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Barrio Triste

Regia di Stillz vedi scheda film

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La recensione su Barrio Triste

di alan smithee
7 stelle

scena

Barrio Triste (2025): scena

FESTIVAL DI VENEZIA 82: ORIZZONTI

Attraverso la forma narrativa del "mockumentary", Io vero utilizzando l'espediente di un approccio da documentario trovato (found footage), Barrio Triste mostra il mondo della favelas attraverso gli occhi di un gruppo di ragazzi di strada, impegnati a vivere di espedienti, spaccio, rapine ed altre attività clandestine ed illegali. 

Si tratta di ragazzi in età ancora adolescenti, provenienti da un quartiere periferico di Medellín, in Colombia, conosciuto come Barrio Triste. Approfittando di un giornalista ed un cameraman impegnati a filmare una parte di un loro servizio, i ragazzi assalgono i due adulti e sottraggono loro a forza una cinepresa, usata dai due per riprendere alcuni strani fenomeni luminosi., oggetto del loro reportage.  

In possesso della telecamera, che nemmeno riescono a spegnere e che intendono subito vendere ad un ricetta tore, salvo poi non trovare adeguato accordo sul prezzo, i ragazzi apparentemente in modo involontario documentano le loro vite frenetiche e disperate, tra degrado civico sociale ed uno sbando più assoluto in cui ogni autorità o presenza adulta latita, lasciando i giovani libero, ognuno ostaggio di una propria autodistruttiva indipendenza, che spesso si rivela foriera di uno stato di indigenza o di pura criminalità.

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Barrio Triste (2025): scena

Fondendo in modo quasi impercettibile realtà e immaginazione, Barrio Triste, diretto con dinamica semplicità dal giovane esordiente noto come Stillz, è stato prodotto da Harmony Korine e dalla sua EDG LRD. 

Nel film funziona molto l'approccio semi-documentaristico, tipico dell'approccio in stile mockumentary, qui ripiegato sul fenomeno della delinquenza giovanile e dello sbando minorile in un drammatico contesto sociale allo sbando, che pare impermeabile ad ogni regolamento disciplinare o ad una legalità che latita in modo assoluto, in un contesto ove sopravvivere al giorno che nasce è già un traguardo tutto fuorché scontato.

In un lungo piano-sequenza incentrato sul furto di un'auto che trasporta i ragazzi fino al luogo della loro prossima, sanguinosa rapina ad una gioielleria, un lungo, sconcertante racconto radiofonico ascoltato distrattamente ed impassibilmente dai ragazzi, ed incentrato su una agghiacciante intervista ad un serial killer, si trasforma, da pura divagazione di circostanza, ad uno dei momenti più interessanti ed accattivanti di tutto il comunque interessante e notevole film. 

 

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