A 16 anni, Giulio Feltri ha inanellato una serie di prime volte fuori dal comune, che a parecchi coetanei farebbero tremare i polsi: la prima volta su un set cinematografico (per di più come co-protagonista a fianco di un veterano come Michele Riondino); la prima volta alla Mostra di Venezia, con tutto il tourbillon che ne consegue, dal tappeto rosso alle interviste ai photocall fino all’anteprima mondiale del film in Sala Grande; e la prima volta faccia a faccia con i giornalisti. Che, però, si sono trovati unanimi nel considerare la performance di Feltri in La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli (in sala dal 17 settembre dopo la presentazione Fuori concorso al festival) rivelatoria di un talento cristallino, agile nel muoversi su un filo sottile tra disperazione e follia, tra innocenza e maledizione. Lo abbiamo incontrato.

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Giulio Feltri (foto di Annalisa Flori)

QUESTIONARIO

  1. Come è avvenuta la tua educazione alle immagini: guardavi soprattutto la tv, il cinema o le piattaforme?
    Ho cominciato a vedere i film da casa perché, quand’ero piccolo, non frequentavo praticamente mai la sala. Anche fino a due o tre anni fa andavo piuttosto di rado al cinema, però con la mia famiglia ogni sera dopo cena era consuetudine sederci in salotto e scegliere un film da guardare insieme in tv.

  2. La folgorazione per la recitazione: come è scattata e perché?
    Si è innescata nel momento in cui con mia madre, circa tre anni fa, alla ricerca di una passione da poter esercitare nei miei pomeriggi ho iniziato a provare moltissimi sport, dal pugilato alla danza. Ma ho finito per lasciarli tutti, uno dopo l’altro... A quel punto, mia madre mi ha interpellato: “Ci sarà pure qualcosa che ti piace!”. Io le ho proposto di tentare con la recitazione, e allora lei, entusiasta, si è rivolta a una sua amica attrice che mi ha consigliato un’officina teatrale, le Carrozzerie n.o.t..
    Giulio Feltri
    La valle dei sorrisi (2025) Giulio Feltri


  3. Come sei arrivato a fare questo mestiere?
    È stata una casualità: stavo facendo una lezione alle Carrozzerie, e il nostro regista e direttore artistico Francesco Montagna ci ha avvertito dell’arrivo di una persona che ci avrebbe osservati. Io non ci ho fatto caso perché Francesco era solito invitare amici o comunque sue conoscenze durante i workshop... Ecco che però una settimana dopo mi fanno sapere che Anna Pennella, casting director, mi voleva incontrare per un provino. Ne ho poi fatti altri quattro, con Paolo (Strippoli, ndr), e alla fine mi hanno comunicato che avevo ottenuto il ruolo di Matteo.

  4. Quali sono le differenze che hai riscontrato maggiormente fra il set televisivo e quello cinematografico?
    Non ho ancora partecipato a una serie tv, tuttavia in questo momento mi sento aperto a qualunque campo comprenda il mondo della recitazione! Sarei felice di mettermi alla prova nella dimensione televisiva ma, se devo esprimere una preferenza, sento che al momento il cinema mi chiama di più.
    Giulio Feltri
    La valle dei sorrisi (2025) Giulio Feltri


  5. Leggi riviste, cartacee e/o online, di critica cinematografica? Ti interessano?
    No, in realtà; ogni tanto quando leggo il giornale intercetto qualche pagina incentrata su interviste con registi, produttori o produttrici, ma quello della critica di cinema è un mondo col quale non mi sono ancora cimentato.

