Guglielmo (Volonté) è un giovane uomo che si trova ad affrontare già un lutto terribile: la morte della moglie. Per lui fare il boscaiolo, che lo porta a una lunga assenza da casa, è più che un lavoro: è anche il modo per cercare di superare il dolore e la mancanza.
Note
Telefilm prodotto RAI, tratto dal racconto omonimo di Carlo Cassola e facente parte del ciclo di 9 lavori Racconti dell'Italia di oggi.
TeleFilm Rai d'inizio anni '60 del mini-ciclo "Racconti dell'Italia di oggi" tutto sommato mostra un tipo di Vita ormai quasi al limite e dimenticata ma con una Storia di fondo mossa da un evento tragico.voto.5.
Il film propone il doloroso ritratto di un vedovo, immerso nel suo lutto, che trova sfogo solo nel suo lavoro di boscaiolo, mentre il resto del mondo non è che un distante contorno. Pesante è il senso di scollamento dall'ambiente circostante, quel vuoto che egli cerca disperatamente di riempire a suon di rabbiosi colpi di accetta. Intanto le parole degli altri lo lambiscono soltanto, e poi… leggi tutto
L'angoscia nell'espressione inconsolabile di Volontè vale tutto il film. Che dura appena 55 minuti e venne prodotto per la Rai per fare parte di un ciclo di lavori a sfondo sociologico; il fatto è che è che non c'è quasi nulla a livello narrativo, i personaggi sono pochi e le informazioni che ci vengono date scarse. Il duro lavoro e l'insostenibile peso di un lutto… leggi tutto
È un'opera minimalista, che ricorda i primi film di Ermanno Olmi (in particolare “Il tempo si è fermato”), a metà tra il documentario e il cinema recitato.
La pellicola mostra la dura vita dei boscaioli e carbonai toscani, durante le loro lunghe uscite (di molti giorni) nei boschi a fare legna e carbonella. Certo, non sono molti i film che fanno vedere tutto…
Un giovane Gian Maria Volontè è il protagonista di questo mediometraggio di Vittorio Cottafavi che racconta le vicende di un gruppo di boscaioli nell'alta Maremma di inizio anni '60. In un'Italia ancora in gran parte rurale, con soltanto lontani echi del boom economico, la vita si dimostra in tutta la sua durezza: un mondo che sta per scomparire per sempre, una natura a volte…
L'angoscia nell'espressione inconsolabile di Volontè vale tutto il film. Che dura appena 55 minuti e venne prodotto per la Rai per fare parte di un ciclo di lavori a sfondo sociologico; il fatto è che è che non c'è quasi nulla a livello narrativo, i personaggi sono pochi e le informazioni che ci vengono date scarse. Il duro lavoro e l'insostenibile peso di un lutto…
Il film propone il doloroso ritratto di un vedovo, immerso nel suo lutto, che trova sfogo solo nel suo lavoro di boscaiolo, mentre il resto del mondo non è che un distante contorno. Pesante è il senso di scollamento dall'ambiente circostante, quel vuoto che egli cerca disperatamente di riempire a suon di rabbiosi colpi di accetta. Intanto le parole degli altri lo lambiscono soltanto, e poi…
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Commenti (2) vedi tutti
Un giovane Gian Maria Volontè nei panni di un credibile spaccalegna, diretto da un consapevole Vittorio Cottafavi.
leggi la recensione completa di BalivernaTeleFilm Rai d'inizio anni '60 del mini-ciclo "Racconti dell'Italia di oggi" tutto sommato mostra un tipo di Vita ormai quasi al limite e dimenticata ma con una Storia di fondo mossa da un evento tragico.voto.5.
commento di chribio1