Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Era oggettivamente robetta quarant'anni fa è robetta pure adesso, anche se portato ai sette cieli dai soliti per il suo doppiamente ventennale, anniversario. All'acqua di rose l'intreccio, senza nerbo alcuno le scene di omicidi argentiani ma con ben poco sangue e inventiva figurativa se non per derivazione del regista romano e di De Palma(il trapano nel finale come in "Omicidio a luci rosse" degli stessi mesi, il rallentatore con la vetrata infranta come in "Quattro mosche di velluto grigio" e l'omicidio- decapitazione proprio con forbici, iniziale della ragazzina in "Phenomena", e I tanti riflessi sulle lame delle stesse forbici, ma i riferimenti sono molti di più), banali e senza tensione alcuna gli sviluppi di una trama che poi ne ha ben pochi, potrebbe essere scritta su di un tovagliolo come l'intera sceneggiatura vanziniana, e pure si può dire che si usava, ai tempi.
Interessante soltanto qua e là come tipica capsula del tempo vanziniana, con gli anni ottanta nel loro apice testimoniati dalle sfilate di Franco Moschino, "One Night in Bangkok" a sottolinearla, e la divertente scena di vedere uno come Donald Pleasence/Commissario Ambrosi a mangiare con il vassoio, gli hamburger nei box di polistirolo e il walky-cup di Coca Cola, nel pionieristico fast-food Wendy di Milano, sequenza che veramente cattura come poche l'atmosfera milanese tra 1983 e 1985.
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