Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un'altra donna fu un fiasco di pubblico, e le reazioni della stampa americana furono piuttosto negative. Perfino il critico del New York Times, Vincent Canby, che era stato un fervente ammiratore di Woody Allen dai tempi di Prendi i soldi e scappa, lo stroncò senza pietà definendolo inutilmente verboso e pretenzioso.
A mio parere, qui la critica americana ha preso un abbaglio, e per fortuna quella europea è stata molto più conciliante. Il film è una specie di parafrasi del Posto delle fragole, con riferimenti assai evidenti al film svedese nella trama (il bilancio esistenziale di una persona di mezza età, i tradimenti negli affetti, il ritorno ad un passato doloroso), ma si tratta di una personale rielaborazione e assolutamente non di un plagio dell'opera bergmaniana. Come ritratto di donna rimane uno fra i più compiuti nella lunga galleria di Allen e ottimamente servito da una grande Gena Rowlands, che porta qui ad una splendida maturazione l'introspezione psicologica di una donna in crisi già affrontata tante volte nei film del marito John Cassavetes; la sceneggiatura è focalizzata con attenzione sul conflitto della protagonista e tutt'altro che inconsistente (anche se nei dialoghi, in effetti, si avverte qualche eccesso di letterarietà e qualche eccessivo sfoggio di cultura per connotare i personaggi come intellettuali). Molto raffinato anche nella fotografia di Sven Nykvist che riprende un'autunnale New York dando al contempo una patina bergmaniana anche sotto il punto di vista visivo, "Un'altra donna" è un dramma intelligente che merita di essere visto e meditato dallo spettatore. Nel cast si apprezzano i contributi di Gene Hackman, qui nella sua unica collaborazione con Woody Allen, che entra facilmente in simbiosi con la Rowlands insieme a Mia Farrow, all'epoca delle riprese realmente incinta, uno Ian Holm di grande risonanza nella parte del marito e, in ruoli minori, Blythe Danner e Sandy Dennis. Importante nella trama il ruolo della psicanalisi, qui affrontata da un punto di vista di possibile guarigione dei conflitti, con un ottimismo che non sempre si ritroverà nell'Allen maturo.
voto 8/10
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