Regia di Zach Cregger vedi scheda film
Weapons costruisce tensione lentamente, immergendo in un’atmosfera densa e opprimente. È un horror solido che punta tutto sulla suspense e sull’inquietudine, evitando effetti facili.
Weapons (2025): locandina
Weapons si apre e si chiude con la voce di un bambino che racconta gli eventi come se fossero accaduti davvero. Questo espediente, semplice ma molto efficace, dà al film un tono disturbante e realistico, trasformando la narrazione in una sorta di cronaca inquietante. La scelta di affidare a un bambino la narrazione crea un contrasto forte e destabilizzante, insinuando il dubbio che ciò che vediamo non sia solo finzione, ma qualcosa di profondamente radicato nella realtà. Dopo Barbarian, Zach Cregger conferma il suo approccio autoriale: evita i jump scare telefonati per scavare nelle tensioni emotive e sociali che si nascondono dietro la facciata di una comunità apparentemente tranquilla.
La vicenda si svolge in una tranquilla cittadina americana, dove alle 2:17 spariscono improvvisamente diciassette bambini di una stessa classe. Justine (Julia Garner), insegnante, resta sola con un unico alunno, Alex Lilly (Cary Christopher), mentre la comunità si ritrova immersa in un clima di paura e sospetto. La narrazione segue le vicende di vari personaggi: Archer (Josh Brolin), un padre disposto a tutto per scoprire la verità; Paul (Alden Ehrenreich), un poliziotto diviso tra doveri e menzogne; Gladys (Amy Madigan), una figura enigmatica che alimenta paura e divisioni; James (Austin Abrams), un senzatetto tossicodipendente e ladro, che si rivela una pedina chiave nelle dinamiche oscure della comunità.
Weapons (2025): Cary Christopher
Dietro la sparizione dei bambini si celano tensioni sociali ed esclusioni che indeboliscono i legami umani e spaccano la comunità, rendendola fragile e divisa. Cregger rinuncia agli spaventi facili per costruire un’atmosfera densa e inquietante, trasformando luoghi comuni in ambienti saturi di tensione. La pressione psicologica aumenta gradualmente, alternando momenti di calma apparente a esplosioni improvvise di inquietudine, mantenendo una tensione costante senza ricorrere alla facilità. Un tocco di black humor amaro emerge in alcune scene, stemperando la tensione senza tradire l’atmosfera cupa, aggiungendo una sfumatura ulteriore al racconto.
La sceneggiatura, firmata dallo stesso Cregger, intreccia le vicende di diversi personaggi, raccontate da angolazioni diverse, costruendo un puzzle narrativo stratificato. Il film mette a fuoco come, in situazioni di crisi, la comunità cerchi un capro espiatorio per mantenere una fragile coesione, anche a costo di alimentare sospetti e divisioni.

Sul fronte del cast, Julia Garner conferma intensità e credibilità nel ruolo di insegnante, mentre Josh Brolin dona spessore a un padre disperato. Alden Ehrenreich umanizza il poliziotto tormentato, Amy Madigan interpreta una Gladys che diventa il “parassita” che sfrutta le paure e le divisioni per manipolare la comunità. Cary Christopher presta autenticità al giovane Alex Lilly, mentre il cast di supporto, incluso Benedict Wong, e i giovani interpreti rafforzano la credibilità del contesto, rendendo palpabile la quotidianità. Un elemento distintivo sono le sequenze con i bambini, girate senza effetti digitali: la coreografia naturale e sincronizzata dei piccoli amplifica la tensione e contribuisce a un senso di inquietudine reale, perché il terrore nasce da movimenti autentici, non da artifici visivi.
Weapons (2025): Josh Brolin
Weapons non è un horror qualunque. Dietro la sparizione dei bambini si nasconde una comunità spaccata da paure reali e sospetti crescenti, dove la ricerca di un capro espiatorio diventa un meccanismo per gestire l’incertezza. Il film mostra come queste tensioni indeboliscano i rapporti umani, isolando le persone e creando diffidenza. La struttura multilivello obbliga lo spettatore a guardare oltre la superficie, ricomponendo un mosaico di segreti e paure senza affidarsi ai soliti colpi di scena prevedibili.
Il risultato è un ritratto realistico e inquietante di come la paura possa logorare e dividere anche le comunità più tranquille. Pur con qualche imperfezione, Weapons costruisce una tensione costante e un’atmosfera opprimente che restano impresse, offrendo un horror solido e attuale.
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