Regia di Lorenzo Vigas vedi scheda film
Uno di quegli inspiegabili misteri per cui il Leone d'Oro è stato assegnato ad un film che gioca fin troppo paradossalmente sul rovesciamento continuo dei ruoli tra un voyeur in cerca di trasgressione ed un giovane ladruncolo in cerca, a suo modo, di un padre putativo
C'è qualche perplessità nel pensare che "Ti guardo" abbia vinto il Leone d'Oro, non tanto perchè il film non restituisca uno sguardo interessante su un mondo quasi pasoliniano fatto di ragazzi di strada ed adulti in cerca di trasgressione, ma piuttosto su uno sviluppo troppo inverosimile di una trama che fa acqua da tutte le parti. Armando, che paga giovani ragazzi per vederli nudi senza però chiedere mai un rapporto sessuale, finisce per accogliere in casa con soprendente facilità Elder, ladruncolo che dopo il primo incontro lo aveva riempito di botte. Tra i due nascerà un rapporto controverso dove le parti si ribalteranno più volte, come se vittima e carnefice siano le facce di una stessa medaglia. Sarà così quasi inevitabile il redde rationem finale, in un paradossale rovesciamento di ruoli che lascia un pò l'amaro in bocca e non convince del tutto, nonostante la buona prova dei due attori principali.
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