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La casa del diavolo

Regia di Rob Zombie vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La casa del diavolo

di DeathCross
10 stelle

2019/01/12

Ogni volta che lo guardo, vengo assalito sempre più da dubbi: e se non fosse davvero il Capolavoro che cred(ev)o? Se fosse un film fiacco, rozzo e privo di valore? E se metà delle scene fossero solo riempitivi, vani tentativi di mascherare un'assenza di meta, di direzione, di visione artistica autentica? Se fosse tutto troppo urlato e ignorante?
Dubbi che, forse, seguendo una logica razionale, dovrebbero portare a ridimensionare obiettivamente le mie considerazioni sul Film. Invece, paradossalmente (ma forse no), più problematizzo la mia Adorazione per "The Devil's Rejects" (e per Rob Zombie in generale) e più invece mi sento vicino alla sua Poetica: penso, infatti, che un'Opera, se crea discussioni interne, abbia dalla sua un potenziale artistico e, soprattutto, una personalità da non sottovalutare.
Ma non è solo la mia Filosofia "pro-Dubbi" a rinnovare l'Amore per questa Pellicola, anche se è proprio grazie alle Domande che mi pongo che riesco a ricordare e (ri)trovare ogni volta i motivi, estetici e "riflessivi", per i quali la apprezzo. Innanzitutto, il Montaggio di questo Film, affidato a Glenn Garland (da qui in poi fidato collaboratore del Regista, fatta eccezione per "The Haunted World of el Superbeasto"), è costruito con sapienza, creando spesso intriganti raccordi tra scene diverse (come l'accostamento tra una pisciata e una tazza riempita di caffé, effetto visto spesso in varie sfumature ma sempre divertente) e ritmando l'azione in modo serrato ma senza diventare troppo frenetico, lasciando "respirare" le Inquadrature, soprattutto quelle di maggiore impatto. La Fotografia, curata da Phil Parmet, sa catturare delle sfumature cromatiche assai interessanti, soprattutto negli interni (in particolare quelli dominato dal rosso, come nel bordello di Ken Foree), ma anche negli esterni si dà risalto al fascino polveroso dei Paesaggi. Come individuai anche nel 2013, spesso si propongono riprese "para-documentaristiche", con un buon uso della macchina a mano e con vari inserti "fotografici" (freeze frame inclusi), e i ralenty vengono usati con sapienza.
Sui contenuti, forse oggi sarei meno propenso ad una lettura "pro-Rejects" o, meglio, pur simpatizzando per il gruppo di pazzi oggi credo che l'idea dominante nel Film sia una visione disillusa e per certi versi nichilista della società: i Rejects sono l'espressione più brutale e per certi versi "sincera" di questo Nulla, mentre la società intorno, espressa dai personaggi delle vittime, dello sceriffo in cerca di vendetta ma anche dei numerosi squarci televisivi (negli extra del bd, tra l'altro, è possibile vedere la puntata integrale in cui si discute dei delitti dei Protagonisti), maschera la propria assenza di scopo dietro vari codici morali, più o meno giustizialisti, auto-giustificando ogni proprio "peccato". La Famiglia Firefly, invece, non sente manco il bisogno di giustificarsi. A differenza dei vari eroi action reazionari, dove la violenza viene legittimata da dispotiche interpretazioni della "giustizia", il Trio Protagonista (e gli altri membri del Nucleo) praticano la Violenza per puro Gusto, senza scopo alcuno, neanche utilitaristico, forse nemmeno seguendo un sadico edonismo: le loro azioni mettono a nudo l'Inutilità di ogni convenzione sociale. di ogni morale, di ogni scopo. Non sono un modello da seguire, ma nemmeno pretendono di esserlo, e nemmeno Rob Zombie vuole dare questa idea: la loro efferatezza, però, non giustifica una presa di posizione in favore della Vendetta, della Tolleranza Zero tanto amata dai feticisti dell'autoritarismo (soprattutto destrorso, ma non solo), di una religione o di chissà cosa. Alla fine, quello che emerge dalla visione del Film è la sensazione che tutto sia immerso nel Caos, e forse è la presa di coscienza di questo Caos e di questo Nulla sociale un possibile punto di partenza per una riscossa individuale. O forse no.
Comunque, la Sequenza Finale su "Free Bird" resta una delle Scene più memorabili del Cinema post-2000, e sintetizza assai bene il (Non)Senso generale dell'Opera.

 

 

2014/07/13

Il miglior horror dal 2000 ad oggi!

Rob Zombie riprende i personaggi di "House of 1000 Corpses", spostandoli dal loro "habitat naturale" e approfondendoli psicologicamente, portando lo/a spettatore/rice a vivere il loro modo di vedere la società umana: noiosa, ipocrita e ridicola.

Dunque, mentre la violenza apparentemente immotivata dei cosiddetti "Reietti del Diavolo" va ad assumere man mano una logica e un senso, la violenza dettata dal desiderio di vendetta perpetrata dallo sceriffo risulta sempre più assurda e brutale, fino a quando si giunge ad un rovesciamento dei ruoli: i/la Firefly diventano le vittime, se non addirittura i/la martiri e gli/la eroi/na, mentre Wydell, lo sceriffo, diventa lo psicopatico (parla allo specchio, vede il fratello, prova gusto nel praticare la violenza...).

Oltre alla violenza, la pellicola tratta anche altri temi, come quello della famiglia (che Zombie riprenderà con i reboot di 'Halloween'), del rapporto tra fratelli (parola ripetuta più vote dai vari personaggi) e fratello-sorella e del ricordo, esemplificato dall'ampio utilizzo di riprese pseudo-amatoriali e del fermo immagine, quasi a dare una sfumatura documetaristica e fotografica.

Rob Zombie rivela la sua grandissima abilità registica realizzando scene memorabili, come l'epico finale con i Reietti del Diavolo che vanno eroicamente incontro alla loro morte, il tutto enfatizzato da un magnifico uso del ralenty e dal geniale utilizzo della canzone "Free Bird"!

 

Insomma, su questo film sono disposto a mettere la mano sul fuoco proclamandolo CAPOLAVORO!

 

VOTO: 10!

La trama

Davvero intrigante.

La colonna sonora

Una delle migliori che abbia mai ascoltato, e per di più è abbinata in modo eccellente con le immagini.

Cosa cambierei

ASSOLUTAMENTE NULLA!

Rob Zombie

Direi proprio che il suo talento è evidente: probabilmente è uno dei migliori Registi apparso sulla scena cinematografica dal 2000 ad oggi!

Sid Haig

Il suo Captain Spaulding è un'icona dell'Horror moderno: totalmente pazzo, carismatico, divertente, e molto altro ancora.

Bill Moseley

Un look messianico per uno dei personaggi più controversi mai aparsi sullo schermo.

Sheri Moon Zombie

Magnifica sotto tutti i punti di vista, sia fisico che attoriale.

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