  6. Come ti approcci alla storia del cinema? L’hai esplorata da autodidatta o seguendo una logica più accademica?
    Inizialmente, guardavo i film che mi “capitavano” davanti, andando verso le storie che a pelle mi attiravano di più. Quando però ho girato La valle dei sorrisi e ho compreso che l’attore è il mestiere che voglio fare nella vita mi sono reso conto che ho la necessità di esplorare, quindi ora o mi avvicino ai film classici per conto mio, oppure mi faccio guidare da Paolo per i titoli cruciali. Ancora adesso, comunque, i miei genitori me ne consigliano altrettanti, e spesso guardiamo dei cult insieme.
    Giulio Feltri
    La valle dei sorrisi (2025) Giulio Feltri


  7. Come descriveresti il tuo metodo d’attore?
    Avendo avuto soltanto un’esperienza, posso raccontarti il modo in cui mi sono gestito in ambito recitativo per La valle dei sorrisi. Ho avuto il sostegno di un acting coach a cui devo molto, e il metodo verso cui mi ha condotto è stato lo studio del personaggio, cominciando con esercizi di scioglimento, anche fisici, per entrare nel comportamento di Matteo e carpirne l’atteggiamento fin nei minimi dettagli. In seguito abbiamo provato tutte le scene, dalla prima all’ultima, per comprendere come fosse e come stesse il personaggio in ciascuna di esse. Il concetto era di agganciarsi alla sua vita vivendola da una scena all’altra, capendo come recitarle e avendo sempre chiara la sua esperienza emotiva.

  8. Dimmi tre registi senza i quali non puoi vivere e tre interpreti che ti hanno formato.
    Un regista che mi intriga molto è Yorgos Lanthimos, che ha diretto due fra i miei film preferiti, La favorita e Povere creature! Inoltre, proprio Emma Stone, sua musa, è la mia attrice prediletta. A lei aggiungo Robin Williams, che ho approfondito da poco, e Willem Dafoe, che mi ha sempre appassionato, anche in film che non mi convincono appieno: penso, per esempio, alla sua performance in Kinds of Kindness.
    Giulio Feltri
    La valle dei sorrisi (2025) Giulio Feltri


  9. Condividi un ricordo da un set che hai particolarmente a cuore.
    Una volta, mentre Paolo stava girando una scena senza di me, io ero in preparazione al trucco, ma lui non se lo ricordava. Perciò quando sono andato da lui, entrando nella tenda dove stava seguendo le riprese, si è voltato, mi ha visto e ha cacciato un urlo! (Capirete perché guardando il film, nda...).

  10. Qual è il tuo film della vita, il primo a cui pensi con affetto?
    South Park - Il film di Trey Parker (1999), un’opera assolutamente geniale!

Autore

Fiaba Di Martino

Fiaba Di Martino è nata nel 1991, a un passo dal cinema Arcadia di Melzo, sua seconda casa e tempio irrinunciabile; è diplomata alla Scuola Civica di Cinema e Televisione Luchino Visconti di Milano (indirizzo scrittura cinetelevisiva) e si occupa dal 2016 di giornalismo e critica cinematografica per il settimanale cartaceo Film Tv e relativo sito web. Ha lavorato per MyMovies e Best Movie, collabora con Tv Sorrisi & Canzoni e con Gli Spietati. Insieme a Laura Delle Vedove nel 2016 ha scritto la monografia Xavier Dolan – Il sentimento dell'invisibile (Sovera Edizioni) e dal 2023 cura per il Cinema Farnese Arthouse di Roma le rassegne Arthouse Award e Nuova onda.

Filmografia ragionata & commentata

locandina La valle dei sorrisi

La valle dei sorrisi

Horror - Italia 2025 - durata 122’

Regia: Paolo Strippoli

Con Michele Riondino, Romana Maggiora Vergano, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Giulio Feltri

Al cinema: Uscita in Italia il 17/09/2025

«Quella del set è stata un’esperienza che mi ha aiutato a maturare sia in ambito recitativo sia in ambito personale. Mi ha introdotto al mondo del cinema, mi ha spronato a proseguire nel mio cammino in questa dimensione... E devo tantissimo a tutte le persone che mi hanno aiutato durante le riprese, sentivo addosso sempre tanto stress ma ho avuto un grande supporto da tutti, uscendone infine davvero felice».