Killing Me Softly
- Thriller
- Gran Bretagna
- durata 100'
Titolo originale Killing Me Softly
Regia di Chen Kaige
Con Heather Graham, Joseph Fiennes, Natascha McElhone, Ian Hart

Quanto può incidere sulla vita reale la cassa di risonanza cinematografica? Il miraggio fantastico del non convenzionale, dell'azzardo eccitante, dell'adrenalina sopra le righe? Il citrullo spirito d'emulazione?
Ci pensavo in seguito alla recente notizia della morte di una ragazza romana, rimasta soffocata in un garage mentre si cimentava in pratiche shibari e bondage casareccio legata a salamello tra corde e lacciuoli.
Me la posso prendere anche con certo cinema bondage giapponese? O devo solo compatire questi esserini fragili che vogliono godersi la vita sempre un “tantino” oltre il consueto?
Ma 'sta gente si sarà mai eccitata per un'alba nebbiosa?
Titolo originale Killing Me Softly
Regia di Chen Kaige
Con Heather Graham, Joseph Fiennes, Natascha McElhone, Ian Hart
Titolo originale Hana to hebi
Regia di Takashi Ishii
Con Aya Sugimoto, Renji Ishibashi, Kenichi Endo, Misaki Mori
Titolo originale Taiji ga mitsuryosuru toki
Regia di Koji Wakamatsu
Con Hatsuo Yamane, Miharu Shima
Titolo originale Jitsuroku Abe Sada
Regia di Noboru Tanaka
Con Junko Miyashita, Hideaki Esumi, Genshu Hanayagi, Yoshie Kitsuda, Ikunosuke Koizumi
Titolo originale Manji
Regia di Yasuzo Masumura
Con Kyoko Kishida, Ayako Wakao, Yusuke Kawazu, Eiji Funakoshi
Titolo originale Ai no corrida - L'Empire des sens
Regia di Nagisa Oshima
Con Tatsuya Fuji, Eiko Matsuda, Aoi Nakajima, Melka Seri
Titolo originale Small Town Saturday Night
Regia di Ryan Craig
Con Chris Pine, Bre Blair, Shawn Christian, Kali Majors, John Hawkes, Lin Shaye
Ragazzi non tiratela troppo la corda...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Secondo me le persone sono profondamente ignare di tutto quel che riguarda il cambiamento e la conoscenza di norme elementari di igiene psicologica. C'è di peggio: non gliene importa niente di niente. Il cosiddetto "potere nutritivo dell'attenzione" viene preso a calci quotidianamente, una delle norme più elementari di protezione psicologica consiste nel non esporsi smodatamente a stimoli e spettacoli di violenza gratuita. Non credo che lo spirito di emulazione sia il fattore più importante, credo che questo sia una conseguenza estrema del potere nutritivo dell'attenzione unito alla tendenza dell'essere umano di nutrirsi con quanto c'è di più basso. Se getti un occhio alla musica, te la dai subito quanto gliene freghi dell'ammonimento di Dante "Fatti non foste per viver come bruti". Le cose spesso avvengono per accumulazione di molti fattori.
Secondo gli Indù: "Non ci nutriamo solo di cibi vegetariani o non vegetariani, ma anche di suoni e vibrazioni visive, di ogni genere di impressioni: proporzioni architettoniche, unione di forme e di colori; armonie, ritmi musicali e tutte le idee con cui veniamo in contatto. Tutto questo, assorbito meccanicamente e senza vera attenzione per tutto il girono, ha composto il nostro essere e continua a comporlo." Questa frase è ben superiore a tonnellate di scritti di psicologia occidentale, e perfino Edgar Allan Poe dimostra di averlo intuito quando scrisse questo passo alla fine di "La sepoltura prematura" : "Vi sono momenti in cui anche per l'occhio limpido della Ragione il mondo della nostra triste Umanità può assumere le sembianze di un Inferno, ma l'immaginazione dell'uomo non è Carati per esplorare impunemente ogni sua caverna. Ahimè! La lugubre regione dei sepolcrali terrori non può essere ritenuta del tutto fantastica; ma al pari dei Demoni in compagnia dei quali Afrasiab compì il suo viaggio lungo l'Osso, essi debbono dormire, altrimenti ci divoreranno; bisogna costringerli al silenzio, o altrimenti periremo". Personalmente, ritengo che siamo a livelli di psicologia, qui in occidente, del livello della prima elementare. Fanno ridere i polli al confronto con la psicologia Buddhista, per dire. Certe persone affermano che i films giapponesi pieni di violenza inutile e marcata - mutilazioni varie etc. - siano arte. Fa abbastanza ridere: se ne deduce che gli appassionati di cinema giapponese siano psicologi superiori a un maestro Zen, per dire. La scienza di un critico cinematografico è superiore a quella di migliaia di anni di tradizioni sapienziali. Il punto è che se tu sei appassionato di cinema giapponese violento, metterai la tua passione davanti a migliaia di anni di spiritualità che del resto ignori, e forse non ne capiresti un rigo neanche volendo. Purtroppo non esistono solo le ciminiere che sputano fumi nell'atmosfera. Lo fanno anche il cinema, la musica. Qui non abbiamo strumenti adeguati per capirlo. Non si tratta di comprensione intellettuale - ipotesi che cadono di fronte a nuove ipotesi senza diventare mai tesi reali - ma di farne esperienza esistenziale. Non si tratta di teorie, di supposizioni, ma di conoscenza diretta. Da noi non esistono discipline in grado di farti toccare con mano la verità di questi insegnamenti. Da noi è tutto più fideistico, e basato su osservazioni ridicole del tipo "anche se ho visto John Wayne sparare in tanti film, non sono mai diventato un assassino" o il loro contrario.
Non la sottovaluterei l'emulazione, proprio in riferimento alla povertà di "igiene psicologica", basta ricordare, in epoche diverse, la recrudescenza - dopo i primi, isolati, episodi - di suicidi in caserma e di lanci di sassi dai cavalcavia...
.... e i tuffi in piscina saltando dai piani alti degli alberghi ; la gioventù in ogni epoca cerca sensazioni forti che non trova nel normale "tran tran" della società e quindi se le crea (La corsa del coniglio in Gioventù Bruciata).Nella sfera sessuale poi è ancora peggio : da adolescenti eravamo sempre alla ricerca di possibilità di nuove sensazioni, ampiamente pubblicizzate da giornalacci appositi (Le Ore...) che insegnavano trasgressioni "casalinghe" che a ripensarci fanno solo ridere. Ciao.
Proprio così, LAMPUR, è una conseguenza dell'immondizia tanto reclamizzata dai media, al cinema, dai critici cinematografici. Una conseguenza dell'immondizia sonora di questi canzonettisti da tre soldi che salgono sul palco a dire quanto brutta sia la società, invece di ringraziarla: se fosse diritta e bella, loro non sarebbero sul palco a gettare immondizia, non ci sarebbero fans storditi al punto da pagarli per farlo; Come diceva Beppe Grillo: in miniera! __ @panflo: ho sempre detto male dei giovani anche quando avevo dodici anni, il fatto che cerchino sensazioni forti "alternative" significa che sono morti e sepolti pur camminando.
Commenta