La La Land
- Musicale
- USA
- durata 126'
Titolo originale La La Land
Regia di Damien Chazelle
Con Emma Stone, Ryan Gosling, Finn Wittrock, J.K. Simmons, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt

Quando si fa un’esperienza per la prima volta è sempre speciale. Si parte con un pizzico di tensione, ma se tutto va bene, il ritorno assume connotati malinconici. Nel caso della mia permanenza al Lido di Venezia, mentre attraversavo la laguna al ritorno con un battello stipato all’inverosimile, mi è venuto automatico portarmi avanti pensando all’anno prossimo; avrò ancora l’opportunità di esserci? Mentre stupidamente pensavo a questo (e che cavolo, assaporarsi l’attimo no è?), schiacciato come in una stiva di buoi, l’ultimo caldo estivo mi ricorda che l’autunno si avvicina (e mentre pubblico si manifesta in tutta la sua essenza, pioggia a dirotto). Non è certo il modo più allegro per cominciare a ricordare undici giorni speciali per un cinefilo, per giunta italico, Venezia è Venezia, ma se si ha un’istantanea di nostalgia, un motivo ci sarà pure e possiede il sapore dell’esperienza che non si dimentica. Il Festival di Venezia è una bolla che ti assorbe e ti estrae dal mondo reale per una decina di giorni, tra ritmi compulsivi – per gli accrediti il primo film, spesso il clou di giornata almeno sulla carta, è programmato alle 8.30/9.00 con sale da 1000/1500 posti ricolme di addetti ai lavori con cicaleggi trasversali (non sempre degni di essere tramandati ai posteri) – le urla che accolgono una star, ragazzine che alle 8.00 di mattina sono già in prima fila dinnanzi al red carpet (e anche Lav Diaz per loro merita uno schiamazzo, d’altronde basta esserci e condividere l’attimo, Fedez e J-Ax docet), accorgersi che stai bevendo un cappuccino a fianco di un attore che stimi, oppure il ritrovarsi a entrare in sala per vedere un film e accorgersi di avere la giuria ufficiale a due metri, con Sam Mendes che coordina i movimenti e Gemma Artenton vestita completamente di bianco come se fosse un cigno (e a me manca l’aria), senza trascurare i cast al completo che presentano un film con dive divine come Natalie Portman o Emmanuelle Seigner proprio lì, a due metri. Improvvisamente, ti ritrovi in mezzo ai tuoi simili, per una volta gira tutto nel verso giusto, anche l’organizzazione aiuta – poi siamo pur sempre in Italia e poche ore prima dell’avvio sembra di essere all’interno di un alveare, con mille persone impegnate nei lavori più disparati – per un evento dispiegato su un’area che confina con la spiaggia che ti ricorda sempre che sei al mare, con la brezza che ti soccorre quando sei in coda sotto il sole cocente alle 14.00 ma che in caso di maltempo diventa insostenibile. Alla fine però tutto questo non basta, è un contorno, il Gardaland del cinefilo, ci sono i film, per cui rimando in fondo, e i compagni di viaggio. È così che aggiungo alla nutrita cerchia di amici di FilmTv in carne e ossa, i palermitani Pietro (Spaggy) e Marco (EightAndHalf), entrambi in grado di aggiungere tasselli preziosi di cose da sapere sul cinema (spero non solo in direzione univoca); con Marco poi ho riscontrato il me medesimo da giovane che non so se sia un bene per lui, ma nella catalogazione di film e dati ho paura per lui (mettiamola così, è un piacevole rimanere sotto a una passione). A loro devo aggiungere un saluto a Corinzio e Yume, anche se poi è stato un breve incontro (e ringrazio Corinzio per un invito al tavolo a pranzo che ho scazzato al volo solo perché avevo uno stronzo da Brescia alle calcagna e mi era preso il nervosismo). Poi si aggiunge un doveroso pensiero a chi conosco da tanto tempo; con la Ale (Maghella) ho condiviso l’arrivo l’anticipato – con la presa dell’appartamento in stile La casa delle finestre che ridono e il mio cellulare che è imploso con una tempestività inaudita (dover comprare un cellulare al Lido in tempo zero non è proprio una cosa da invidiare) – con Fabio (Alan Smithee) fin troppi pasti al volo, con già un po’ di esperienze alle spalle (l’ultimo Noir festival a Courmayeur della storia chi se lo potrà mai scordare?), in attesa della prossima maratona cinefila in quel di Torino dal 18 al 26 novembre. A questo punto mi rimangono i film; l’ho presa senza assilli e non ho sfondato la quota fisiologica dei 50 visti, mi fermo a 48 (dannazione!!), poche folgorazioni (La La land, Une vie e Paradise), ma anche niente, o quasi, che mi abbia rovinato l’umore e il peggio batte quasi sempre bandiera italiana (niente da consigliare, anche se La ragazza del mondo secondo me ha tante piccole qualità). Aggiungo che da Venezia sono usciti, nel bene e nel male, gli ultimi tre Oscar al miglior film (Gravity, Birdman e Il caso Spotilight); tra La La land, Animali notturni e Jackie potremmo ripeterci (nomination quasi scontate per tutti e tre). Di seguito, listona in ordine di preferenza dei miei film del cuore from Venice73, sperando in futuro di poterne fare altre da uno degli eventi cinefili che, checche se ne dica (ci piace piangerci addosso), rimane uno dei più importanti al mondo.
