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Trama

Presentato fuori concorso a Cannes 2025, il film The Disappearance of Josef Mengele racconta la storia di come, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Josef Mengele, il medico nazista noto per le sue atrocità e sperimentazioni sui deportati ad Auschwitz, trovi rifugio in Sud America. Tra Paraguay, Argentina e infine Brasile, la sua vita da latitante si trascina nell’ombra per oltre trent’anni, fino alla morte, nel 1979, senza mai affrontare un processo. Il film The Disappearance of Josef Mengele esplora, dal punto di vista del fuggitivo, la paranoia, l’isolamento e il declino fisico e psicologico di un uomo che cerca invano di sfuggire alla giustizia e alla memoria.

Con il film The Disappearance of Josef Mengele, il regista russo Kirill Serebrennikov torna a Cannes per la settima volta, dopo i successi di Limonov e La moglie di Tchaïkovski. Adattamento dell’acclamato romanzo di Olivier Guez, premiato con il Renaudot nel 2017, The Disappearance of Josef Mengele scava nell’ambiguità morale e nell’ossessione identitaria di un criminale protetto dal silenzio e dalle complicità internazionali. Il racconto è costruito interamente dal punto di vista del protagonista, offrendo un ritratto disturbante, asfissiante e spietato.

A interpretare Josef Mengele è August Diehl, che torna sulla Croisette dopo Una vita nascosta di Terrence Malick. Diehl incarna la decadenza di un uomo che, da carnefice arrogante, si trasforma in un reietto ossessionato dal complotto, abbandonato persino da chi lo aveva inizialmente protetto. La sua performance, intensa e inquietante, è al centro di un film che rifiuta ogni pietà e rievoca, con precisione glaciale, l’orrore storico e l’indifferenza del mondo che lo ha lasciato scappare.

Serebrennikov costruisce un'opera stilisticamente sobria ma psicologicamente vertiginosa, che oscilla tra ricostruzione storica e viaggio nella mente del fuggiasco. La regia, asciutta e controllata, amplifica l’angoscia crescente del protagonista, immerso in paesaggi tropicali che si fanno labirinti morali. È un’opera cupa, che non cerca la redenzione, ma la verità.

Presentato in un contesto politico fortemente simbolico (Serebrennikov vive in esilio a Berlino dopo l’invasione russa dell’Ucraina), il film The Disappearance of Josef Mengele diventa anche una riflessione contemporanea sul potere, la fuga dalla responsabilità e l’amnesia collettiva. In occasione della sua partecipazione a Cannes 2025, il regista ha ricevuto la Légion d’honneur dichiarando: “Considero questa onorificenza un'enorme responsabilità, soprattutto nei confronti di chi oggi è in prigione per le proprie idee”.

Note

Continua qui: THE DISAPPEARANCE OF JOSEF MENGELE, IL FILM A CANNES

 

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