Un missile non identificato viene rilevato in arrivo verso il territorio statunitense da una base militare remota. Da questo momento, una catena di decisioni e reazioni si attiva rapidamente in tutti i livelli dell’amministrazione americana.
Il film A House of Dynamite è un thriller a struttura multipla diretto da Kathryn Bigelow, che costruisce il racconto come una progressione incalzante di eventi, in cui protocolli mai testati e informazioni parziali obbligano istituzioni e individui ad affrontare una crisi in tempo reale.
A House of Dynamite è un film che segue diversi personaggi coinvolti nella gestione dell’emergenza: funzionari militari, consiglieri della sicurezza nazionale, operatori del sistema di difesa e figure politiche chiamate a confrontarsi con dilemmi simultaneamente pratici, morali e personali. Il cast corale comprende Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris e Tracy Letts.
Scritto da Noah Oppenheim, il film A House of Dynamite, prodotto da Netflix, intreccia tensione istituzionale e dramma intimo, in un contesto in cui le scelte individuali si riflettono su scala globale. Con un linguaggio visivo che vuole essere diretto e un ritmo che prova a essere serrato, Bigelow mette in scena una situazione ipotetica ma plausibile, esplorando le vulnerabilità dei meccanismi di potere di fronte all’ignoto.
Analisi spietata sulla deterrenza che dovrebbe funzionare ma se non funziona?..... decidere diventa l'imponderabile., come al solito la Bigelow non delude mai. voto 7 1/2
Nell’era dell’I.A. la minaccia globale sembra provenire dagli anni ‘60 del XX secolo, ricordandoci che la tematica è più attuale che mai. Un film che ci fa toccare con mano la macchina operativa degli Stati Uniti con un realismo che forse non ha precedenti. Un film che purtroppo si fa rimpiangere per ciò che non è stato e avrebbe potuto essere.
La Bigelow è sempre una garanzia, qui la costruzione del racconto da tre punti di vista è azzeccata ed il tutto (a parte qualche ingenuità colossale), risulta credibile. Focalizzare anche il comportamento emozionale, oltre alle procedure della dottrina MAD, crea un clima autenticamente angosciante. Voto 8.
k bigelow colpisce duro, come sempre, senza retorica, ma la tripla soggettiva funziona solo in parte, con un terzo episodio che arriva stancamente alla fine, e il presidente idris e a barcamenarsi fra il salvare il mondo e il rendere credibile il suo ruolo
Ritratto impietoso di un'America strapiena di armi (da cui al titolo del film) che mostra non poche debolezze nel momento in cui deve decidere se e come usarle.
Spietata Bigelow nel mostrare funzioni di comando apicali smarrite ed in preda al panico mentre cercano conforto nei familiari.
Inquietante.
La Bigelow, come sempre, è all’altezza della situazione e la regia è di altissimo livello, districandosi abilmente tra complesse procedure tecniche e garbugli politici, con un cast d’eccezione e una confezione ineccepibile…
Un vettore armato con testata nucleare è in volo in direzione della città di Chicago. Centri di controllo, entità militari e politiche ai massimi livelli, basi di lancio statunitensi entrano immediatamente in allarme; non c'è tempo per evacuare la città, ma è necessario scegliere se e come reagire. Una decisione non facile, essendo ignota… leggi tutto
E’ una storia che funzionerebbe, forse, se arrivasse un grappolo di missili nucleari sul suolo americano, puntando città diverse. Sarebbe l’inevitabile inizio (con fine brevissima) di un botta e risposta micidiale. Ma risulterebbe anche un copione che tutti hanno ben chiaro in mente come l’inevitabile legnata di follia di un mondo sempre in bilico. Siamo una casa… leggi tutto
Film con più di qualche problema. Parte bene con un introduzione frammentata che ingloba diversi punti di vista di un unico evento, il misterioso lancio di un missile, per poi trascinarlo stancamente per quasi due ore di film. Purtroppo i difetti sono tutti nella scrittura, con personaggi risibili e svolte di sceneggiatura inesistenti; al solito il montaggio tiene botta,… leggi tutto
Un vettore armato con testata nucleare è in volo in direzione della città di Chicago. Centri di controllo, entità militari e politiche ai massimi livelli, basi di lancio statunitensi entrano immediatamente in allarme; non c'è tempo per evacuare la città, ma è necessario scegliere se e come reagire. Una decisione non facile, essendo ignota…
Quarto film bellico diretto dalla premiata regista Kathryn Bigelow, dopo K-19 (2002), The Hurt Locker (2008) e Zero Dark Thirty (2012), A House of Dynamite è stato distribuito in poche sale selezionate, per poi approdare su Netflix. Presentata in anteprima alla 82esima Mostra del cinema di Venezia, la pellicola immagina le più alte autorità militari e politiche…
Non entusiasma anche se le dinamiche di catena del comando e potere e tecnologico-militari possano essere abbastanza reali, i personaggi molto meno. Autrice negli ultimi anni la Bigelow, un pò bruciata dalla pesante propaganda, anche se in apparenza ma solo apparenza, vuol fare credere a qualcuno che sia contro. Ma d'altronde è la logica di sempre del potere che gli apparati…
Kathryn Bigelow produce e dirige questo film originale Netflix incorporando pregi e difetti dei titoli confezionati e infiocchettati con la “N” sopra.
