Espandi menu
cerca
Silent Friend

Regia di Ildiko Enyedi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

port cros

port cros

Iscritto dall'8 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 48
  • Post 4
  • Recensioni 738
  • Playlist 20
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Silent Friend

di port cros
6 stelle

82ma MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2025) - IN CONCORSO

 

Un grande albero di Ginko Biloba nel giardino dell’università tedesca di Marburg unisce tre storie : un neurologo cinese che nel 2020  si trova bloccato da solo nella facoltà durante la pandemia di Covid 19 e si mette a studiare i parallelismi tra cervello umano ed intelligenza vegetale, una botanica che a fine ‘800  fu la prima donna ad essere ammessa al dipartimento di botanica dell’università, un giovane studente di lettere che negli anni 1970  si invaghisce di una studentessa di botanica che lo avvicina alla comprensione delle piante.

 

Il film della regista ungherese Ildikó Enyedi,  ben girato in tre formati distinti per rappresentare le tre epoche storiche in cui è ambientato presentateci  in montaggio alternato, riesce a nella parte inziale della lunga pellicola a evocare emozioni inedite, alternando la prospettiva scientifica con quella spirituale e unendo con mano sensibile la dimensione naturale con quella umana mediante il magnifico albero testimone silenzioso delle aspirazioni, dei sentimenti e delle lotte personali degli esseri umani che si soffermano sotto le sue chiome mettendosi in ascolto della sua maestosa presenza. La pellicola al pari dei suoi protagonisti si interroga sulla capacità di percezione delle piante e sulle possibilità di comunicazione con il mondo vegetale, che forse non è silenzioso come ci sembra, senza fornire risposte definitive. La sezione più riuscita del trittico è quella dell’accademica che deve superare fortissimi pregiudizi dei baroni academici contrari all’ingresso delle donne nel dipartimento, che la sottopongono a un colloquio ostile e imbarazzante pieno di allusioni sessuali.  Ma anche i personaggi maschili devono scontrarsi con ambienti che non li comprendono appieno  e li considerano anzi bizzarri per il loro uscire dagli schemi preordinati ed andare alla ricerca di un contatto con un mondo altro, quello del regno vegetale.  

 

Purtroppo poi l’autrice sembra smarrirsi dentro la sua stessa opera e, oltre a dilungarsi eccessivamente in una durata di 2 ore e 27 minuti , non riesce a tirare le fila delle tre storie e dare loro una conclusione esauriente, così dopo un bel po’ di divagazioni chiude su una lunga inquadratura autunnale dell’albero protagonista, lasciando allo spettatore un senso di irrisolto.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati