Presenza diafana, dolcissima infestazione di una casa, di un cuore, del sogno di un padre (Elio Germano), Carlotta Gamba esordisce nell’horror dell’anima (maschile, ma il consesso spettrale è, appunto, muliebre) dei fratelli d’Innocenzo America Latina, al loro terzo film. Loro, poi, la rivorranno, ancora figlia, ma non più scissa, nella loro prima serie, Dostoevskij, un vero e proprio campo di battaglia per l’attrice torinese, nata nel 1997, occhi da cerbiatta e voce roca, chioma fulva e sguardo etereo, antico e al tempo presente. A teatro, Gamba ha portato Shakespeare e Pirandello, ha duettato con Margherita Buy sul palco, e oggi, dopo il ruolo nel premiatissimo Vermiglio di Maura Delpero, è al cinema con l’opera prima di Sara Petraglia L’albero, accanto a un’altra gemella di spirito, Tecla Insolia. L’abbiamo incontrata.

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Carlotta Gamba

QUESTIONARIO

  1. Come è avvenuta la tua educazione alle immagini: guardavi soprattutto la tv, il cinema o le piattaforme?
    La televisione è stato il primo mezzo con il quale ho interagito, mi ha sempre tenuto compagnia, ricordo quei tre-quattro film che venivano trasmessi ogni anno. Il mio primo “vero” film infatti è stato La guerra dei mondi, che solo successivamente, da adulta, ho capito e realizzato fosse di Steven Spielberg. Con papà lo guardavamo a cadenza annuale, per me era una sicurezza ritrovarlo lì, sapere come andava a finire ma comunque emozionarmi mentre lo guardavo e gioire alla conclusione. Il cinema in sé è arrivato quando sono cresciuta, una volta sviluppato un interesse più profondo, e forse già consapevole: per questo, ogni domenica con mia mamma andavamo al cinema a Torino, e ricordo le nostre passeggiate, al rientro dalla visione, passate a parlare e a discutere di ciò che avevamo visto.

  2. La folgorazione per la recitazione: come è scattata e perché?
    Forse non la definirei folgorazione: è stato tutto naturale, come se, in un certo senso, dovesse andare così. Le cose non capitano mai per caso, ma il corso di recitazione alle medie era lì, e allora io per una volta ho avuto coraggio e mi ci sono iscritta. Dopo, sono subito tornata la bambina timida di sempre, ma che ora sapeva dove tornare. [Recitare] era il mio gioco preferito: non finiva mai.
    Astrid Casali, Carlotta Gamba, Federica Pala
    America Latina (2021) Astrid Casali, Carlotta Gamba, Federica Pala


  3. Come sei arrivata a fare questo mestiere?
    Tutto è iniziato dal teatro. Dopo il liceo bisognava che prendessi una decisione, così sono partita per Roma per frequentare l’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico. Volevo studiare teatro, sognavo di fare teatro, mentre il sogno del cinema lo percepivo troppo lontano, troppo in alto anche solo da poter sognare. Poi, invece, finiti gli studi sono entrata nella mia prima agenzia, e il primo provino per America Latina mi ha fatta innamorare.

  4. Quali sono le differenze che hai riscontrato maggiormente fra il set televisivo e quello cinematografico?
    Ho avuto la fortuna di realizzare la mia prima serie insieme ai fratelli D’Innocenzo, che non etichettano nulla. Il lavoro, la nostra occupazione era sempre la stessa: quella di essere sinceri in ciò che avremmo interpretato giorno per giorno. Mi auguro di non sentire mai la differenza tra queste due dimensioni, e di poter recitare sempre concentrata solo sull’interpretazione, alla fine noi attori abbiamo la fortuna di poter dedicarci all’immaginazione in ogni caso.
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    Dostoevskij


  5. Leggi riviste, cartacee e/o online, di critica cinematografica? Ti interessano?
    Le mie letture sono soprattutto online, devo dire, ma l’edicola mi piace sempre molto come luogo. A casa mia ci sono sempre state tantissime riviste e tantissimi giornali, quindi sono stata in un certo senso educata alla carta stampata. Mi lascio molto ispirare dalle copertine, compro un giornale quando vedo in cover qualche attrice o regista che amo.

  6. Come ti approcci alla storia del cinema? L’hai esplorata da autodidatta o seguendo una logica più accademica?
    Ho un modo tutto mio; a differenza del teatro che ho studiato in maniera molto più accademica, il cinema per me è molto più sensoriale, è un dono. Con il mio compagno ci scambiamo film quando vogliamo farci un regalo. E devo molto a lui: mi ha regalato film bellissimi. Poi un film ne chiama sempre un altro, e così non si finisce più di imparare. Che fortuna!
    Carlotta Gamba, Luca Vannuccini
    Quando (2022) Carlotta Gamba, Luca Vannuccini


  7. Come descriveresti il tuo metodo d’attrice?
    Non credo di avere una vera e propria “procedura”, anche perché il lavoro cambia sempre in relazione al personaggio: sto imparando a capire che devo seguire i loro istinti. Di sicuro la musica, prima che cominci le riprese, non manca mai, e anche il silenzio. Può sembrare contraddittorio, e a volte posso risultare molto antipatica, ma io ho bisogno di dimenticare il suono delle mia voce e, sul set, riscoprire la voce del mio personaggio. È molto importante per me la concentrazione. Però ci tengo a ringraziare ogni volta tutte le maestranze che lavorano sul set: quello, anche se sono all’interno del mio silenzio, desidero farlo sempre.

  8. Dimmi tre registi senza i quali non puoi vivere e tre interpreti che ti hanno formato.
    Interpreti: al primo posto c’è sempre Gena Rowlands, poi Emily Watson e Mati Diop. Registi: Nuri Bilge Ceylan, Ermanno Olmi e i fratelli D’Innocenzo.
    Filippo Timi, Carlotta Gamba
    Dostoevskij (2024) Filippo Timi, Carlotta Gamba


  9. Condividi un ricordo da un set che hai particolarmente a cuore.
    Per Dostoevskij, il primo ricordo precede il set. Penso al primo provino che feci con Filippo Timi: io non l’avevo mai visto e non lo conoscevo, e la scena che dovevamo provare all’audizione ci richiedeva già un grado di emozione e confidenza molto alta. Sono rimasta in silenzio finché Fabio non ha detto “azione”. Dopodiché, nel corso della scena mi misi a spezzare in piccolissimi brandelli un fazzoletto che avevo trovato nella tasca della mia felpa. Alla fine del ciak, tornati tutti in un religioso silenzio, io e Filippo ci siamo accucciati per raccogliere tutti i pezzettini che avevo fatto cadere ai nostri piedi. Credo di essere diventata Ambra in quel momento, mentre raccoglievo degli stupidi pezzetti di un fazzoletto assieme a Filippo Timi.

  10. Qual è il tuo film della vita, il primo a cui pensi con affetto?
    Ce ne sono molti, ma credo di aver anticipato la risposta a questa domanda all’inizio di questa intervista. Però ne dico un altro, e cioè Una moglie di John Cassavetes. È stato un incontro solo mio, e ne rimasi innamorata: avevo visto il mio sogno per la prima volta, ed era proprio lì sullo schermo. Dopo aver visto quel film, tutto è cambiato.

Autore

Fiaba Di Martino

Fiaba Di Martino è nata nel 1991, a un passo dal cinema Arcadia di Melzo, sua seconda casa e tempio irrinunciabile; è diplomata alla Scuola Civica di Cinema e Televisione Luchino Visconti di Milano (indirizzo scrittura cinetelevisiva) e si occupa dal 2016 di giornalismo e critica cinematografica per il settimanale cartaceo Film Tv e relativo sito web. Ha lavorato per MyMovies e Best Movie, collabora con Tv Sorrisi & Canzoni e con Gli Spietati. Insieme a Laura Delle Vedove nel 2016 ha scritto la monografia Xavier Dolan – Il sentimento dell'invisibile (Sovera Edizioni) e dal 2023 cura per il Cinema Farnese Arthouse di Roma le rassegne Arthouse Award e Nuova onda.

