Trama
Il film Sleepless City (Ciudad sin sueño) racconta la storia di Toni, un quindicenne rom che vive con la sua famiglia nel grande insediamento informale di La Cañada Real, alla periferia di Madrid. Profondamente legato alla sua comunità e in particolare al nonno, Toni osserva con inquietudine il progressivo smantellamento del quartiere, minacciato da interessi immobiliari e decisioni politiche. Di notte, mentre l'elettricità viene tagliata e le luci si spengono, Toni deve decidere se restare fedele alle proprie radici o inseguire un futuro incerto fuori dal mondo che lo ha cresciuto.
Sleepless City è un film nato da sei anni di vita e immersione in una realtà marginalizzata ma vibrante: La Cañada Real, il più grande insediamento informale d'Europa. Il regista Guillermo Galoé ha costruito il progetto nel tempo, partendo da laboratori di cinema con bambini e adolescenti rom, fino ad arrivare a un'opera corale, vissuta insieme agli abitanti. Il film non racconta "di" questa comunità: nasce "con" essa. La scelta di un protagonista come Toni - Fernández Gabarre, scoperto durante i laboratori, cresciuto e maturato nel frattempo - è il simbolo di questa evoluzione condivisa.
Dal punto di vista formale, il film Sleepless City intreccia realismo documentario e libertà narrativa: molte scene sono costruite senza copione, attraverso prove, improvvisazioni, corpi in movimento, ascolto e fiducia. Il telefono cellulare con cui Toni riprende il suo mondo diventa anche un gesto politico: uno strumento di narrazione dal basso, con cui rivendicare l'esistenza, l'identità e il diritto al racconto. La Città senza sogni diventa così il luogo di un sogno nuovo, che nasce nonostante tutto.
Presentato alla Semaine de la Critique 2025, il film Sleepless City affronta con delicatezza e rigore la fine di un mondo: quello della Cañada Real, simbolo di una resistenza che non vuole piegarsi agli interessi economici. In primo piano ci sono le domande dell'adolescenza: chi sono? Dove voglio andare? Cosa sono disposto a perdere per cambiare? Toni incarna il passaggio tra infanzia e maturità, tra appartenenza e scelta, tra tradizione e sopravvivenza.
L’opera esplora anche l'importanza della narrazione, della comunità, dell'accesso alla cultura e alla memoria. Attraverso una messa in scena pulsante e rispettosa, Galoé invita lo spettatore a osservare senza pregiudizi, a lasciarsi toccare da una realtà che è molto più complessa e viva di quanto i media tendano a mostrare.
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