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Sconfort Zone

1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su Sconfort Zone

di mck
7 stelle

Non solo tralicci, tralicci ovunque, tralicci tutti in giro, tralicci tutti intorno, tralicci mattina e sera, tralicci mattina e giorno, ma pure chimici: tralicci chimici.

 

All’apparenza - ah!, l’apparenza - potrebbe essere considerata una serie “inutile” e risaputa (la crisi dell’artista, ma ‘sti gran cazzi della crisi dell’artista: morto artisticamente un artista se ne fa un altro, e si può solo sperare che la crisi per i sopravviventi arrivi al momento giusto: per stoppare una carriera in... crisi, e salvare gli spettatori, o per rilanciarla), “Sconfort Zone” (il “Sic!” ovviamente è tanto intenzionale quanto... inutile e risaputo, per dio!), mapperò fa ridere, quindi è non-inutile.

 


E non è certo una serie di scrittura (anche se, ebbene sì, è scritta), come anche sono invece “Boris”, “la Linea Verticale”, “Liberi Tutti” e pure “Dov’è Mario?”, con la quale - restandole inferiore - condivide più cose rispetto alle altre tre succitate, ma qui a rimettere in gioco la baracca coi burattini fotografata da Daniele Tofani, montata da Roberto Di Tanna, musicata da Federico Bisozzi, prodotta da Carlo Pasini per Banijay e distribuita da Amazon intervengono gli attori, i caratteri, le macchiette, le facce, le voci, la ciccia: oltre al demiurgo Marcello Macchia in arte, anche se in crisi, Maccio Capatonda, che (per l’appunto) scrive [con Valerio Desirò, anche co-protagonista (e in questi giorni al cinema con "il Complottista"), Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati e Danilo Carlani], dirige (con Alessio Dogana) e interpreta manco fosse un Taylor Sheridan con l’Abruzzo e il Molise al posto del Texas e del Montana, ecco: Giorgio Montanini (i Predatori, Enea, Tintoria #226, Nonostante), Francesca Inaudi (Dopo Mezzanotte, l’Orizzonte degli Eventi, N - Io e Napoleone, Noi Credevamo), Camilla Filippi (Estate Romana, la Meglio Gioventù, la Vita che Vorrei, Buoni a Nulla, il Grande Passo, la Stanza: registi bravi - no, evidentemente non sto parlando di paologenovese, e purtroppo neanche dell’ex Lucio Pellegrini e dell’attuale consorte Stefano Lodovichi, ma soprattutto non sto parlando di paologenovese - date un fottuto ruolo da protagonista assoluta a questa attrice, a questa madre, a questa donna, a questa cantante multitasking e pluriskillata...

 

 

...since year twothousand, a questa i-ta-lia-na!), Luca Del Fuego Confortini (sodale da sempre del MaccioVerse), Dario Cassini (Facciamo Paradiso, Cuba Libre - Velocipedi ai Tropici, i Predatori), Sofia Russotto, Ilaria Galassi, Luca Ferrini, il coro greco di Valerio Lundini, Edoardo Ferrario e Gianluca “Fru” Colucci e le comparsate di Andrea Delogu, di un come sempre immenso Simone Cicalone (Tintoria #98) e di un francamente indimenticabile Enzo Salvi.

 

E poi, al solito, la scusa per farne una serie (6 episodi da 25/30 minuti: praticamente un film) invece di un film è che se interrompi la fruizione della serie tra un episodio e l’altro per riprenderla quando ti pare non ti senti in felliniana "colpa".

* * * ¼/½ - 6.75   

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