Trama
Presentato alla Quinzaine 2025, il film L’engloutie racconta di come, nel cuore delle Alpi francesi, alla fine del XIX secolo, una giovane maestra, Aimée, giunga nel minuscolo villaggio di Soudain per insegnare a pochi bambini rimasti durante l’inverno. Isolata, circondata da una natura ostile e misteriosa, deve guadagnarsi la fiducia degli abitanti e fronteggiare una cultura impregnata di riti, leggende e paure antiche. L’arrivo della modernità e dei suoi saperi si scontra con un mondo sospeso tra vita e morte, dove l’inverno inghiotte tutto.
Louise Hémon, al suo primo lungometraggio, costruisce nel film L’engloutie un racconto atmosferico e denso, ispirato a storie vere di maestre laiche mandate nei villaggi più remoti. Il film mescola realismo magico e tensione etnografica, immergendo lo spettatore in un universo quasi mitologico, dove ogni gesto (scavare nella neve, accendere un fuoco, sfiorare una pelle arrossata dal freddo) diventa portatore di senso.
Girato in formato 4:3 per accentuare l’imponenza verticale delle montagne e la claustrofobia del paesaggio, L’engloutie è un film che esplora la tensione tra razionalità e superstizione, tra educazione e natura, tra desiderio e mistero. La luce lunare naturale, l'uso di strumenti arcaici come le onde Martenot, e una messa in scena fatta di silenzi, sguardi e attese, contribuiscono a creare un cinema immersivo e sensoriale.
Attraverso il corpo e lo sguardo della protagonista (Galatéa Bellugi), il film L’engloutie indaga i confini dell’identità femminile e del sapere, incastonando nel gelo alpino un racconto di iniziazione, sensualità e mistero.
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.