Regia di Zach Cregger vedi scheda film
Uno spunto interessante e ben costruito che si perde lungo la strada.
Weapons ha un incipit e un primo atto davvero interessanti, grazie a un'atmosfera lugubre e un'impostazione quasi più da mystery thriller che da horror. Il regista Zach Cregger dimostra una grande consapevolezza nella messinscena e nel tenere lo spettatore in tensione costante, risultato al quale arriva anche grazie a una struttura narrativa che varia il punto di vista, in un gioco di incastri che ricorda quasi Pulp Fiction.
Ciò purtroppo non salva la pellicola da una seconda metà quantomeno sbagliata dal punto di vista delle scelte, visto che la tensione e il mistero di tutta la prima metà non si costruiscono casualmente. Senza svelare nulla, Weapons a un certo punto prende una direzione precisa, che vorrebbe far cadere chi guarda in un abisso di terrore generato dalle (poche) risposte che il film dà, ovvero dal male, che esiste, che è percepibile nel mondo del film e che rende il tutto, effettivamente, terrorizzante e disperato (un esempio di un film che riesce a fare ciò in maniera eccelsa è Longlegs); purtroppo il film di Cregger rigetta le basi estremamente realistiche che si era costruito, richiama lontanamente un folklore esoterico per riempire dei buchi logici che, invece, rimangono incolmabili, pretendendo dal pubblico una sospensione dell'incredulità forzata. A chiudere il tutto con incoerenza, un finale grottesco che, dopo oltre due ore in cui una qualsiasi ironia di fondo non è mai stata ravvisata, appare semplicemente fuori luogo. Peccato.
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