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City on a Hill

3 stagioni - 26 episodi vedi scheda serie

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La recensione su City on a Hill

di mck
9 stelle

From Injustice Came the Way to Describe Justice.

 

 

“Sono entrato così a fondo nel sangue e a tal punto che, se non dovessi seguitare col procedere nel guado, tornare indietro sarebbe gravoso come avanzare.”
William Shakespeare - “Macbeth” - Atto III, Scena IV

 


Producono, per la distribuzione di ShowTime, la Pearl Street Films (Ben Affleck, Matt Damon e Jennifer Todd) e la (Barry) Levinson / (Tom) Fontana Company, con l'aggiunta esecutiva di James Mangold e degli stessi Chuck MacLean (il creatore, showrunner e sceneggiatore dei primi due episodi e dell'ultimo, mentre gli altri sono: Emily Ragsdale, il 3° e il 7°, J.M. Holmes, il 4° e il 7°, Michele McPhee [**], il 5°, Jorge Zamacona, il 6°, Stephen Day, l'8° e Matthew Nemeth [++], il 9°), Michael Cuesta (il regista del pilot) e Kevin Bacon [il co-protagonista, l'agente FBI Jackie Rohr, che legge e cita Lincoln Steffens (e fa pestare e gettare dalle scale una giornalista d'inchiesta investigativa mandandola in coma), Howard Zinn (“A People's History of the United States - Storia del Popolo Americano dal 1492 a Oggi”) e Claude Lévi-Strauss (e non riesce ad esprimersi senza infarcire il discorso di terminologie razziste tanto etnocentristiche quanto relativistiche all'origine e a corollario del discorso stesso), mentre il suo deuteragonista, il procuratore distrettuale DeCourcy Ward, interpretato da Aldis Hodge, s'affida a Toni Morrison, e la moglie si destreggia tra la Bibbia del retaggio culturale di famiglia e il Sigmund Freud raccontato dal sociologo Philip Rieff in “la Mente del Moralista”], che torna, 15 anni dopo, alla confluenza del Charles e dell’eastwood-lehane-helgelandiano “Mystic River” (se non vogliamo contare i più recenti “Black Mass” di Scott Cooper e “Patriots Day” di Peter Berg): stessa parte della barricata, ma sull’altra sponda...

 

 


Completano il cast il grande Jonathan Tucker (l'indimenticata “Black Donnellys”, “In the Valley of Elah” e “KingDom”) e il bravo Mark O'Brien (lo stronzo che fa esplodere le stronavi in “Arrival” - mutuato dallo stronzo che fa esplodere le astronavi in “Contact” - e “Halt and Catch Fire”) - i due fratelli della schiatta criminale Ryan -, gli ottimi Jill Hennessy (Jenny Congemi in Rohr; “Law & Order”, “Crossing Jordan” e "Luck"), Lauren E. Banks (Siobhan Quay, la moglie di Ward), Amanda Clayton (Cathy Ryan; “Bad Frank”), Sarah Shahi (il detective Benham; “the L Word”, "Bullet to the Head"), Cathy Moriarty e James Remar (nonna e nonno Ryan), Catherine Wolf (Rosa Congemi, la suocera di Rohr) e Jere Shea, (il detective Signa), i buoni caratteristi Kevin Chapman (il detective J.R. Minogue; “BrotherHood”, “Rescue Me”, “Person of Interest” e “Sneaky Pete”) e Kevin Dunn (“Luck” e “True Detective”), la semi-esordiente Blake Baumgartner (la piccola primogenita dell’ultima discendenza Ryan) e, in un piccolo ma significativo ruolo, Rory Culkin (“Signs”).
Fotografia di Alex Disenhof (il pilot) e Joe Collins (i restanti 9 episodi). Musiche di Kevin Kiner.

 


[**] Ward e Rohr.

