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GRUPPO 10-17
Piccolissimo documentario di una regista italiana trapiantata all'estero. Un'opera sussurrata, dolce, tenera, piena di vitalità e cultura.
Come il suo protagonista, questo "libraio" ancora ancorato al passato ma con un cervello che sa credere nel futuro
THE CHASER
Grandissimo thriller coreano che ha la rarissima capacità di avvincere lo spettatore malgrado tutta la vicenda sia "a bocce ferme", con l'assassino catturato dopo un quarto d'ora. Una lotta contro il tempo e contro la propria stessa natura. Quasi magistrale.
The Human Centipede II (Full Sequence) (2011): Laurence R. Harvey
El cuerpo (2012): Aura Garrido
Wrong Cops (2013): Mark Burnham
ATTENBERG
Ancora Grecia... E, come in tutte le altre opere della Nouvelle Vague ellenica, ci troviamo davanti a un film disturbante, sfuggente, che in maniera più o meno metaforica affronta tematiche importantissime, come l'educazione, il sesso, l'identità.
Kill List (2011): scena
Un film che parte come un drammatico, prosegue come un crime movie, diventa poi un thriller per finire poi quasi nell'horror. Il finale ti lascia di sasso, ti pone mille domande e rende la portata psicologica del film davvero notevole. Violento, cattivo, bellissimo.
WRONG
Ancora Dupieux con quello che per adesso considero il suo capolavoro. Film surreale come pochi, comico ma per niente stupido, divertente ma inaspettatamente profondo. Anche se sembra non entrarci nulla il suo essere onirico e in qualche modo il suo ricercare un senso della vita me l'ha fatto pensare come a un Synecdoche New York in salsa leggera.
Tirannosauro (2011): Peter Mullan
Torna il grande cinema inglese, quello sporco, quello che racconta di gente senza lavoro, di disagio, di birre e di botte. E di esistenze che sembrano non avere più niente da chiedere. O forse sì, forse qualcosa le risveglia. Grandissimo Peter Mullan
GRUPPO 1-5
L'impostore (2011): Frédéric Bourdin
Documentario (ma all'interno ha anche scene ricostruite, ottimamente, di fiction) che racconta di una vicenda talmente assurda ed incredibile che si fa fatica a crederci. Ma più si va avanti più la storia, come una matrioska, sembra nasconderne altre. In questo senso il montaggio è portentoso, geniale. E alla fine si arriva forse ad una verità che per quanto sia fastidiosa potrebbe finalmente dare una chiave di lettura a tutto.
Per me è la sorpresa dell'anno. Del mio intendo.
Thriller psicologico come non ne vedevo da anni, ricco di metafore, difficile ma tremendamente affascinante. Ambientazione magnifica, attori superbi, un simbolismo unico. E un finale talmente bello e inaspettato da non dimenticarlo più
Amer (2009): Bianca Maria D'Amato
A livello formale è il top dell'anno. Visionario, sperimentale, inafferrabile. Un film che mischia colori, sensazioni, emozioni, paure e distorsioni senza farci capire quasi nulla. Un'esperienza visiva e sensoriale. In qualche modo un'opera d'arte.
MR NOBODY
Incredibile che in tutti questi anni questo gioiello belga non sia mai riuscito ad essere distribuito da noi.
In un vestito fantascientifico racconta invece una storia profondamente umana, una storia di scelte e destini. Visivamente, intellettualmente ed emotivamente magnifico.
The Fall (2006): scena
Altro film enorme che ha faticato ad essere distribuito.
Che dire, basterebbe vedere il prologo per capire.
Raramente i vostri occhi saranno più appagati da un singolo film.
Un omaggio al racconto, alla finzione, all'immaginazione, al cinema.
Con dei colori poche volte visti prima.
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