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Spencer

Regia di Pablo Larrain vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Spencer

di pin up girl
6 stelle

... Mi domando se il regista (Pablo Larraín) e lo sceneggiatore (Steven Knight) abbiamo strutturato questo film per riscattare la figura di Lady D. Se l'intento era questo, non gli è riuscito.

Sono sicura che durante questa recensione, molti di voi salteranno dalla sedia più e più volte.

Come potrete benissimo intuire, la mia è palesemente una voce fuori dal coro.

In questa recensione ci saranno spoiler, quindi se non hai visto il film, ferma il video e torna a visione avvenuta.

Il film inizia con una postilla: "Una favola tratta da una tragedia vera"... viene da domandarsi dove sia la favola in questo film.... 

Vabbeh, andiamo avanti... 

A pochissimi minuti dall'inizio della storia, troviamo una Lady Diana che guida a bordo della sua macchina e... si perde. E tu sei lì che ti domandi e dici: "Da quando in qua una principessa va in giro da sola?"... 

Poco dopo sarà lei stessa a rivelare che il motivo di tale solitudine e di smarrimento della meta d'arrivo, è stato un suo colpo di testa; in pratica questa lascia l'evento a cui stava presenziando e senza avvisare nessuno, scorta compresa, si mette in macchina e parte all'avventura... Ma poi SI PERDE. E allora che fa? Si ferma in una sorta di autogrill a chiedere informazioni, dove la gente la fissa come fosse un alieno appena sbarcato sulla terra... e giustamente! Cosa penserà il popolo del sistema di sicurezza che paga con le sue stesse tasse? Edit: non pervenuto.

Ad ogni modo, ottenuto qualche straccio di indicazione, Diana riparte in auto e si perde, DI NUOVO! Qui incrocia un'auto che accosta quando vede la di lei vettura, ferma sul ciglio della strada; massì scendiamo dalla macchina e andiamo a parlare con lo sconosciuto di turno! Cosa mai potrà farmi? Rapirmi? 

Alla fine si scopre che l'autista al volante è un suo vecchio conoscente, diciamo così. 

Diana è in ritardo, sarebbe dovuta arrivare alla meta molto prima della Regina, ma lei che fa?

Oltre ad aver già mandato nel panico scorta e familiari, ad essersi persa, ad essersi fermata in luoghi pubblici fregandosene altamente degli scandali che ne sarebbero scaturiti, LEI COSA FA? Si dirige, tacchi ai piedi, a passo veloce (quasi corre), attraverso terre fangose e va a RUBARE quella che crede essere la giacca del suo defunto padre, giacca che quest'ultimo aveva donato al fattore insieme ad altri abiti dismessi. 

E da dove la ruba questa giacca direte voi? 

Ma come? Da indosso ad uno spaventapasseri, distruggendolo tra l'altro, proprio come si confà ad una Principessa.

Finalmente, dopo le insistenze del "conoscente" (che poi si intuisce essere una persona a servizio della famiglia reale), ritorna alla guida, arriva tardissimo all'evento per cui era attesa, ovvero il brunch della vigilia di Natale; arriva addirittura DOPO LA REGINA. 

All'ingresso, dovrebbe pesarsi su di una bilancia, è tradizione, tutti i commensali che partecipano a questi 3 giorni di festività lo fanno, ma lei no, lei deve controbattere e tirare su un teatrino senza logica.

Poi incontra i figli, PICCOLI, che la stavano già aspettando a destinazione. 

Dunque, ricapitoliamo: arriva in ritardo, contesta le usanze, se ne sbatte di tutti quelli che l'attendono, però ehi(!), rompiamo le scatole alla servitù e di conseguenza alla Regina, perché le stanze sono troppo fredde. "Ho già detto gli anni passati di alzare il riscaldamento"... Ma certo, f*ttiamocene del risparmio e spendiamo soldi alla faccia del popolo! 

