L’Hannibal Lecter di Anthony Hopkins è costantemente presente nelle classifiche dei migliori personaggi cinematografici, sovente in testa a quelle dei migliori villain della storia. Solo un gigante come il gallese potrebbe portare sulle spalle con nonchalance il peso di una performance che (nonostante arrivasse dopo trent’anni di carriera - iniziati come sostituto di Laurence Olivier! - e altrettanti ne siano passati dopo) ancora è la prima a essere associata al suo nome.

D’altronde, il suo cannibale si mangia il film con meno di 25 minuti di presenza, architettati da Hopkins come un mix tra alta scuola shakespeariana e improvvisazione fumantina: l’imitazione dell’accento di Clarice, il terrificante sibilio famelico, sono tutta farina del suo sacco. Così come la scelta determinante per restituire l’anomalia del mostro, una scelta raffinatamente anti-cinematografica: quella di restare perfettamente fermo.

Hopkins/Lecter è praticamente immobile e non batte mai le palpebre in tutte le sue scene (le sue fonti di ispirazione per il personaggio erano i rettili e HAL 9000), imprimendo alle inquadrature una stasi agghiacciante, efficace solo perché il suo corpo attoriale sa esattamente come far vibrare lo spazio intorno a sé anche senza muovere un muscolo. Less is more, il meno vale di più, si consiglia talvolta agli attori; nel caso di Hopkins, il suo meno vale una carriera.
Il film
Il silenzio degli innocenti
Thriller - USA 1991 - durata 118’
Titolo originale: The Silence of the Lambs
Regia: Jonathan Demme
Con Jodie Foster, Anthony Hopkins, Scott Glenn, Anthony Heald, Kasi Lemmons, Frankie Faison
in streaming: su Amazon Video Chili Apple TV
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