Ciao Lido, che questo sia solo un arrivederci.
Titolo originale La La Land
Regia di Damien Chazelle
Con Emma Stone, Ryan Gosling, Finn Wittrock, J.K. Simmons, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt
Titolo originale Une vie
Regia di Stéphane Brizé
Con Judith Chemla, Jean-Pierre Darroussin, Yolande Moreau, Swann Arlaud, Nina Meurisse
Titolo originale Rai
Regia di Andrey Konchalovskiy
Con Yuliya Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Peter Kurth, Jakob Diehl
Ancora l'olocausto e ancora il b/n (Schindler's list vi ricorda qualcosa?). Eppure, non ci si ripete, se non nelle emozioni, siderali.
Titolo originale Arrival
Regia di Denis Villeneuve
Con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Mark O'Brien, Tzi Ma
Titolo originale Nocturnal Animals
Regia di Tom Ford
Con Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Armie Hammer, Isla Fisher
Un thriller nervoso su sfondo romantico.
Odore di Oscar.
Titolo originale Réparer les vivants
Regia di Katell Quillévéré
Con Emmanuelle Seigner, Tahar Rahim, Alice Taglioni, Anne Dorval, Dominique Blanc
Storia forte che si dilata e si asciuga come se niente fosse.
Colpo al cuore (e di cuore di parla).
Titolo originale Jackie
Regia di Pablo Larrain
Con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, Billy Crudup, John Hurt
Titolo originale La region salvaje
Regia di Amat Escalante
Con Simone Bucio, Ruth Jazmin Ramos, Edén Villavicencio, Jesús Meza
Dopo Heli, Ascalante conferma di avere talento da vendere.
Non per tutti, sicuramente adeguato per chi ama Cronenberg e Reygadas (il film ondeggia tra uno e l'altro).
Titolo originale The Age of Shadows
Regia di Kim Ji-woon
Con Kang-ho Song, Yoo Gong
Filmone che abbina tecnica sopraffina (l'apertura e una lunga sequela sul treno che toglie il fiato) alla ricostruzione storica.
Un po' pesante, ma di gran classe, tra la verità storica, il noir più classico e schegge di pulp.
Titolo originale Seto Surya
Regia di Deepak Rauniyar
Con Dayahang Rai, Asha Maya Magrati, Rabindra Singh Baniya, Sumi Malla, Amrit Pariyar
Sorpresa dal Nepal.
Una grande storia fatta dal nulla.
Sono i più giovani a indicarci la via, dall'alto del loro sguardo puro.
Imparatene tutti.
Titolo originale Ne gledaj mi u pijat
Regia di Hana Jušic
Con Mia Petricevic, Nikša Butijer, Arijana Culina, Zlatko Buric
Una donna che si affranca.
Non è reato godere del proprio corpo.
Titolo originale Planetarium
Regia di Rebecca Zlotowski
Con Natalie Portman, Lily-Rose Melody Depp, Emmanuel Salinger, Louis Garrel, Amira Casar
Titolo originale The Light Between Oceans
Regia di Derek Cianfrance
Con Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz, Florence Clery, Jack Thompson
Vituperato dalla critica italiana (con gli international si va un po' meglio, ma non troppo), un melodramma che di facciata sembrerebbe reggersi solo sulle immense capacità emotive di Fassbender e della Vikander (che già, non sarebbe poco). In realtà si va molto oltre con il discorso. Per il sottoscritto, la stroncatura di massa del Festival più problematica da recepire.
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Beato, com'è possibile non essere invidiosi ? :-)))
Ciao Paolo, consolati che tra un paio di mesi comincia il TFF!
:)
E ovviamente ci si vede nella tua città!
;-)
Ahah la mia mania di catalogazione può solo peggiorare ! Anche per me è stato un piacere condividere queste giornate con voi, parlare di Cinema con naturalezza sapendo che l'interlocutore sa immediatamente di cosa stai parlando! Ahah e ovviamente, conoscerti è stato uno sprone per nuove conoscenze cinefile! Spero proprio che ci si riaggiorni l'anno prossimo.
Anch'io ho fatto la lista dei miei film del cuore il 10 settembre, ma i server mi sa che erano guasti ed è rimasto un post invisibile, scuserai se approfitto del luogo per linkarlo di nuovo :D //www.filmtv.it/playlist/694095/nel-petto-di-aleksandr-venezia-73/#rfr:none non condividiamo i film preferiti, tranne Brizé, ma finché ci si confronta serenamente meglio così, no? Un saluto!
