Regia di Ethan Coen vedi scheda film
Detective privata, col debole per i tacchi a spillo e le belle donne, indaga su un non così misterioso omicidio, legato a una setta religiosa; intanto si porta a letto una poliziotta. Ethan Coen sposa la filosofia della commedia nera pulp, con tanto di donne bellissime che copulano a letto, ignorando il gigionesco Chris Evans in slip.
Honey O'Donahue, un'affascinante detective privata, interpretata da Margaret Qualley, col debole per i tacchi a spillo e le belle donne, indaga su un non così misterioso omicidio, legato a una setta religiosa; intanto fa un'altra conquista, e si porta a letto una poliziotta, preferendola a un Chris Evans cattivo, gigionesco e spesso in slip. Ethan Coen sposa la filosofia della commedia nera pulp, con tanto di donne bellissime che copulano a letto, regalandoci rapporti lesbici, che vorrebbero essere divertenti. Chris Evans, nel ruolo del sacerdote/criminale del film, è caricaturale e simpatico, anche se forse sarebbe stato meglio usarlo di più, ma il migliore del cast resta il poliziotto-informatore, che ci prova con l'eroina, che gli sempre risponde picche, perché le piacciono solo le donne. Dimenticabile esercizio di stile, forse perché all'appello, manca un fratello Coen alla regia, ma esilarante, con sparatorie e morti assurdamente carine, anche se Ethan Coen ne deve fare di strada per eguagliare quentin Tarantino e/o Robert Rodriguez. Discreto l'intermezzo col vecchio padre di Honey, che rispunta nella vita della detective all'improvviso, affascinante la modella Lera Abova, specie ripresa a prendersi una tintarella, in piscina, davanti a Chris Evans. "Capitan America" dispensa un'omelia toccante, il suo sacerdote protestante, non solo è criminale, ma è soprattutto un grande amatore, ed è proprio quando copula e si veste, davanti a un suo sciocco sgherro, che da il meglio di sè. Si dice che il film sia il secondo capitolo di una trilogia lesbica, sui film di serie B, di Ethan Coen. Non ho visto il film precedente, ma qui c'è una (presunta) compoenente poliziesca, che mi ha fatto interessare alla pellicola, che, ripeto, non è eccezionale, ma divertente. Il fatto è che potrebbe lasciare meno il segno di "DETECTIVE COI TACCI A SPILLO", con Kathleen Turner (altro flop colossale sulle investigatrici private, risalente agli anni'90, che io adoro), che almeno faceva la femminsta indipendente, istruendo una bambina, sul come fare la detective privata perdente, investigava alla Humphrey Bogart, vestendosi, però, come la Lauren Bacall, anni'40-50, o come una Charlie's Angel in disgrazia, che ha lasciato da tempo l'agenzia, per mettersi in proprio. La Honey O'Donnahue di Margaret Qualley, come detective, invece, è più vicina alla Karen Sisco di Jennifer Lopez, di "OUT OF SIGHT", ne è la prova quando si mette alla ricerca della nipote scomparsa, armata di manganello, anche se il suo George Clooney è la poliziotta, interpretata dall'attrice brillante Aubrey Plaza. Nel cast anche il fratello di Patrick Swayze, Don, che fa il barista. Film giallo da sabato pomeriggio, che richiama alla mente vecchi telefilm e filmetti, anni'70-80. Curioso.
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