Trama
Bruno Salvati è un regista di scarso successo, reduce dalla separazione dalla moglie Anna da cui ha avuto due figli, la ventenne Adele e il diciassettenne Tito. A seguito di un malore improvviso, a Bruno viene diagnosticata una patologia che richiede l'intervento di un donatore. Tutti i suoi rapporti familiari vengono rimessi in discussione, compreso quello con suo padre Umberto, depositario di un segreto che costringerà Bruno ad affrontare un viaggio alla ricerca di qualcuno che lo possa aiutare.
Curiosità
La parola al regista
"Nel marzo 2017 mi è stato diagnosticato un tumore del sangue, la mielodisplasia, che è stato affrontato e (spero) risolto, con un trapianto di cellule staminali ricevute da mio fratello, nel febbraio del 2018.
Da questa vicenda drammatica ho tratto questa storia, che tuttavia ho voluto complicare ad arte, perché non fosse un semplice resoconto medico. Il coinvolgimento dei familiari e del padre del malato, infatti, sono al centro della vicenda: la malattia diventa così una resa dei conti con la moglie ed i figli del protagonista ed un viaggio in compagnia del padre alla scoperta di qualcosa che è successo molti anni prima. Un segreto che contiene la possibile salvezza per il mio protagonista.
Come nei miei tre film precedenti, la sceneggiatura (e dunque anche il film che ne deriva) ha dunque una base autobiografica, sulla quale si sovrappone un lavoro di invenzione romanzesca. E, come negli altri film, il tono oscilla fra momenti inevitabilmente e puramente drammatici ed altri dove affiora, nonostante tutto, un certo umorismo, specialmente nel racconto dei rapporti familiari e dell’ambito professionale del protagonista (il cinema, appunto).
Ma il film, per quanto fedele alla sceneggiatura, ha preso una sua natura definitiva sul set, dove ha fatto prepotentemente irruzione l'elemento visivo, qui (a differenza dei miei film precedenti) a tratti molto forte e antinaturalistico, specie nelle scene che raccontano la degenza del protagonista, in uno stato di semi-incoscienza indotto dai medicinali nel quale affiorano ricordi e fantasticherie, delirii e persino fantasmi.
Post-scriptum: a film ultimato affiora chiaramente una traccia autoanalitica "a posteriori" del film, passato il turbine creativo con cui l’ho scritto, diretto, montato, e che per lungo tempo mi ha paradossalmente offuscato lo sguardo: la parte femminile nel maschile, del maschile, il suo ingresso silenzioso e prepotente nella psiche del protagonista (fino ad allora cieca a questo aspetto), nel suo sguardo, nei suoi ricordi, nei suoi sogni; nel suo corpo, come permanenza genetica materna; ed infine nel contributo veramente concreto, ancora una volta genetico, alla sua rinascita".
Trailer
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Commenti (13) vedi tutti
Film fayyo bene con una Storia a carattere forte e d'Attualità : bene Rossi Stuart come non mai ... ! voto.6.
commento di chribio1Kim immenso
commento di gunny75Mi ha ricordato la serie "la linea verticale" (non a caso la dedica finale a Mattia Torre). Apprezzabile la dissacrazione di argomenti spinosi come la malattia e la paura di morire. Commovente e, a suo modo divertente, comunque sincero
commento di Artemisia1593Complimenti al regista e al protagonista. Sincera ricostruzione di quello che, tuo malgrado, può accaderti nella vita.
commento di iroUn tema drammatico trattato con garbo sovrapponendosi momenti drammatici con momenti ironici senza però cadere nel melodramma visto in altri film del genere.
commento di massimo45Francesco Bruni gira Cosa sarà il suo film più toccante ed autobiografico, il dramma della vita e della morte incombente incastonata in una piacevole commedia.
leggi la recensione completa di claudio1959Film piacevole, non un capolavoro. Kim Rossi Stuart sempre molto bravo.
commento di DebussyNon amo i cancer-movie ma qua siamo di fronte a un'ottima sceneggiatura e a un grande interprete in Rossi Stuart,perfetto nel ruolo.Da vedere.
commento di ezioLa regia arguta di Francesco Bruni tratta un soggetto drammatico con leggerezza e sottile ironia ma non mancano i momenti di commozione. Kim Rossi Stuart si cala alla perfezione nei panni di un regista (ma guarda un po') e padre di famiglia alquanto stralunato. Film riuscito.
commento di bombo1Ottimo lavoro di Francesco Bruni. Tema non originale, ma trattato con professionalità e garbo. Eccellenti le prove di tutti gli attori
leggi la recensione completa di Furetto60La cosa interessante di "Cosa sarà" è l'equilibrio molto riuscito tra l'impianto drammatico della trama e il taglio leggero conferito allo sviluppo della storia. In un paio di circostanze, veramente si piange e si ride nello stesso momento. Bravo Francesco Bruni a fare di una storia triste un film che gioca con gli stilemi tipici della commedia.
commento di Peppe ComuneA parte alcune scene assurde, sparse in tutto il film, la commedia tiene il ritmo.
commento di gruvierazDopo l'ottimo esordio di Scialla! e due flop consecutivi, Francesco Bruni firma un film parzialmente autobiografico, nel quale la malattia del protagonista (il solito, straordinario Kim Rossi Stuart, qui anche capace di una sorprendente trasformazione fisica) fa da prisma ai rapporti familiari: con la ex moglie, col padre e con i figli.
leggi la recensione completa di barabbovich