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Superman

Regia di James Gunn vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Superman

di 79DetectiveNoir
5 stelle

Nessuna cripta, no, kryptonite può abbattere questo criptico, no, rilucente fumettone insuperabile e granitico, soprattutto ironico e visivamente gargantuesco.

locandina

Superman (2025): locandina

David Corenswet

Superman (2025): David Corenswet

Nicholas Hoult

Superman (2025): Nicholas Hoult

 

Prima parte recensoria molto classica, quasi dizionaristica

 

Dopo un’interminabile attesa e cosiddetto hype iperbolico, è finalmente arrivato sui nostri schermi, non alla velocità della luce, bensì in IMAX luccicante, il nuovo opus di James Gunn (Guardiani della galassia), inerente al supereroe per antonomasia della DC Comics, creato, ça va sans dire, dal duo formato da Jerry Siegel, curatore dei testi, e dal disegnatore Joe Shuster, già svariate volte “trasposto” per diversificati, non sempre riusciti, altresì personali e fantasiosi adattamenti cinematografici che, nel prosieguo della nostra lunga, ci auguriamo esaustiva, disamina a seguire, puntigliosamente elencheremo, a nostra volta illustrandoveli in modo fumettistico, no, solamente e brevemente citazionistico. Et voilà, ecco a noi il Superman di Gunn immensamente aspettato e or visionato che vola alto e, giocando noi ivi di parole, il volo spicca o al suolo si spiaccica? Che ci esaltò, strabiliò, non sol pienamente soddisfacendo e dunque le nostre aspettative non disattendendo, attenendosene strepitosamente o al contrario, in modo inaspettatamente deludente, scontentandoci e “vanificando” le nostre rosee attese in merito, giammai s’alzò a sfiorar il sol limpido più qualitativo, bensì precipitò e atterrò nell’informe, anonimo suolo d’una landa mediocre e d’una melma a base di celluloide se non scadente, perlomeno insignificante? Per farla breve, questo Superman è mirabile oppur presto dimenticabile, è eccelso e memorabile oppur semplicemente ordinario e non possiede nulla d’eccezionale? Per il suo personalissimo Superman, stavolta Gunn è come consuetudine, oltre che regista, anche sceneggiatore totale e produttore primario. Superman dura centoventinove minuti netti dall’ineccepibile scorrevolezza e inesausto ritmo serrato, forsennato, visionariamente pindarico e metaforicamente scalmanato. Già la Critica, non soltanto d’oltreoceano, ha spaccato fra coloro che l’hanno aspramente subissato d’opinioni non soltanto negative, bensì quasi addirittura ingiuriose, e chi invece e di contraltare l’ha osannato e di lodi incensato. Trama, sinteticamente molto riassuntavi e priva ovviamente di controproducenti spoiler che ve ne nuocerebbero assolutamente la visione. Vi garantiamo, sorprendente e già ivi ci stiamo sbilanciando nell’accennarvi a riguardo del nostro giudizio, prossimamente espressovi, che avrete “vagamente” intuito... Ma è così? Come?

Per semplicità e convenienza, ve la trascriveremo fedelmente dalla sinossi ben appropriata e appioppata su IMDb, stringata ma esemplare ché non abbisogna d’ulteriori aggiunte se non nostre puntualizzazioni a venire doverose: Superman segue il supereroe titolare mentre concilia la sua eredità con la sua educazione umana. È l’incarnazione della verità, della giustizia e di un domani migliore in un mondo che vede la gentilezza come una cosa antiquata.

 

David Corenswet

Superman (2025): David Corenswet

 

Orbene, dopo lo spettacolare, a tutt’oggi insuperato, per quanto naïf e “datato”, artigianale malgrado l’impiego all’epoca d’effetti speciali d’avanguardia, Superman del ‘79 firmato Richard Donner col giammai dimenticato, sfortunato, compianto Christopher Reeve (Villaggio dei dannati) e relativa saga proseguita con due capitoli parimenti pregiati, specialmente a base di puro entertainment senza troppe artistoidi pretese, ad opera di Richard Lester e conclusasi malamente col n. IV di Sidney J. Furie, dopo lo sperimentale, non malvagio eppur d’insulti subissato, Superman Returns di Brian Synger (I soliti sospetti) con Brandon Routh & Kevin Spacey (Mezzanotte nel giardino del bene e del male), e lo snyderiano L’uomo d’acciaio con Henry Cavill (Immortals) più conseguenti epigoni e film “affini”, persino affiliati, il grandioso, probabilmente schifoso e penoso, Superman di Gunn presenta in prima linea, nei panni dell’uomo “indistruttibile” proveniente dal pianeta Krypton, costretto a reinventarsi sulla Terra un’identità fittizia per non destar sospetti fra i comuni mortali, ovverosia Clark Kent, il quasi sconosciuto, perlomeno sino all’altro ieri (siamo naturalmente iperbolici), David Corenswet.

