Regia di Zach Cregger vedi scheda film
Stephen King incontra i Fratelli Grimm.
WEAPONS.
Ritorna Zach Creeger alla macchina da presa e allo script, dopo un buon Barbarian,con questo giallo horror dalla flemma di Stephen King e dei Fratelli Grimm.
A Maybrook, Pennsylvania, alle 2:17 diciassette bambini escono contemporaneamente dalle loro case, corrono per le strade e scompaiono nel nulla. La mattina dopo nella classe della professoressa Justine Gandy rimangono vuoti diciassette banchi, tranne uno di Alex Lilly. A seguito di commemorazioni, indagini e interrogatori su Justine e Alex e dall’unico collegamento con lei e i bambini della sua classe, porteranno i genitori, i colleghi e buona parte della cittadina ad incolparla, vessarla e minacciarla. Un mese dopo Justine viene sospesa e comincerà a cercare di parlare con Alex e i suoi genitori, ma senza successo a causa delle sue reticenze e allontanamenti. Una volta notato che la casa di Alex ha le finestre oscurate, senza alcuna notizia dei suoi familiari e con strani avvenimenti tra cui dei sogni orribili e una ciocca tagliata inizieranno a rivelarsi sempre più fatti sul mistero riguardante i 17 bambini scomparsi, insieme ad altri abitanti di Maybrook con improbabili ed inquietanti esiti.
Weapons (2025): scena
Tanto per cominciare una regia del nostro Creeger che come nel primo film lavora molto sui movimenti lenti, una buonissima costruzione della tensione, i silenzi ed un montaggio ben preparato nell’ingannare lo spettatore nell’eventuale spavento almeno una volta che coglierà alla sprovvista. Stavolta ci aggiunge delle inquadrature da dietro i personaggi tanto da seguirli, ma anche frontali mantenendo un’aura di paranoia, specie nelle scene di tensione e un approccio un po’ più grottesco e favolistico del solito. Senza contare dei notevolissimi movimenti di macchina a carrelli, dolly e a mano. Si parte da ritmi solitamente lenti per le fasi di tensione, approfondimenti delle vicende e psicologiche per poi andare sempre più in avanti ad aumentare la velocità d’andamento. Un ottimo uso delle musiche e di una fotografia che risalta l’oscurità più totale, i rossi e i blu. Un ottimo cast a partire da una splendida e mezza ambigua Julia Garner, Josh Brolin e Benedict Wong azzeccati nelle parti (tutti e tre fuori dalla Marvel possono solo che brillare) e un giovane Cary Christopher che interpreta più che bene un Alex dai mille intrighi.
Weapons (2025): Benedict Wong, Julia Garner
Delle note di merito vanno ad un approccio più grottesco e favolistico (grazie alla voce narrante) man mano che si procede e con la divisione in capitoli con i punti di vista dei personaggi ai quali viene dato il loro nome nei titoli. Justine in preda a paranoie, alcolismo, condotte scolastiche controverse soltanto perché mostra più calore umano verso i piccoli rispetto ai freddi protocolli disciplinari e indagini sempre più contorte, Archer come genitore rancoroso, intento ad indagare da solo sulla scomparsa del figlio a dispetto della polizia che sembra faccia poco, il preside della scuola che prova a chiarire la faccenda di Alex coi suoi genitori e una sua zia che hanno ospitato, un poliziotto in relazione con Justine e in contrasto con un giovane tossico trasandato, un tossico trasandato in contrasto con un poliziotto in cerca di soldi e infine il piccolo Alex che metterà i puntini sulle i su tutto quello che abbiamo visto finora. Tutti insieme hanno come comun denominatore gli oscuri misteri sui 17 ragazzi e un’entità tutt’altro che benevola. Succederanno situazioni orrorifiche, splatterose, paranormali, violentissime e sopra le righe, fino ad un finale ai limiti del delirio da favola nera come lo avrebbero fatto i fratelli Grimm, ma più esplosivo.
Weapons (2025): Julia Garner, Josh Brolin
Peccato che a volte alcuni intrecci e meccaniche, rispetto a tanti che tornano, non sono precisati più di tanto e almeno una decina di minuti si potevano tranquillamente tagliuzzare in quanto fanno perdere un po’ il ritmo nell’ultimo capitolo, seppur chiarificatore.
Weapons (2025): Cary Christopher
Insomma, un sicuro passo in avanti rispetto a Barbarian e un bel racconto di genere come purtroppo nell’horror se ne fanno ben pochi.
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