culturali e Storia dell’arte, ma ho dato anche esami di cinema (e teoria del cinema) per approfondirlo. Uno studio che ho trovato davvero interessante, pur non sviluppando una passione a riguardo, forse perché a volte sento che c’è una distanza davvero forte tra la teoria e l’effettiva pratica del fare cinema. Rimane però una materia affascinante.
    Lucrezia Guidone, Michele Riondino
    Fedeltà (2022) Lucrezia Guidone, Michele Riondino


  7. Come descriveresti il tuo metodo d’attrice?
    Non credo di avere un metodo unico, ricorrente, nel senso che ogni progetto ne chiama uno. In realtà ciò che faccio sempre è leggere allo sfinimento la sceneggiatura, ma soprattutto è per me sacra la prima volta che mi approccio al copione, perché è il momento in cui riesco a capire quali sono i punti chiave della storia, che mi colpiscono e mi rimangono. Per il resto cerco di adattarmi a quel che mi serve per arrivare al personaggio: a volte lo trovo attraverso la musica, i movimenti, altre informandomi da un punto di vista più teorico.

  8. Dimmi tre registi senza i quali non puoi vivere e tre interpreti che ti hanno formato.
    Registi: Stanley Kubrick, Francis Ford Coppola, David Lynch. Attori: Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Frances McDormand.
    Carolina Sala
    L'Infinito (2025) Carolina Sala


  9. Condividi un ricordo da un set che hai particolarmente a cuore.
    La prima volta che ci sono stata, su un set: un momento che magari per qualcuno è una delusione, perché sbirci dietro la magia, ma che per me è stato stupendo, oltre che divertente. All’inizio le riprese sono complicate, perché devi introiettare meccanismi di un mondo a parte, che sono propri di quello specifico ambiente e non sempre immediati. Ma quando sono sul set, mi sento a casa.

  10. Qual è il tuo film della vita, il primo a cui pensi con affetto?
    Mood Indigo di Michel Gondry.

Autore

Fiaba Di Martino

Fiaba Di Martino è nata nel 1991, a un passo dal cinema Arcadia di Melzo, sua seconda casa e tempio irrinunciabile; è diplomata alla Scuola Civica di Cinema e Televisione Luchino Visconti di Milano (indirizzo scrittura cinetelevisiva) e si occupa dal 2016 di giornalismo e critica cinematografica per il settimanale cartaceo Film Tv e relativo sito web. Ha lavorato per MyMovies e Best Movie, collabora con Tv Sorrisi & Canzoni e con Gli Spietati. Insieme a Laura Delle Vedove nel 2016 ha scritto la monografia Xavier Dolan – Il sentimento dell'invisibile (Sovera Edizioni) e dal 2023 cura per il Cinema Farnese Arthouse di Roma le rassegne Arthouse Award e Nuova onda.

Filmografia ragionata & commentata

locandina Vetro

Vetro

Thriller - Italia 2022 - durata 90’

Regia: Domenico Croce

Con Carolina Sala, Tommaso Ragno, Marouane Zotti

Al cinema: Uscita in Italia il 07/04/2022

in streaming: su Now TV Apple TV Google Play Movies Amazon Video Timvision Rakuten TV

«Il mio primo film per il cinema, seguito ad alcune serie in cui avevo lavorato: una prova, anche per questo, molto impegnativa. Siamo rimasti oltre un mese chiusi dentro una stanza di un teatro di posa, dove praticamente c’ero soltanto io, e oltretutto post COVID-19, quindi un esercizio assai intenso che ha però creato legami molto forti con tutte le persone che ci hanno lavorato. La ricordo come un’esperienza incredibile, bellissima, che mi ha cambiato profondamente e mi sono portata dietro per molto tempo. Tra quelli che ho fatto è forse il film del genere che prediligo, il thriller psicologico».
locandina Noi anni luce

Noi anni luce

Drammatico - Italia 2023 - durata 90’

Regia: Tiziano Russo

Con Carolina Sala, Rocco Fasano, Caterina Guzzanti, Fabio Troiano

Al cinema: Uscita in Italia il 27/07/2023

in streaming: su Prime Video Apple TV Google Play Movies Amazon Video Rakuten TV

«Uno dei set su cui ho lavorato con più armonia, si era creata una chimica perfetta tra noi attori. E Tiziano, il regista, ci ha permesso di improvvisare e di affrontare il lavoro con umanità e sincerità aiutandoci a rinvenire nel profondo molte emozioni. La tematica - il film parla di malattia, della leucemia - è stata affrontata, dal mio punto di vista, con grande delicatezza e onestà».
locandina L'Infinito

L'Infinito

Drammatico - Italia 2025 - durata 91’

Regia: Umberto Contarello

Con Umberto Contarello, Eric Claire, Carolina Sala, Margherita Rebeggiani, Lea Gramsdorff, Stefania Barca

Al cinema: Uscita in Italia il 15/05/2025

«Un’esperienza incredibile, soprattutto perché ho avuto l’opportunità di lavorare con Umberto Contarello, autore degli script di alcuni tra i miei film preferiti. È stato bellissimo poter leggere quella sceneggiatura e poter interpretare quel personaggio, ma anche interfacciarmi con Paolo Sorrentino. A volte non mi sembrava vero, perché il confronto è stato con dei giganti, che sono lì per davvero, e lavorano insieme a te a un progetto. Lo abbiamo girato due anni fa, attendevo di vederlo con ansia e curiosità e l’ho amato moltissimo».