Regia di Jaume Balagueró vedi scheda film
Magnifico!
Balagueró, autore con Paco Plaza dei primi due [•REC], dirige in stato di grazia uno dei migliori thriller del decennio.
I dialoghi sono eccellenti e delineano molto bene i personaggi, il ritmo resta sempre alto e il cast è ottimo, specialmente lo straordinario protagonista Luis Tosar, che costruisce un personaggio memorabile per cattiveria e spessore psicologico.
Il colpo di genio dell' opera, infatti, è la scelta di narrare la vicenda dal punto di vista del maniaco (un po' come accadeva nel fumetto "From Hell" di Moore), spinto da una profonda infelicità, che vede nella sofferenza e dell'infelicità altrui la sua unica soddisfazione, la sua missione, la sua unica motivazione per vivere: la scena in cui lui è sul punto di suicidarsi ma, vedendo ritornare nell'albergo la sua "vittima prediletta", si illumina e rinuncia al suo proposito auto-distruttivo riesce a descrivere nel miglior modo possibile le motivaioni e la psicologia complessa del protagonista e tutto senza far uso di dialoghi. Se non è Grande Cinema questo, ditemi voi cosa lo è.
L'improbabilità di alcune trovate narrative potrà provocare lo scetticismo di qualcuno, ma secondo me questo film resta uno dei migliori film prodotti negli ultimissimi anni, passato purtroppo inosservato - specialmente in Italia - per colpa di una distribuzione a dir poco pessima, e il trailer completamente bugiardo probabilmente provocherà l'irritazione di qualcuno.
Un film più che consigliato, comunque.
Voto: 9.
Davvero maestoso: una delle migliori interpretazioni viste negli ultimi anni, specialmente per quel che riguarda i film di genere.
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