Con l’infermabile, prolifico e onnipresente Nicholas Hoult (Giurato numero due, Nosferatu) a incarnar invece il ruolo del villain per antonomasia del nostro beniamino, alias Lex Luthor, e l’altrettanto lanciatissima, avvenente, dolce, ivi bravissima, Rachel Brosnahan (Operazione vendetta) nelle vesti della delicata Lois Lane. Storica fiamma e femminile, trainante motore romantico scatenante l’amor “sovrumano” d’un uomo più normale dei terrestri privi di poteri speciali.

 

David Carradine

Kill Bill. Vol. 2 (2004): David Carradine

 

Riagganciandomi ivi alla teoria dei supereroi tarantiniana, pronunciata dallo scomparso, per noi cinefili accaniti però sempiterno, David Carradine di Kill Bill, Superman è l’unico supereroe “sguarnito”, ovverosia, paradossalmente, essendo innatamente dotato di fenomenali poteri ultraterreni, essendo un extraterrestre umanizzatosi nelle “fantozziane” (stiamo anche giocando di meta-cinema) vesti di Clark Kent, ripetiamo, per apparire un normale uomo comune peraltro abbastanza anonimo e volutamente impacciato, è esistenzialmente nudo nel nostro mondo, perciò, in maniera all’apparenza assurda, anziché rivelar la sua reale identità nella vita di tutti i giorni, è giocoforza obbligato ad auto-declassarsi e a svalorizzare, osiamo dire, miniaturizzare la sua ciclopica forza disumana. Così facendo, oblia il suo valore sesquipedale per eclissarsi doppiamente in una persona scissa in due personalità opposte diametralmente, vivendo, combattendo e respirando nelle membra di un’anima tanto desiderosa di salvar l’umanità dai pericoli che ne incombono quanto, per quieto vivere, specialmente personale, relegatasi nella mascherata triste di sé stesso. Nuovamente, divertendoci con le parole, Superman è, per sua congenita natura sovrannaturale, così inumano da doversi render umanissimo. Dunque, non può mostrarsi, figurativamente parlando, en nature. Superman giunge da Krypton ma è un uomo in tutto e per tutto, non solamente nell’aspetto esteriore. Ha infatti un cuore battagliero e vero, una coscienza, dei sentimenti che appartengono ad ognuno di noi. Quindi, la sua anima non può tacere e reprimer eternamente, cosicché gli impeti suoi sia sentimentali che rabbiosi, istintivi, amorosi o vendicativi nei riguardi di qualche imperdonabile cattivo perfino, prima o poi ciclicamente riesplodono turbinosi e, dal pallido, freddo grigiore del suo esserne omertoso e “boicottatore”, riaccesisi con fervore, a detonazione del suo dapprima frenato, financo fremente, cuor vitale e pulsante sensazioni umane e soprattutto sane, come nitidi bagliori e repentini fulmini a ciel sereno, riscoccano luminosamente portentosi. Tale concetto da me appena espresso, vale a dire del Metamorpho (Anthony Carrigan), no, “meta-verso”, no, dell’universo, no, multiverso, no, del Kent introverso e solo con un cane, no, come un cane, no, come Superman estroverso, è esplicitato in uno sfogo d’ira di Superman nei riguardi di Luthor nel prefinale scoppiettante.

