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1923

2 stagioni - 16 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 2

  • 0-2025
  • 8 episodi

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mck

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La recensione su 1923

di mck
8 stelle

«“White man” happened.»

 

Del cinema della crudeltà: “1923” e “the White Lotus: Thailand”.

Arte ≠ Conforto.
Finzione ≠ Consolazione.

 


Con questa seconda e ultima parte, pubblicata a più di due anni dalla prima annata, “1923”...

– che di 6 generazioni della schiatta Dutton - e di quella RainWater - ne racconta un pezzo della prima, prendendone in prestito da “1883”, e in pieno la seconda, più una promessa tanto di terza, con la venuta al mondo di un prematuro - carne fresca giusto in tempo per la WW2 - John Dutton II, che poi in “Yellowstone” (stag. 2, ep. 10: “Sins of the Father”), la serie madre, sarà interpretato da Dabney Coleman, quanto di quarta, precipitante in un contro-shininghiano flashforward al 1969 in cui il reduce dalla WW1 e da un ulteriore lustro di safari Spencer si ricongiunge ad Alexandra, mentre John Dutton III adolesce in fuoricampo –

...mantiene – con l’esclusione del cambio di passo veicolato dall’accelerazione sacrosanto-vendicativo/preventivo-giustizialista (“Bang!”, e poi “Bang!”, e poi ancora “Bang!”) finale – la propria imperiosa andatura…

(l’eterno nostos a tratti parallelo e a tratti divergente di Alexandra e Spencer prosegue irriducibile: per forza di cose le tempistiche transoceaniche e transcontinentali quelle sono, e caso vorrà che proprio in un tratto in comune tra asfalto e rotaie accadrà il reincontro fra le rette co-incidenti)

...e, anche se non raggiunge le vette liriche di grazia furente, furibonda e furiosa promanate dalla suddetta “1883”, e pur esagerando con l’esasperazione della trama (“Dallas” e “Dinasty” gli fanno un baffo e gli spicciano casa) e giocando “relativamente” sporco (le sorti importanti erano già se non rivelate almeno parzialmente deducibili dal contesto della serie madre), convince in pieno (facendosi odiare).

♠ Albero Genealogico.

Ad Helen Mirren (una Cara Dutton leggendaria) ed Harrison Ford (un Jacob Dutton scolpito nel granito, o - se si vuole - nella grafite), Julia ♥ Schlaepfer (che Dio ti perdoni, Taylor Sheridan) e Brandon Sklenar, Jerome Flynn (sempre rimarcabile il Bronn di GoT) e Aminah Nieves, Michael Spears e Michelle Randolph, Jamie McShane e Sebastian Roché, Brian Geraghty e Darren Mann, Robert Patrick e Sarah Randall Hunt, Madison Elise Rogers e Cailyn Rice, Mark Daneri e Caleb Martin, Timothy Dalton e, da un oltre a-temporale, Isabel ♥ May, si aggiungono Jennifer ♥ Carpenter (gradito ritorno, finalmente, perché se si escludono le serie “the Enemy Within”, “Ballistic” e “Dexter: New Blood” era in pratica dai tempi di “Brawl in Cell Block 99” e “Dragged Across Concrete” che non frequentava ambienti eminentemente cinematografici) e Virginia Gardner, C. Thomas Howell (piccolo ruolo indimenticabile à la Sam Elliott) e Natalie Grace, e, per la “questione” italiana, cioè mafiosa, Andy Dispensa e Gilles Marini nelle vesti di Salvatore “Sal” Maceo. Casting di John Papsidera, affiancato da Emily Bohbrink.

Taylor Sheridan scrive per intero i 7 episodi (s’ode coro di voci stupite in sottofondo) che a loro volta sono interamente diretti da Ben Richardson (che continua a svolgere anche il lavoro di direttore della fotografia, coadiuvato da Corrin Hodgson). Montaggio di John Coniglio (e Christopher Gay & Nathan Gunn), musiche di Bryan Tyler e Breton Vivian.

♣ Tabelle segnavia, pannelli di insieme e ometti di pietra.

Le stagioni sono tre sulle Montagne Rocciose: luglio, agosto e l'inverno.