Filmografia ragionata & commentata

locandina Vermiglio

Vermiglio

Drammatico - Italia/Francia/Belgio 2024 - durata 119’

Regia: Maura Delpero

Con Tommaso Ragno, Roberta Rovelli, Sara Serraiocco, Giuseppe De Domenico, Carlotta Gamba, Martina Scrinzi

Al cinema: Uscita in Italia il 19/09/2024

in TV: 01/05/2025 - Sky Cinema Due - Ore 05.30

in streaming: su Now TV Sky Go Apple TV Rakuten TV Timvision Google Play Movies

«Quando ho avuto la possibilità di fare il provino per Vermiglio ho capito subito che dietro quella storia c’era qualcosa di speciale, ma ancora non sapevo bene riconoscere quella mia sensazione. L’incontro con Maura è stato fondamentale; ammiro molto i suoi lavori. Ciò che più mi ha fatto innamorare del film è stato proprio la sua appartenenza a quei posti, a quei luoghi. Quando sono arrivata sul set, in mezzo alle montagne, mi è sembrato di fare un viaggio nel tempo. Tutti noi ci siamo ritrovati immersi in un antichissimo presepe nelle nevi. Il freddo e la durezza delle montagne per noi attori sono stati elementi fondamentali per comprendere l’origine dei nostri personaggi e i loro caratteri. Il mio personaggio, Virginia, è quello più diverso dagli altri: cerca un futuro moderno senza nemmeno saperlo, e senza conoscerlo; inizia a chiedersi il perché di certe regole, e soprattutto lascia che sia il suo istinto a guidarla. D’altronde, tutte le donne di Vermiglio vanno contro le regole: è un film inconsciamente e puramente rivoluzionario».
locandina Dostoevskij

Dostoevskij

Thriller - Italia 2024 - durata 42’

Titolo originale: Dostoevskij

Regia: Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo

Con Leonardo Capuano, Filippo Timi, Marco De Bella, Simon Rizzoni, Rocco Marazzita, Damiano D'Innocenzo

Al cinema: Uscita in Italia il 11/07/2024

in streaming: su Sky Go Now TV

«Dostoevskij mi ha travolta nel profondo più di quanto potessi immaginare. Conoscevo già e avevo già lavorato con i fratelli D’Innocenzo, ma la serie ci ha avvicinati ancora di più. Per me la meraviglia di ciò che fanno è questa creazione d’esistenze: scrivono la vita in maniera cosi precisa che viene quasi da pensare che abbiano fatto davvero esperienza di certe cose. Eppure quello che raccontano non potrebbe essere più distante da loro, come per me il personaggio di Ambra. Quando si ha la fortuna di avere una sceneggiatura e di conseguenza delle figure così vive, precise e anche contraddittorie è facile cascarci dentro. Per me, interpretare Ambra è stato come perdere completamente me stessa e lasciare che lei potesse esprimersi; per la prima volta mi sono sentita attraversata davvero da un’altra vita. È stato fondamentale avere accanto a me Fabio e Damiano, due registi che amano ciò che fanno e accompagnano gli attori in ogni passo di questo viaggio».
locandina L'Albero

L'Albero

Drammatico - Italia 2024 - durata 92’

Regia: Sara Petraglia

Con Carlotta Gamba, Cristina Pellegrino, Carlo Geltrude, Yamina Brirmi, Tecla Insolia

Al cinema: Uscita in Italia il 20/03/2025

«In ogni mia esperienza la fortuna più bella, il valore più importante è sempre stato l’incontro. È valso lo stesso anche per L’albero: aver conosciuto Sara Petraglia e Tecla Insolia è stato fondamentale. Subito ci siamo ritrovate come vecchie amiche a ridere, subito tra noi si è creata un’amicizia che ha poi sorretto la mia interpretazione di Angelica. Avere accanto Tecla e Sara voleva dire per me essere tra amiche, e quando sei tra amiche non ti vergogni di niente. La storia del film è autobiografica, noi due quindi eravamo coscienti di star affrontando qualcosa di estremamente personale per Sara, che dal canto suo è stata bravissima a creare un gruppo di lavoro unito e coeso. Siamo stati davvero una squadra e credo che questo abbia aiutato tantissimo il film, che parla di amicizia, di gruppi di appartenenza, di relazioni. Per me L’albero ha una qualità, quella di dare fiducia ai sogni: ti porta a credere ancora nella giovinezza, snella possibilità di rinascere anche dopo molte cadute».