I pregi sono per lo più a livello tecnico, il sonoro e la fotografia in primis, fotografia peraltro curata dal collaboratore fidato della regista Barry Ackroyd, oltre ad un montaggio superbo curato da Kirk Baxter (collaboratore…
Nell’universo cinematografico di House of Dynamite il potere, la paura e la percezione si intrecciano fino a farsi indistinguibili. Come da consuetudine nel cinema di Kathryn Bigelow, la macchina a mano diventa uno strumento di tensione e partecipazione: i repentini spostamenti da un personaggio all’altro, i piccoli zoom improvvisi, ci conducono attraverso spazi istituzionali,…
Film con più di qualche problema. Parte bene con un introduzione frammentata che ingloba diversi punti di vista di un unico evento, il misterioso lancio di un missile, per poi trascinarlo stancamente per quasi due ore di film. Purtroppo i difetti sono tutti nella scrittura, con personaggi risibili e svolte di sceneggiatura inesistenti; al solito il montaggio tiene botta,…
E’ una storia che funzionerebbe, forse, se arrivasse un grappolo di missili nucleari sul suolo americano, puntando città diverse. Sarebbe l’inevitabile inizio (con fine brevissima) di un botta e risposta micidiale. Ma risulterebbe anche un copione che tutti hanno ben chiaro in mente come l’inevitabile legnata di follia di un mondo sempre in bilico. Siamo una casa…
Bel film della Bigelow ma non bellissimo manca un po' di quel ritmo che ha reso celebre la regista (ex moglie di James Cameron), tuttavia il dramma dell'escalation nucleare è ben ricostruito nei suoi inizi, nella sua incertezza, nello smarrimento dei protagonisti che non sanno letteralmente che pesci pigliare.
In sintesi la cosa più preoccupante e che viene trasmessa piuttosto…
In quasi vent'anni, Kathryn Bigelow non ha mai sbagliato un film. Non che prima del 2008, quello di "The Hurt Locker", fosse una frana, anzi, ma con gli utlimi quattro film, questo compreso, ha dato il meglio di sé. Regista che non si butta via con un film all'anno, ma che fa Cinema solo quando ha qualcosa da dire, da raccontare, specialmente sull'America e, di rimbalzo, sul mondo. Film…
L’inclinazione si appiattisce. (Bersaglio.)
