Regia di Scott Cooper vedi scheda film
Confesso che mi ha fatto piangere. Confesso che sono stata impressionata dalla performance di Jeremy Allen White. Confesso che questo biopic mi ha sorpreso, e non ha narrato solo della crisi esistenziale di una figura memorabile del rock ma parla di tutti noi. Delle nostre ansie, i nostri rimpianti , la nostra nostalgia il nostro tentativo di superare un passato difficile , al quale sempre rivolgere lo sguardo.
Il film analizza il periodo del cantante dopo il successo di The river . Pare tutto facile e invece no. Springsteen piomba in una depressione acuta, in cui fa i conti con la sua infanzia e con la figura del padre alcolista e burbero che mai sembra averlo amato . La sofferenza e il tormento lo portano a isolarsi fuori città, per trovare
" qualcosa di autentico in questo rumore ". Ci riesce in mezzo a dubbi e contraddizioni e partorisce l' album più autentico ed intimo dell' artista . Nebraska è una sorta di autoanalisi , una resa di conti con le cose passate e con il successo che ormai è prossimo con la mitica Born in Usa.
Ma prima Bruce deve portare avanti questo album straziante e sofferto, chiudendo una storia amorosa che non può portare avanti e affidandosi a un manager sensibile e affidabile che gli fa quasi da padre e lo comprende.
Il brano " La casa di mio padre" con le immagini di Bruce bambino ti tocca dentro e le altre tracce sono vere e sincere come questo grande uomo.
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