Regia di Zach Cregger vedi scheda film
L'edizione francese di "Weapons", è talmente adattata che persino le schermate dei cellulari che appaiono, sono in francese. In italiano non so, perché lo ho visto scaricato in un webrip 1920p appunto dalla edizione francese lingua originale eng., sott. ita. Solo che, ed è la prima cosa che ti balza agli occhi spettatoriali citando John Waters in una intervista ai tempi di "Polyester"1981, "Se vado al cinema sullo schermo voglio vedere come ai tempi d'oro dei volti e delle facce come quelle di Tab Hunter o Jayne Mansfield. Per vedere gente come Jill Clayburgh o John Belushi, basta che vada al vicino McDonalds". La domanda è quindi, posta al cinema d'oggi, te pagheresti persino un biglietto di sala a 10€ minimo, per vedere su schermo enorme e per due ore, una con la faccia di Julia Garner?
Detto almeno questo, "Weapons" è un *** guadagnati ma soltanto per gli ultimi 20 minuti, su 122'. Per 100' di racconto a capitoli e incastri di personaggi e narrazione non cronologica, ma a flashback e flashforward come oggi è più d'uso che mai, forse perché altrimenti non reggerebbe così bene una narrazione temporale cronologica, secca e senza i fronzoli un po' pretenziosi di raccontare chissà che di "nuovo" sotto metafore più o meno aduse o scovate che escogitano o cercano i critici: è da un ** stracciato, non da **** nè tantomeno da ***** "sponsorizzato" come leggerete quasi dappertutto.
Ci sono due omosessuali pure qui, brevemente, il preside asiatico con il suo doppio fidanzato glitter, o marito. Ma però sembra con intenti ironici sulle checche, come oramai è parecchio raro vedere. Sembra. Si recuperano all'interno dello stra-abusato come tutti filone horror di possessione-qui stregonesca e sciamanica, gli sbudellamenti e le splatterate con i cari vecchi viscerali effetti speciali di lattice, gomma e plastilina, protesi animatroniche, teste divelte dal corpo, arti strappati ed evisceramenti con mani e denti, bocche aperte fino ad aprire in due le teste come dei cocomeri. Tutto questo solo per nemmeno 60 secondi in un film che il primo vero momento horror lo ha soltanto al minuto 78'. Però rievoca così lo stesso tanto i leggendari effetti di Tom Savini e KNB per "Il Giorno degli zombi", e di questo almeno dati I tempi, ci accontentiamo. Sarà da qui pure la presenza nella parte della stagionata ma velocissima a corsa strega Gladys, interpretata dalla "romeriana" Amy Madigan.
Ambientazione per strade residenziali larghe, molto verdi e poco trafficate, con grandi ville bianche e altoborghesi da uno o due piani tipicamente americane, che amplificata dal largo formato cinematografico fanno più o meno consapevolmente, tanto la Haddonfield di "Halloween". Josh Brolin bravo Nella sequenza della riunione scolastica e della cittadinanza con i genitori dei 17 ragazzini scomparsi, ma un pò in ombra in generale nel film, per la sua stessa e detta, struttura narrativa.
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