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Murderbot

1 stagioni - 10 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2025-2025
  • 10 episodi

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mck

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La recensione su Murderbot

di mck
7 stelle

Gli elementi del disagio. [Del tipo: esser vivi (non) aiuta.]

 

Tratti dal romanzo breve “All Systems Red” di Martha Wells del 2017 (in Italia, col senno di poi dato dal divario temporale di pubblicazione superiore al lustro, è stato edito assieme ai successivi 3, di pari lunghezza e coi quali costituisce un unico arco narrativo, da Mondadori nella collana Urania Jumbo), il primo di una serie, “the Murderbot Diaries”, che comprende anche romanzi lunghi e che ad oggi consta di 7 volumi con un ottavo in cantiere per il 2026, i 10 episodi da circa 25 minuti l’uno di questa prima annata (nel frattempo: già confermata almeno unaltra stagione) del “Murderbot” a firma di Paul (“In Good Company”) e Chris (“The Golden Compass”) Weitz (“About a Boy”) per Apple operano il “maggior” cambiamento trasformando il protagonista da ginoide ad androide (e no, non significa che da cosplayer di Gino Bartali, Gino Paoli o dello zio Gino passa a cyborg), confermando però lasessualità hardware (e "quindi" software) del personaggio, ma la modifica più importante e significativa è la “solita” che spesso - anche per causa di forza maggiore - interviene quando si tratta di trasposizioni da letteratura a cinema, ovvero: gli autori scelgono UN tono da dare alla parte “comica” (e non solo), mentre nel romanzo... l’ironia scritta, che il lettore recita con la propria voce nella propria testa, risulta più... eterogenea: i toni son tanti quanti sono i suoi lettori.

«Feci tutto quello che riuscii a farmi venire in mente, poi finalmente mi concessi di entrare in stand-by per recuperare le serie lasciate in sospeso. Avevo già guardato tre episodi di Sanctuary Moon e stavo mandando avanti veloce una scena di sesso quando la dottoressa Mensah m'inviò delle immagini sul canale (non ho nessun apparato sessuale, né un genere definito: se un costrutto li ha è un sexbot da bordello, non un murderbot; forse è per questo che trovo noiose le scene di sesso... Ma, detto tra noi, credo che le troverei noiose anche se avessi un apparato sessuale). Detti un'occhiata alle immagini contenute nel messaggio di Mensah, poi misi in pausa la serie.»
Martha Wells – “All Systems Red” – 2017, da: “the Murderbot Diaries”, Urania Jumbo n. 52, Mondadori, febbraio 2024, traduzione di Stefano A. Cresti.

Paul, che dirige 3 ep., compresi il primo e l’ultimo, e Chris, che ne dirige 1, scrivono in coppia tutta la serie, mentre le restanti regìe sono affidate, con 2 ep. a testa, a Toa Fraser, Aurora Guerrero e Roseanne Liang.

Accanto al protagonista Alexander Skarsgård (“True Blood”, “Melancholia”, “War on Everyone”, “Hold the Dark”, “the Little Drummer Girl”, “the Northman”, “Infinity Pool” ed “Eric Larue” più i pilot di “On Becoming a God in Central Florida” e “Mr. & Mrs. Smith” e sé stesso in “Atlanta: Tarrare”) da segnalare almeno David Dastmalchian (“Prisoners”, “Blade Runner 2049”, “Dune: Part One”, “Twin Peaks 3: the Return”, “Oppenheimer”, “Late Night with the Devil”).

“Forse potrei guardare serie fino all’esaurimento della batteria e diventare un altro elemento del paesaggio.”

 

 

Murderbot + umani in carne e ossa = disagio.

* * * ¼ (½)    

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