Una fittizia Helen Louise Gilson distribuisce le fittizie estreme unzioni sul fittizio campo di battaglia, Jake Baerington continua a correre verso la Casa Bianca, Daniel Gonzalez continua a vomitare sui ciottoli tra il Jarvis Creek e il Delta River (poi Tanana, poi Yukon, poi Mar di Bering), Raid Baker prende il volo,…
Un missile nucleare partito da chissà dove sta per colpire Chicago. Nel quartier generale della Difesa americana, alla Casa Bianca e in tutti gli altri avamposti della sicurezza a stelle e strisce partono operazioni febbrili per scongiurare il disastro. Il tempo a disposizione è di appena venti minuti. Kathryn Bigelow è ormai da tempo specializzata in film a sfondo bellico…
Stupendo e attualissimo thriller politico al punto da essere perfino inquietante, "A house of dynamite" conferma l'estro e la padronanza del mezzo registico di quella che potrebbe essere considerata senza troppe obiezioni la più grande regista donna della storia del cinema, la grande Kathryn Bigelow, la quale ha ormai scavalcato l'ex marito Cameron de Cameroni nella mia personale lista…
Andiamo subito al sodo: c'erano, sulla carta, 14 film nella nostra lista dei nuovi film al cinema della settimana ma più della metà sono molto al di sotto della soglia di visibilità minima per…
trovate la videorecensione con inclusi gli interventi di Roberto Leoni qui:
A HOUSE OF DYNAMITE ???????? - videorecensione di Cristiana Bini Leoni con Roberto Leoni NO SPOILER
Vi parlerò di un film che ho visto al Festival di Venezia e che dovrebbe uscire nelle sale italiane l’8 ottobre… dovrebbe, perché essendo un film prodotto da Netflix, l’unica data…
Venezia 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
Dopo la metà di un festival non è raro che mi assalga il desiderio di una commedia leggera ma brillante, un racconto intrigante che infonda un po’ di buon umore. Quest’anno, contrariamente a quanto mi succede di solito, girata la boa della prima settimana, sentivo il desiderio di qualcosa…
VENEZIA 82 - CONCORSO
Un missile contenente una testata atomica viene intercettato dai radar della base militare di Fort Greely, in Alaska, come diretto verso Chicago, lanciato da qualche luogo non ben stabilito se non per il fatto di trovarsi affacciato sull'oceano Pacifico, da parte di un nemico non chiaramente individuato.
Si tratta poi di un ordigno molto sofisticato, in grado…
Inutile tergiversare, sminuire, o utilizzare mezze misure. Si fa una vita da bestie ai festival. Soprattutto se si è convinti di non invecchiare mai e… segue
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Commenti (8) vedi tutti
Analisi spietata sulla deterrenza che dovrebbe funzionare ma se non funziona?..... decidere diventa l'imponderabile., come al solito la Bigelow non delude mai. voto 7 1/2
commento di ripley2001Nell’era dell’I.A. la minaccia globale sembra provenire dagli anni ‘60 del XX secolo, ricordandoci che la tematica è più attuale che mai. Un film che ci fa toccare con mano la macchina operativa degli Stati Uniti con un realismo che forse non ha precedenti. Un film che purtroppo si fa rimpiangere per ciò che non è stato e avrebbe potuto essere.
leggi la recensione completa di FabelmanLa Bigelow è sempre una garanzia, qui la costruzione del racconto da tre punti di vista è azzeccata ed il tutto (a parte qualche ingenuità colossale), risulta credibile. Focalizzare anche il comportamento emozionale, oltre alle procedure della dottrina MAD, crea un clima autenticamente angosciante. Voto 8.
commento di ezzo24Penoso. Non dico altro.
commento di mmmmmmmmmmmmmmmmmk bigelow colpisce duro, come sempre, senza retorica, ma la tripla soggettiva funziona solo in parte, con un terzo episodio che arriva stancamente alla fine, e il presidente idris e a barcamenarsi fra il salvare il mondo e il rendere credibile il suo ruolo
commento di carloz5"Un aereo come il B-2. Dovrebbe vederlo. È uno spettacolo!" ("We'll meet again some hard rain day.")
leggi la recensione completa di mckRitratto impietoso di un'America strapiena di armi (da cui al titolo del film) che mostra non poche debolezze nel momento in cui deve decidere se e come usarle. Spietata Bigelow nel mostrare funzioni di comando apicali smarrite ed in preda al panico mentre cercano conforto nei familiari. Inquietante.
commento di morbiusLa Bigelow, come sempre, è all’altezza della situazione e la regia è di altissimo livello, districandosi abilmente tra complesse procedure tecniche e garbugli politici, con un cast d’eccezione e una confezione ineccepibile…
leggi la recensione completa di cristianabinileoni