- “Quante delle cose fatte nelle ultime ventiquattr'ore sono illegali?”
- “Di certo hai sentito la frase «Meglio lasciare liberi mille colpevoli che far soffrire un innocente».”
- “Sì, Increase Mather. Ho fatto legge anch'io. L'ha detto dopo l'impiccagione delle streghe di Salem.”
- “L'ingiustizia ci ha dato modo di descrivere la giustizia: solo quando hai visto l'una puoi dar forma all'altra.”
- (Sarcasticamente) “È una giustificazione eccellente...!”

Rohr e Ward, macbeth-shakespearescamente, sono andati così lontano che ci metterebbero altrettanto a tornare indietro e allora tanto vale proseguire, che poi è lo stesso...

 


[**] L'avvocato e attivista Siobhan Quay (Lauren E. Banks) al marito Aldis Hodge.

- “Sai, non riesco proprio a capire come mai a CharlesTown abbiano tutti votato per [Salv...; RdR: refuso del redattore] Nixon. “Legge e Ordine” e poi hanno tutti il mito dello stupido codice del silenzio.”
- “Eh, quello è tribalismo, piccola. Non serve che abbia senso, le persone proteggono casa loro.”
- “Hm.”

the Sopranos” ha avuto 6 (7) stagioni spalmate lungo 8 anni per descrivere la complessità dell'essere umano (la cattiveria, i sogni, alcuni gesti di bontà giustappunto subitaneamente disattesi e smentiti da lady Carmela Soprano, ad esempio), “City on a Hill” deve farlo - per ora - attraverso uno spazio temporale più ristretto, ma, ad esempio, i caratteri femminili di lady Rohr, megera Congemi e delle matriarca, lady e principessina Ryan sono splendidamente delineati nel bene e nel male.

 


[++] Jackie Rohr a un senzatetto.

- “Sai, un tempo questo era un quartiere bianco. Sì, ed era uno schifo come adesso. Stesso tipo di gente, ma di un altro colore. Quando sono arrivate le famiglie nere, tutti i vicini sono andati via. Ma noi siamo rimasti. Non avevamo altro. Ti trovi dove c'era la nostra cucina, prima che mia madre bruciasse la casa. Quarant'anni. Quaranta cazzo di anni... Ed è ancora tutto un mucchio di rovine. Nessuno ha ricostruito. Insomma: né noi, né la comunità, né il cazzo di municipio. Tutti hanno guardato, hanno visto un cesso di posto, e hanno voltato la testa, come se le cose fossero normali in questo modo.”

 


[++] Il detective Rachel Benham (Sarah Shahi) al collega Hank Signa (Jere Shea).

- “Sai... Non so chi sia lo stronzo peggiore, qui: tu, oppure lui.”
- “Hmpf... Decisamente io. Padre McKenna era un brav'uomo.”
- “Ma allora perché lo hai sfidato?”
- “Perché se hai la chance di colpire il tizio a capotavola... ci provi comunque.”

 


Boston, primi anni '90: “City on a Hill”.
Boston, dintorni temporali: “the Boston Strangler”, “the Friends of Eddie Coyle”, “Coma”, “the Verdict”, “the Bostonians”, “Will Hunting”, “A Civil Action”, “the Departed”, “Gone Baby Gone”, “the Company Man”, “the Town”, “Ted”, “SpotLight”, “Stronger”.   

 


[**] Il vero, autentico significato del messaggio degli alieni di “Arrival”...   

 


Nota a Margine: premesso che ovviamente potendo bisogna assistere alla serie usufruendo della versione in lingua originale (non solo per Kevin Bacon, qui in una versione metropolitana del Vlad III Principe di Valacchia di Gary Oldman nel "Bram Stoker's Dracula" di Francis Ford Coppola: “FootLoose”, “Tremors”, “JFK”, “A Few Good Men”, “Apollo 13”, “Sleepers”, “Sex Crimes”, “Hollow Man”, “In the Cut”, “Where the Truth Lies”, “Frost/Nixon”, “the Following”, “Cop Car”, “I Love Dick”), il doppiaggio e la traduzione italiani a cura di Gianfranco Miranda con Marco Mete a ri-vocalizzare Jackie Rohr sono molto buoni.

 


* * * * (¼) - 8¼ 

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