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Weapons

Regia di Zach Cregger vedi scheda film

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Carlo75

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La recensione su Weapons

di Carlo75
8 stelle

"Weapons" racconta la sparizione misteriosa e simultwnea di un'intera classe di bambini di una scuola elementare in una cittadina americana. I bambini fuggono dalle loro case nel cuore della notte senza lasciare traccia, ma sono solo l'inizio di un orrore inimmaginabile. Il film affronta il modo in cui le persone gestiscono la perdita, cercando risposte in un mondo che non le offre e vivendo con il senso di colpa per il proprio ruolo nella tragedia. La purezza dei bambini viene corrotta da una società che viene descritta come malata e piena di egoismo. I bambini non sono solo vittime ma diventano portatori del trauma ricevuto trasformati in carnefici. Il film evidenzia anche l'incapacità degli adulti di comprendere e risolvere il mistero della scomparsa dei bambini, affidando la soluzione a un bambino stesso. Questo rappresenta la loro colpa nel creare un ambiente in cui i traumi vengono trasmessi alle generazioni future.  Il titolo assume un duplice significato: da un lato i rametti usati da un personaggio, dall'altro i bambini stessi, trasformati in "armi" o strumenti di vendetta dagli adulti. La frase "Sembrano esser stati armati, come missili a ricerca di calore" (di Archer, padre di uno dei bambini) sottolinea come i bambini siano diventati strumenti del male, pronti a colpire. Weapons si presenta come un horror che è consapevole di esserlo, ma che rifiuta le convenzioni del genere, lasciando l'elemento soprannaturale inesplicitato. Il film può essere interpretato come una critica alla società, forse americana, e al suo sistema scolastico, visti come incapaci di impedire la corruzione e l'ignoranza. L'ambientazione nel Midwest statunitense, vista come un territorio "infestato" da cui emerge il male. La regia di Zach Cregger è molto ispirata , con carrellate lente e veloci che mantengono una distanza narrata come una fiaba, mentre la struttura del film è in stile Rashomon, dividendo la storia in capitoli basati sui punti di vista dei personaggi. La sceneggiatura, anch'essa di Cregger, utilizza questa struttura per esplorare la stessa storia da prospettive multiple, ricostruendo gli eventi come un puzzle e offrendo una comprensione più completa. La fotografia di Larkin Seiple è notevole, specialmente nelle scene notturne con ombre e dettagli che suggeriscono minaccia, e utilizza l'uso di porte aperte per creare un'atmosfera di inquietudine e ignoto. Film di genere che mi è piaciuto davvero molto, e vi consiglio.

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