Regia di James Gunn vedi scheda film
James Gunn ci regala un Superman colorato, divertente ed emozionante: un manifesto del sentimento del bene.
Senza alcuna traccia di paura nel maneggiare un personaggio e un universo narrativo che già hanno dato tante gatte da pelare a chiunque si fosse confrontato con l'impresa di portarli su grande schermo, James Gunn è riuscito a fare il suo Superman svincolandosi non solo dal peso iconografico del supereroe, ma armonizzandolo con la propria cifra autoriale. Il film è esplosivo in termini di puro intrattenimento, scaraventando sin dall'inizio lo spettatore nel pieno dell'azione in un mix anarchico di botte da orbi, ironia al limite del demenziale e, come nei migliori lavori del regista, sentimenti.
Senza scomodare termini che potrebbero appesantire la percezione dell'opera, Gunn non vuole limitarsi entro i confini della leggerezza; questo Superman pone indubbiamente un tema radicato nel nostro presente, declinato nel dualismo tra un alieno che si sente umano e un umano (o tutta la specie?) che ha perso la propria umanità, ma la forza politica dell'opera risiede nel cane Krypto, in Lois Lane, nella famiglia Kent, nella sgangherata Justice Gang, nel sorriso del perfettamente in parte David Corenswet: la più grande forza è rimanere umani. Un messaggio semplice, ma che in tempi come questi può suonare davvero rivoluzionario.
James Gunn si conferma fenomenale nella sua capacità di calibrare uno spettacolo dalle proporzioni gigantesche senza mai dimenticare i personaggi che sta raccontando, divertire e alleggerire senza che la risata deresponsabilizzi il racconto o il narratore, e infine commuovere, toccare l'universalità dei sentimenti per ricordarci, con tanta sana positività, che tutti noi possiamo contribuire a rendere questo pianeta un posto migliore.
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