Ma Lady D. non è una che vive di parsimonia a quanto pare, perché nel corso del film se ne sbatte del lavoro altrui, spreca cibo (vabbeh è bulimica) oppure non si presenta proprio ai pasti, non rispetta il lavoro altrui, minaccia di distruggere i suoi abiti, perché ehi(!), lei non può mica abbassarsi ad indossare ciò che prevede l'etichetta. Ma chi se ne frega se sono la Principessa, andiamo agli eventi abbigliata come una scappata di casa! Ma non può farlo, è controllata, a ragione dico io! E allora che fa? Scambia gli abiti, come una bambina dispettosa!

Ha sempre da ridire su tutto e tutti. Passi che ha il dente avvelenato verso Carlo, che si sa, ha l'amante, Camilla. E si sa anche che il rimbambito ha fatto lo stesso regalo ad entrambe. Per cattiveria? No, per dimenticanza! Pensate "quanto è sveglio" ad introdurre volutamente la pulce nell'orecchio della stampa...

 

Quindi no, io le perle non le metto! Anzi, voglio distruggerle! Sempre alla faccia della sobrietà e della parsimonia.

Ma non è finita qui! Diana litiga con il personale, anche di sicurezza, perché quest'ultimo le ha chiesto di prestare attenzione e di chiudere le tende prima di cambiarsi d'abito, dato che la tenuta è circondata da giornalisti. Ma lei no, chi se ne f*tte! 

Indisponente a livelli talmente stupidi da sabotare sé stessa, il personale è costretto a cucire le tende... Lei? Domanda in giro arnesi per scucirle.

Mette nei casini la guardarobiera e la domestica, su cui potrebbe ricadere la colpa dei suoi outfit sbagliati. Ma ancor prima, si attacca in maniera puerile ad una vecchia conoscenza, una guardarobiera/ confidente, il cui compito è quello di far rispettare la scelta dei suoi abiti per ogni singolo evento e sbatte i piedini quando quest'ultima viene trasferita, proprio perché lei fa un po' come le pare. Nel mentre però non risparmia di dare il tormento alle sostitute, con capricci di qualsivoglia natura e contro ogni buonsenso.

Il cuoco della tenuta fa una tenerezza, conosce i problemi di bulimia della Principessa e allora si mette anima e corpo ad elaborare menù che le facciano venir voglia di mangiare almeno qualche portata. Ma lei no, persino dopo averci parlato, non si presenta direttamente alla cena, DI NATALE!! Dopo un estremo ritardo!

Come se non bastasse, Diana mette in situazioni disfunzionali i figli; nessun bambino dovrebbe sostituirsi al ruolo di genitore nei confronti della propria stessa madre. Poi li istiga contro il resto della famiglia ed infine alla cena di Natale, lì abbandona per andare nella sua vecchia casa, che è pericolante, cade a pezzi, ma ehi dai, andiamo a rischiare la vita così tanto per!

Fermiamoci un attimo a parlare di Carlo. Nella realtà, la maggior parte dell'opinione pubblica non lo vede di buon occhio, ma come il film fa capire a più riprese, sia lui che il resto della famiglia reale, tendono più volte la mano verso Diana. Lei per tutta risposta si indispettisce ancora di più.

Hai le corna? Ok, mezzo globo terrestre ce l'ha, ma non trascina una nazione nello scandalo, oltretutto esponendo a situazioni spiacevoli anche i suoi stessi figli.

Poi, sei servita, riverita, nutrita (almeno ci provano), vestita con capi d'alta classe, indossi gioielli di inestimabile valore, che ti vengono elargiti come se ti fosse tutto dovuto e tu che fai? No, alziamoci al mattino e vediamo come rompere le scatole al prossimo.

In un paio di scene si vede Carlo che si apre al dialogo, cosa che lei non ha mai fatto. Lui le racconta qualche aneddoto della sua adolescenza; fa quasi tenerezza, perché ha dovuto imparare da subito che quando sei un membro della famiglia reale, la tua vita non appartiene solo a te.

La Principessa questa cosa la comprende? No.

E la "ramanzina" che Carlo le fa a tavola? Dove, mi dispiace per chi la pensa diversamente, io ci colgo anche una parentesi di tenerezza, ma soprattutto un profondo rispetto verso il lavoro altrui, professionisti che si alzano quando ancora è buio e tutto per non far mancare niente alla famiglia reale; Carlo, LUI, dimostra appunto, di avere una grande considerazione ANCHE dei sottoposti, che ci mettono impegno e dedizione nel proprio lavoro.