Ci sono due tipi di uomini... a questo mondo, io penso: uomini che fanno le cose... e uomini che se le prendono. Mussolini... è un uomo che se le prende.

- Hai trovato il nostro piccolo santuario al confine?
- L'ho trovato.
- Gettalo lì [il corpo di Spencer Dutton]. E accanto gettaci tutti gli altri.
- Ha il sostegno dello sceriffo.
- E i giudici sono con me. Tu devi soltanto preoccuparti di ucciderli tutti. La storia non è un resoconto di eventi del nostro passato, la storia è l’insieme degli eventi che i vincitori vogliono raccontare. Noi non siamo vittime delle nostre azioni, Banner. Noi decidiamo le nostre azioni. E le nostre decisioni diventano la verità.
- Signore… quella ragazza ha una madre.
- Sì, lo so. E se sua madre fosse qui... farei lo stesso anche a lei. Chiudi la porta uscendo, per favore. Ora piacere. Ora dolore. Visto, Lindy? La differenza non la riconosce più. 

 

- Non sono un brav'uomo, Ellie.
- Banner... Lo sei stato per le possibilità che ti sono state date.
- Non sono neppure cattivo, però. A questo mondo ci sono i defraudatori e i defraudati. Ero stanco di essere defraudato. Non sono malvagio. Non traggo piacere dal dolore delle altre persone. Pagano 20 dollari al giorno per lavorare al largo di Portland.
- Ma guadagni più soldi qui.
- Tutti espedienti. Non li guadagno. Dutton ha metà di questa contea e della confinante. È un grande defraudatore, ma non è malvagio. Whitfield è malvagio, Ellie. Ha il cuore nero come il carbone. Dutton... defrauda non pensando al dolore altrui. E riesco a capirlo. A rispettarlo, anche. Whitfield defrauda per farti soffrire. Non gli interessa ciò che prende, ma il dolore. Io non picchio le donne. Non le uso, né le uccido. Non le getto da un dirupo, cercandone altre.
- Banner... Per l'amor di Dio, di cosa stai parlando?
- Sono un uomo. Devo guardare mio figlio negli occhi, sostenere le mie azioni. Non posso farlo qui. Non più. Fa' le valigie. Ce ne andiamo.

 

E poi, così, de botto, “senza senso”, ecco che Taylor Sheridan tira in ballo con il lirico aiuto in voice over fornito da Isabel May la sesta estinzione, da Richard Leakey & Roger Lewin ad Elizabeth Kolbert).

 

L'uomo distrugge ogni cosa. È in guerra con questo mondo da quando ci ha messo piede. In guerra con i suoi alberi. In guerra con il suo clima. Così come tutto il resto. Se dipendesse dai lupi, non esisterebbero che loro. E, come lui, gli orsi e i serpenti e i ragni. Gli alberi crescono fino a togliere la luce a ciò che è ai loro piedi. Niente convive (*). La vita è un continuo stato di lotta per la sopravvivenza. E in tutto questo esiste solo un vincitore. Il mondo stesso. La Terra non è una pietra condannata a sopportare le infinite violenze dei suoi abitanti. È un essere vivente che si evolve, interagisce, ed è in grado di spazzar via l'esistenza con una semplice oscillazione del suo asse. Ci sono state cinque estinzioni di massa su questo pianeta che hanno cancellato quasi ogni forma di vita, ripulendola da ogni suo abitante. È ragionevole pensare che una sesta sia in arrivo.

(*) In realtà è anche altrettanto vero che al contempo ("the Overstory", "Bewilderment", "Fen, Bog & Swamp", "Jungle") tutto convive: dalla flora intestinale alle mutualistiche simbiosi micorriziche.

♦ Yellowstoneide (segno "•": serie canoniche; segno "-": serie a corollario):    
- Lawmen: Bass Reeves (terminata);
1883 (terminata);
1923 (terminata);
1944 (ordinata);
- Wind River (film)
Yellowstone (terminata);
- Those Who Wish Me Dead (film);
- Landman (in corso; la fase petrocenica dellantropocene);
the Madison (in post-produzione);
6666 (in stand-by; è il nome di un Ranch, non l’anno d’ambientazione).

«“White man” happened.»

* * * * ¼ - 8.50  

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