Quando con la famiglia mi trasferii a Milano da Roma avevo 20 anni ed uno spiccato accento romanesco ; fui subito accolto male e guardato con sospetto dai miei coetanei, senza motivo particolare se non un istintivo razzismo antimeridionale; per ripicca mi gettai in una furiosa caccia vincente alle mie coetanee e direi che riempii il carniere, tanto che i maschietti , colpiti nella loro virilità, iniziarono ad avvicinarsi e nel giro di qualche mese non ero più un "terrone" ma un amico. Erano gli anni '60 e poi, con l'avvento della rivoluzione sessantottina le differenze etnico regionali furono assorbite dalla lotta, così come le differenze sociali tra operai e studenti della Milano "bene". Si respirava aria nuova, fresca , internazionale, la sensazione di star costruendo un mondo nuovo, solidale e privo di pregiudizi; poi tutto degenerò con la nascita degli estremismi, le Brigate Rosse, le stragi di Stato e da ultimo la nascita della Lega Nord , che riesumò l'odio per il terrone.; e qui mi fermo, perché qui siamo rimasti. Diversi i film sull'argomento.
Con Gianfelice Imparato, Anna Ammirati, Lucrezia Lante Della Rovere, Vincenzo Peluso
grottesca favola moderna : una famiglia meridionale viene rinchiusa in un centro di accogliena tipo lager in Lombardia in attesa del permesso di residenza.
Giovanni e Giacomo, contadini leghisti dell'800 ricevono la visita di AldoDracula ma sospettano sia un vempiro terrone ; esilarante l'interrogatorio in dialetto milanese per prenderlo in castagna.
Divertemte scuola di meridionalismo da parte di un professore napoletano all'ingegnere Cazzaniga un milanese pieno di preconcetti. A questa piccola chicca FILM TV assegna pollice giù SCULT. Ma l'hanno visto???
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