Regia di George Cukor vedi scheda film
Diretto da George Cukor e vincitore di due Oscar (miglior attrice per Ingrid Bergman e scenografia), Gaslight è un thriller psicologico che ha dato il nome a una forma di abuso (gaslighting). Ambientato nella Londra vittoriana, il film è un viaggio agghiacciante nella psiche di una donna vittima di un marito calcolatore.
Paula (Bergman) torna a Londra con il fascinoso marito Gregory (Boyer), nella stessa casa dove anni prima sua zia fu assassinata. Ma strani eventi iniziano a tormentarla: rumori dal soffitto, oggetti che scompaiono, e la luce a gas che si affievolisce senza motivo. Gregory la convince di essere pazza, mentre un investigatore (Joseph Cotten) sospetta che qualcosa non quadri.
Gaslight è un capolavoro di tensione psicologica che gioca magistralmente con le paure più intime dello spettatore. Ingrid Bergman regala una performance indimenticabile nel ruolo di Paula, traducendo in sguardi e tremori impercettibili il lento sgretolarsi della sua certezza interiore – ogni suo sussulto ci trascina più a fondo nella spirale di dubbi. Charles Boyer, al contrario, incarna una malvagità raffinata, dove ogni sorriso nasconde un calcolo, e ogni carezza è una lama. La regia di Cukor costruisce un'atmosfera opprimente attraverso dettagli claustrofobici: le luci a gas che si affievoliscono, i passi nel soffitto, gli specchi che sembrano tradire. Non è un horror, eppure ogni inquadratura trasuda un'inquietudine viscerale, amplificata dalla scenografia che trasforma la casa vittoriana in una gabbia dorata. Il vero genio del film sta nel mostrarci la stessa realtà attraverso due prospettive opposte: quella di Paula, sempre più fragile, e quella dello spettatore, che vede l'inganno ma è impotente. E mentre la pellicola scava nel tema universale della manipolazione emotiva (tanto da dare il nome al "gaslighting"), resta anche una riflessione agghiacciante sul potere delle parole e sull'isolamento sociale. L'unica pecca? Qualche dialogo oggi suona un po' teatrale, ma è un dettaglio che scompare di fronte alla potenza narrativa.
Gaslight non è semplicemente un film, ma un’esperienza che penetra sotto la pelle e vi accompagnerà a lungo dopo i titoli di coda. Con la sua regia impeccabile, le interpretazioni indimenticabili e una tensione che si avvita lentamente nel subconscio, questo capolavoro del 1944 rimane incredibilmente attuale – una prova di come il cinema possa esplorare le ombre dell’anima con una potenza senza tempo. Un film da vedere almeno una volta nella vita... possibilmente con le luci accese.
"Una manipolazione così sottile da farvi dubitare della vostra stessa sanità mentale."
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