1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
Piovono giù gabbiani, e poi lama, ovvero: Mystorical Dramady!
D’accordo, in ogni campo dello scibile umano l’originalità assoluta è merce rara (e non sempre di per sé è sinonimo di alta qualità), ma riuscire a cavare fuori qualcosa di decente dalla commistione di, da una parte, “Extras” e “Boris” (più “the Bubble”, “the Franchise” e “the Studio”), e, dall’altra, d(egli alieni astemi d)i “Grabbers”, “Holding” e “Bodkin” (in cui a pioggiar dal cielo, con annessa spiegazione razionale - "al contrario" di quel che concerneva le rane di "Magnolia" - del fatto, erano tritolate - nel senso di subissate in aria dal tritolo - anguille), con nel mezzo quei meravigliosi oggetti non identificati che sono la seconda e la terza stagione di “Fargo”, più “the Vast of Night” (e “the Bumbry Encounters”) e “Nope”, e con l’aggiunta delle qui andyserkisiane lontre aliene di “Under the Skin” (nello specifico in questo caso mi riferisco al romanzo, non al film), beh, è cosa encomiabile, e complimenti dunque a Chris O'Dowd (the IT Crowd, the Boat That Rocked, Moone Boy, Calvary, Get Shory, State of the Union e pur financo the Cloverfield Paradox) che creando, co-scrivendo e co-dirigendo questa "Small Town, Big Story" ce l’ha fatta in pieno!
E poi Paddy Considine (In America, Dead Man’s Shoes, My Summer of Love, Hot Fuzz, Red Riding: 1980, Tyrannosaur, the World’s End, Journeyman, the Outsider, the Third Day, Wolf, House of the Dragon), Christina Hendricks (Mad Men, Drive, God’s Pocket, Lost River, the Neon Demon, Hap and Leonard, Tin Star, Egg, American Woman, Good Girls e “the Romanoffs: House of Special Purpose”, che con “Small Town, Big Story” ha non pochi punti di contatto iper/ultra-metacinematografici), Eileen Walsh (the Magdalene Sisters, Wolf, Ann, Small Things Like These), David Wilmot (the Guard, Calvary, Gold, War on Everyone, Little Joe, Barkskins, the Wonder, Station Eleven, Bodkin), Andrew Bennett (the Quiet Girl), Evanne ♥ Kilgallon, David Rawle, Leia Murphy, Patrick Martins, Michèle Forbes, Clarke Peters (the Corner, the Wire, Treme, Red Hook Summer, Show Me a Hero, “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”, Da 5 Bloods, Eric), Niamh McCormack, Cillian Lenaghan e lo stesso Chris O’Dowd fanno la differenza (assieme alla splendida tracklist: "Future 87" by The Bonk, "Tá'n t'Ádh Liom" by Rónán Ó Snodaigh & Myles O'Reilly, "On Children" by Sweet Honey on the Rocks (da Khalil Gibran), "the Universal" by Joe Dolan & the RTÉ Concert Orchestra, "Calling Occupants Of Interplanetary Craft (the Recognized Anthem Of World Contact Day)" by the Carpenters (da Klaatu), "I’m Alive" by Johnny Thunder e il traditional "One for Sorrow (Magpie)" nella versione di the Unthanks, già colonna portante del magnifico "the Detectorists").
It all happened by accident
Bodies without names
Intersecting planes
Of their stranger vector veins
Europe is incontinent
But Philip's still alive
I bellissimi titoli di testa - sottilmente evolventisi nel corso degli episodi - sono opera del team Shynola (“Mandy”, “GLOW”) dei Nexus Studios di “the House”, ma ricordano anche (per forma/stile, non per sostanza/contenuto) quelli di “All Creatures Great a Small”: coadiuvati alla perfezione dalla consonante suddetta "Future 87" di The Bonk, riescono a restituire lo spirito della serie, introducendola alla grande.
Co-produce Sky, che distribuisce, mentre l’Irlanda interpreta l’Irlanda.
“E, in quanto produttori esecutivi, otterremo una percentuale sulle vendite del merchandising!”
Rapimento (abduzione), sospensione (congedo), separazione (divorzio).
Deve essere stata una costosa / distillazione la marea del mare;
Il cielo è più professionale: premedita se stesso.
Il tempo, questo tempo è inaffidabile: vengono giù gelati, poi rane;
Un giorno baci celebri, un altro giorno / eliche in funzione.
Ed è come non mai non stare a casa.
Mystorical Dramady!
* * * ¾ - 7.50
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta