4 stagioni - 50 episodi vedi scheda serie
Con molto scetticismo ho iniziato a guardare "Mare Fuori", non mi sembra ne un capolavoro ne un'oscenità ma anzi una serie abbastanza originale, girata e interpretata benino, anche se indubbiamente trama e interpretazione possono essere migliorate.
Dopo il picco di notorietà dovuto alla pubblicità durante il Festival di Sanremo in molti hanno iniziato a guardare Mare Fuori, nonostante la prima serie fosse disponibile su Netflix già dal 2020.
Alla decima esortazione da parte di amici mi sono convinta a guardarne un pezzettino, e mi sono ricreduta parecchio.
La prima serie è molto interessante, si concentra sulle dinamiche dei ragazzi all'interno dell'Istituto, attraverso alcuni flashback vengono alla luce i crimini che i ragazzi hanno commesso e che li hanno condannati alla detenzione nell'IPM.
Anche le vicende personali degli agenti del carcere vengono approfondite, tavolta anche legate ai ragazzi detenuti presso l'Istituto.
A differenza di altre serie ambientate in carcere, non viene menzionata la durata della pena, l'età dei ragazzi (alcuni sono evidentemente minorenni ma altri è improbabile che lo siano) e nemmeno sono chiari i criteri e tempistiche per permessi speciali, uscite domenicali, attività o addirittura l'agognata "messa in prova".
Questo è un dettaglio certamente non fondamentale, ma per dare una certa coerenza alle vicende di ciascun ragazzo secondo me avrebbe avuto senso farne cenno.
La seconda serie, oltre a raccontare le vicende dei ragazzi (entreranno dei nuovi personaggi ed altri usciranno di scena) racconta le vicende di chi sta fuori dal carcere e approfondisce ulteriormente le relazioni degli adulti.
Questa nuova serie perde un po' di ritmo rispetto alla prima ma comunque si lascia guardare, anche perchè è curioso vedere le evoluzioni dei personaggi che, nel bene ma soprattutto nel male, crescono all'interno del penitenziario.
La terza serie, disponibile su Rai Play invece che su Netflix, a prima vista risulta molto in linea con le manifestazioni sanremesi di "sentiti libero/a di..." ovvero ci sono alcune situazioni che nelle due serie precedenti non si sono viste (sempre a proposito di coerenza).
Oltretutto proprio la musica, che nelle prime due stagioni è un mezzo di distrazione per i ragazzi, nell'ultima serie diventa motivo di attrito tra di loro: anche qui si vede discretamente la netta influenza della Rai e del Festival.
Consiglio comunque, anche alla luce del mio scetticismo iniziale, di vedere con i propri occhi prima di gridare al capolavoro (non è certamente questo il caso) o alla "caposchifezza" (vecchia cit del mio professore di inglese alle scuole medie).
Personalmente trovo molto utile realizzare contenuti ispirati alle piaghe della violenza, criminalità tra i giovani e rieducazione di questi ultimi, e soprattutto produrli e renderli accessibili ai giovani in un linguaggio adatto a loro.
Sottolineo la bravura di Matteo Paolillo che interprea Edoardo Conte ed è anche colui che presta la voce nella sigla " 'o mar for", davvero degno di nota.
Matteo Paolillo interpreta Edoardo Conte nelle stagioni 1-3.
Un dato non indifferente è la quantità di parodie sulla serie, ne ho viste tantissime...vi lascio i link per andare a vedervi la mia "TOP 3".
Quando prendono in giro quello che fai non è di certo un gran complimento al tuo lavoro però il detto lo conosciamo tutti: "Bene o male, purchè se ne parli".
Parodia Mare Fuori Viva Rai 2 - Sofia Goggia
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