L'altro giorno ho ripreso in mano le mie liste di film, ma mi sono fermato dopo aver inserito la "bellezza" di cinque titoli sui circa 500, a occhio, che son lì che aspettano, un disastro!
-_-'
Sì, bellissima esperienza, purtroppo, o per fortuna altrimenti non sarebbe una cosa così particolare, la normalità mi impedisce di parlare di cinema a ruota libera (meno male che ci sono queste pagine!) anche se in questi giorni chiunque incrocio mi chiede dei film visti al Festival (l'ultimo strascico prima dell'oblio, ihihih).
Sulle preferenze, direi che insieme copriamo mezza selezione!
:D
C'è da dire che alcuni dei tuoi preferiti mi mancano all'appello e un paio (Lav Diaz e Wang Bing) avrebbero avuto buone possibilità di essere nella mia short list (mentre Malick più ci penso più mi lascia perplesso).
Alla prossima!
;-)
Daniele, benrientrato in terra lombarda dunque (credo....). Sono da tempo perplessa sulla gestione del festival (dal direttore in giù, per arrivare alla selezione degli "italiani" etc ...) ma è indubbio che vi abbiamo tutti invidiati. Dovremmo negarlo? Chazelle ha definitivamente convinto, mi pare di avere capito. A me aveva convinto già con "Whiplash" (non è solo una questione di "qualità" dell'opera ma anche una valutaizone costi-esiti). Vedremo...io non amo i "musical" (ed ho una cordiale antipatia per i due protagonisti). Sono anche felice di vedere una nota positiva su Cianfrance: ovvio, non ho visto il film! Ma, leggendo qua e là, mi è parso di afferrare una insofferenza all'opera motivata, più che mia, dal suo essere "fuori dal tempo" per gli stilemi melo', il ritmo etc ... Certo, qui il budget c'è e si vede....Ma forse, è un lavoro che andrebbe preso per quello che è: poco con il cervello e più con un emozione di pelle e di cuore (mahhhh, proprio io lo dico!). Un saluto e grazie del tuo contributo.
A parte i distinguo, che ci sono sempre, Chazelle ha ottenuto la media voto più alta tra le opere del concorso ufficiale mettendo insieme le stellette dei critici italiani e internazionali che comparivano sul daily di Ciak, distribuito ogni mattina all'ingresso delle sale.
;-)
Fa di tutto per conquistare, non è un musical assillante, anche se l'inizio lo farebbe immaginare, poi se non ti vanno a genio Gosling e la Stone la vedo dura.
Comunque, per quel poco che ti conosco, credo che dipenderà molto dall'umore che avrai nel momento della visione; per mio conto, è trascinante, poi abbina il bello e il malinconico con armonia. Ammetto di essermi divertito parecchio ma anche di aver versato qualche lacrimuccia di pura emozione e mi capita al massimo un paio di volte all'anno... vabbeh quando esce a gennaio ricordati di me, sono curioso di sapere cosa ne pensi.
Su Cianfrance, più che il polpettone in se, che c'è tutto, sono rimasto coinvolto dalle forti e contrastanti implicazioni morali e personali che la vicenda solleva (e poi Fassbender e la Vikander insieme hanno, e ci mancherebbe altro, una chimica incredibile). Va comunque detto che quando guardi 4/5/6/7 film al giorno ci si scoccia più velocemente (è anche bello lungo, sicuramente un po' troppo) e a volte è un dettaglio a fare la differenza nel magma generale, ma per dovere di cronaca devo dire anche che la reazione della sala alla fine della proiezione è stata tra le più fredde dell'intera manifestazione.
Francamente rimango attonito di fronte a tanta veemenza negativa, ma devo ancora leggermi le motivazioni e spero che non tutte si fermino alle note che hai riportato.
Anche su questo, ti aspetto al varco!
;-)
Ultima nota: non ho commentato le re censioni di "Jackie" perchè non ho ancora visto il film, naturalmente. Mi hanno sorpreso però affermazioni strambe sulla qualità della personalità mostrata. Mahhh, non so, sulla Portman niente da dire, ma queste "santificazioni" ingiustificate a me irritano a priori.
Il film, di notevole eleganza formale (penso che su questo aspetto saranno in pochissimi a obiettare), racconta apposta un arco limitato nel tempo.
Diciamo che al massimo è una santificazione parziale, poi speravo osasse di più, sembra un po' un compromesso per fare incetta di premi.
Comunque, anche per le esperienze personali che prima o dopo toccano tutti, mi è venuto automatico rileggere la sua storia senza pensare esclusivamente al personaggio in se e non sono tanti i film che si concentrano sull'elaborazione del lutto quando ancora non si ha avuto il tempo necessario per assorbire il trauma e capire cosa sta succedendo.
Ciao Paola!
;-)
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