Ma a Diana tutto questo non la sfiora neanche!

Poi veniamo alla Regina. Le sue battute sono pochissime ma strategiche. Suocera malefica? Macché! Io l'ho trovata adorabile.

Dice il poco ma giusto, sempre senza infierire, parlando a volte per metafore, che solo una cretina o un ostile nell'animo non avrebbe potuto afferrare.

In più di un'occasione si intende bene che ha cercato anche di aiutare la nuora, ovviamente restando nei limiti di ciò che le è imposto dal suo ruolo.

E il resto della famiglia?

Da alcuni dialoghi si evince che le vacanze di Natale erano un tempo momento di ritrovo, spensieratezza, svago, intimità familiare; cose che vanno tutte a farsi benedire da quando Diana ha cominciato a dichiarare gu*rra alla famiglia reale, ripeto, trascinando in queste sceneggiate, anche i figli.

Non ultima, la sua fuga del giorno di Santo Stefano; massì, freghiamocene di tutti ed eclissiamoci dalla circolazione, salvo poi ricomparire nel bel mezzo di un campo di caccia, minacciando di farsi sparare se i figli non fossero partiti con lei. Punto primo, DISAGIO LIVELLO PRO e punto secondo, massì, rendiamo la vita familiare dei miei figli un inferno e compromettiamo per sempre il loro futuro all'interno di questa famiglia.

Le va bene perché Carlo e la Regina, con la grazia e la signorilità che li contraddistinguono, la commiserano e si abbassano a dargliela vinta, anche per il bene di figli e nipoti; cosa a cui Diana non ha pensato neanche per sbaglio.

Ultimi sprazzi di egoismo?

La Principessa ha rotto le scatole a tutti, esigendo il ritorno della sua domestica/guardarobiera/confidente storica, salvo poi, al rientro di quest'ultima, riderle in faccia quando costei si apre e le confessa il suo amore. Massì, chi se ne frega se può perdere il lavoro, essere accusata di altro tradimento o di molestie nei confronti di un membro della famiglia reale. Ridiamoci su e mettiamoci a correre come una demente sulla spiaggia, vestita da scappata di casa e con il rischio che i paparazzi mi vedano e tutto ciò mentre, soprattutto i miei figli, abbiano perso le mie tracce dalla sera prima.

E per dare l'ultimo schiaffo in faccia ai sudditi, a dispetto dell'economia, della parsimonia, del lavoro altrui, piazziamo un vestito da migliaia di sterline, cucito su misura, in esclusiva per me, su un vecchio e semidistrutto spaventapasseri. E ancora una volta... fregandosene altamente dei paparazzi che avrebbero potuto immortalare la cosa.

 

Questo perché, alla fine noi, tutta la storia l'abbiamo vissuta dal di fuori, sappiamo ciò che i conoscenti di Lady Diana hanno fatto trapelare, ma da parte della famiglia reale non sono mai state rivelate indiscrezioni.

 

Mi domando se il regista (Pablo Larraín) e lo sceneggiatore (Steven Knight) abbiamo strutturato questo film per riscattare la figura di Lady D. Se l'intento era questo, non gli è riuscito.

 

In merito all'interpretazione di Kristen Stewart, non l'ho trovata particolarmente brillante. Certo, la sua capacità di emulare l'inespressività della mimica facciale di Lady D., è indubbia, ma non ho collegato la sua figura a quella della principessa del Galles, ne ho scorto una particolare somiglianza. Insomma, non la ricorda.

 

Per il resto, promuovo location e costumi e lancio un'ovazione in favore dei piatti culinari e la loro accurata rappresentazione. Viceversa, non ho amato particolarmente la fotografia, l'ho trovata "piatta" e soprattutto non approvo la scelta della "colonna sonora", un guazzabuglio di violini privi di qualsiasi armonia che strimpellano dall'inizio alla fine del film; il senso l'ho capito, volevano trasmettere tramite la musica il disagio che c'era nella mente di Lady Diana, ma dopo un po', anche il più fedele degli spettatori, sottoposto a tal

e tortura acustica, inizia ad accusare il colpo.

 

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