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I Fantastici 4: Gli Inizi

Regia di Matt Shakman vedi scheda film

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La recensione su I Fantastici 4: Gli Inizi

di supadany
5 stelle

Quando vengono impaginate e sviluppate delle operazioni da non fallire per alcuna ragione al mondo, le linee guida sono presto dette. Automaticamente, qualsiasi forma di rischio è ridotta al minimo immaginabile e la priorità assoluta consiste nell’arrivare in fondo evitando di incappare in errori gravosi, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Ne consegue inevitabilmente che tanti aspetti da non sottovalutare sono relegati in secondo piano, come l’estro, che viene contenuto, una definizione approfondita, considerata un supplemento superfluo, o tutto quanto appartiene alle evitabili (!?) seconde linee.

Visti i pregressi deludenti/funesti, sia del soggetto specifico sia del panorama Marvel recente (vedi The Marvels, Ant-man and the wasp: Quantumania, ma anche lo stesso Captain America: Brave new world non ha certo incantato), I Fantastici 4: Gli inizi era un progetto problematico, da trattare con i guanti. A conti fatti, è stata predisposta e perseguita la strada più semplice a disposizione, maneggevole e pratica, dove tutto è svolto con evidente professionalità ma anche tenuto al guinzaglio, sprovvista di guizzi significativi o di componenti da memorizzare vita natural durante, trascurando/eliminando aspetti che avrebbero potuto aggiungere tasselli importanti/discriminanti.

Pianeta Terra 828. Sono trascorsi quattro anni da quando Reed Richards (Pedro Pascal Narcos, The last of us), Sue Storm (Vanessa KirbyThe Crown, Pieces of a woman), Ben Grimm (Ebon Moss-BachrachThe bear, The Punisher) e Johnny Storm (Joseph QuinnIl gladiatore 2, A quiet place: Giorno uno) sono diventati i Fantastici 4, i paladini che tengono al sicuro il popolo da qualsiasi minaccia.

Proprio mentre Reed e Sue scoprono che saranno finalmente genitori, appare Shalla-Bal/Silver Surfer (Julia GarnerOzark, Wolf man), che preannuncia l’intenzione di Galactus, un’entità divoratrice di mondi, di disintegrare la Terra.

Cercando una soluzione, gli eroi scopriranno che la richiesta per evitare il peggio li riguarda in prima persona, creando una situazione di difficile gestione con la popolazione.

Si metteranno in gioco e sfrutteranno tutte le capacità di cui dispongono per fermare l’invasione, escludendo di scendere a patti con il vorace nemico.

 

Joseph Quinn, Pedro Pascal

I Fantastici 4: Gli Inizi (2025): Joseph Quinn, Pedro Pascal

 

37esimo film del Marvel Cinematic Universe, che peraltro inaugura la Fase 6, I Fantastici 4: Gli inizi cancella le pagine precedenti riservate al team in oggetto, che tra il modesto I Fantastici 4 l’appena dignitoso I Fantastici 4 e Silver Surfer e il catastrofico reboot Fantastic 4 avevano annientato ogni sorta di ulteriore sviluppo, ma rimane un film maledettamente circoscritto, dalle ali tarpate.

Diretto con il pilota automatico inserito da Matt Shakman (WandaVision, C’è sempre il sole a Philadelphia) e scritto a più mani da Eric Pearson (Black Widow, Thunderbolts*), Josh Friedman (La guerra dei mondi, Il regno del pianeta delle scimmie) e Jeff Kaplan, non combina pasticci particolari, tuttavia si limita con la sue stesse mani.

Dunque, mette in grassetto il traliccio principale, con i protagonisti che sono una famiglia, una cosa sola con qualità tra loro complementari, e un accattivante concept/interfaccia anni sessanta mescolato a funzionali inserti futuristici (vedi il robottino Herbie), e aggiunge un lieto evento che si fa tormento esistenziale, tale da modificare la percezione di Reed e Sue sugli eventi in corso, per poi scatenare un villain imponente, accompagnato da una Silver Surfer nuova di zecca.

Contraddistinto da un’indole ottimista (Star Trek), I Fantastici 4: Gli inizi utilizza con misura anche gli effetti speciali (giusto un paio di sequenze con Silver Surfer sono un filo incasinate), con due macro sequenze d’azione che danno il giusto risalto/equilibrio tra le dimensioni in campo (Galactus poteva sfuggire di mano, cosa che invece non avviene), ma per il resto viaggia costantemente al ribasso.

Sostanzialmente, non ha la benché minima voglia di esporsi quando i temi etici/utopici si fanno potenzialmente spinosi (che fare quando il fattore privato diverge da quello pubblico?), tende a essere dimostrativo (vedasi la forza de La Cosa) e moderato (le emozioni umane ci sono ma non espresse fino in fondo, mentre l’umorismo è occasionale/spuntato), limita il potenziale degli interpreti (Pedro Pascal è uno spreco che ha il sapore del suicidio assistito) ed è fondamentalmente bloccato da una condotta a dir poco scolastica, con una mente poi non così geniale e un cuore che s’impenna ma solo a comando.

In più, per quanto intenda giustamente onorare le sue venerabili radici (Jack Kirby), tiene in naftalina due mine vaganti di caratura superiore (L’uomo Talpa di Paul Walter Hauser e la Rachel di Natasha Lyonne, che ti conquista al primo sguardo, peccato solo che non si vada mai un passo oltre), addirittura cancella – che rimpianto! - tutte le scene di John Malkovich, rimanendo sempre aggrappato alla sua spina dorsale, dalla segnaletica chiara e dallo sviluppo ordinato/lineare (un box to box fatto e finito), sostanzialmente preparativo (in vista del Avengers: Doomsday che verrà).

 

Vanessa Kirby

I Fantastici 4: Gli Inizi (2025): Vanessa Kirby

 

In buona sostanza, I Fantastici 4: Gli inizi non è altro che un film essenzialmente di passaggio, accorto e leggero, collaborativo e ingenuo, con molto spirito di servizio e una reazione chimica fin troppo diplomatica e mansueta. Una navigazione tranquilla (for dummies), in piena comfort zone e tutto sommato dignitosa, anche quando le soluzioni arrivano per il rotto della cuffia, con un’unità d’intenti lapalissiana, dove tutto risulta moderato e trattenuto, imbrigliato da necessità superiori e da calcoli di mera/scrausa convenienza, anche quando è in fondo efficace.

Rassicurante e conservativo, snello nello scorrimento e troppo castigato nelle decisioni salienti per farsi notare ed essere tenuto in debita considerazione.

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