 

David Corenswet

Superman (2025): David Corenswet

Edi Gathegi, Nathan Fillion, Isabela Merced

Superman (2025): Edi Gathegi, Nathan Fillion, Isabela Merced

 

Parte seconda, goliardica a dir po(r)co

 

Il Superman di Gunn è gommoso, plastificato, la fotografia è acquosa, ivi Kent/Superman sta già con miss Italia, no, Lois Lane, ha due “adottivi” genitori zotici e campagnoli e il suo vero padre è incarnato non da Marlon Brando, bensì da Bradley Cooper. I genitori biologici di Superman lo inviarono sulla Terra per dominarla e spargere il suo seme a volontà e voluttà, a tutt’andar, affinché mettesse incinte tutte le più belle f... ghe non soltanto dei social. Che qua impazzano poiché tale versione di Gunn è aggiornata ai pazzi tempi odierni ed è pazzerella, talvolta scioccherella e ripiena di melassa indigesta, altre volte funambolica e realmente sfuggente, no, struggente in alcuni punti vincenti. Ma il risultato finale è un tonfo, un disastro clamoroso, un apoteotico trionfo o un flob colossale, furbetto, lezioso, politicamente (s)corretto in modo ipocritamente fake, un blockbuster in formato kolossal contemporaneo per grandi e piccini un po’ cretini? Il Superman di Gunn ha momenti favolosi e favolistici, altri ridicoli e dozzinali, banali e inguardabili. Nel complesso funziona ed è più riuscito di quel che i maligni e i prevenuti stanno scrivendo contro ma allo stesso tempo risulta assai remoto dall’essere il capolavoro che i fan di Gunn agognarono da quando ne fu annunciata la realizzazione anni or sono. Gunn è un figlio di pu... an’ e ha saputo indovinare la formula che non scontenta nessuno e non accontenta però i più giustamente esigenti. Ha un solo immane merito, quello d’aver azzeccato alla grandissima la faccia perfetta per il suo “superuomo”. Corenswet è quasi meglio di Reeve, infatti, è un magnifico bambagione adulto, perdonate per queste parole ossimoriche, col ghigno stronzo quando serve e la quietezza espressiva dell’idealista romantico che di certo piacerà ai bambini, ai papà e ai nonn(ett)i, forse non è un bel pezzo di manzo alla Cavill e dunque sarà deriso dalle bastardine teenager di oggi, le quali vivono all’insegna del precoce rimmel, minigonna in tiro... e il pensiero fisso dei glutei torniti, soprattutto d’aver la botta di culo al fine di trovare il primo fesso ricco a cui darla per farsi... il giro in barca. Nel frattempo, coi selfie ci danno dentro di burro, no, di brutto.  Eh già, sono alla ricerca d’un buon lavoro, del posto fisso, no, dell’imprenditore stoccafisso. Se lo troveranno, lo tradiranno con un altro uomo alpha o solo stupido ed analfabeta ma Cicciobello, no, riccio, no, rich sfondato, oppure simile a John Cena che fa il simpaticone fintamente “scemo”, sì, è tutta scena, ma pagò la mia pornoattrice preferita, Kendra Lust, per sex(y) nights e conseguenti viscide, ricattatorie minacce a quest’ultima al fin che eliminasse quanto prima i suoi elargitigli “ringraziamenti” su Twitter, adesso nominato X e di proprietà di Elon Musk. Ho detto tutto. Ecco, è scattata, giustappunto, ripeto con significante differente e una leggerissima variazione importante, l’ora xSuperman è nelle sale, Kendra Lust ora non gira più per Naughty America ma solo per OnlyFans, John Cena, ecco, cena e slaccia la cerniera con altre donne di culturismo e “cultura”, da ex wrestler riciclatosi actor (s)pomp(in)... to di fumettoni per bimbetti e vecchietti, per nerd e ragazzotti, per cretinetti, sciocchi e allocche, per oche e va(i) di poker, no, por... che.

James Gunn assomiglia a un gelataio del Quartiere Navile/Lame di Bologna ma non s’alza per mescolar il milk in polvere, fresco, forse parzialmente scremato, pastorizzato, a 82-85°C per 3 minuti circa e abbondanti con l’aggiunta di saccarosio, coloranti, conservanti e porcherie varie, vien invece lautissimamente pagato, enormemente remunerato col fior di latte, no, fior di quattrini per prodotti (non) artigianali di ottima confettura, no, confezione dagli ingredienti a base d’immagini “(s)marmellate”, tali e quali a quelle del bistrattato Zack Snyder, peraltro, ritraenti il cielo alla vaniglia più qualche pennellata al pistacchio e tocchi di stracciatella con punte nel cioccolato e bacio... finale mielosissimo da happy end prevedibilissimo fra Lane e Kent. Roba più zuccherosa d’un ice cream alla fragola con metaforici metabolizzanti.

 

In conclusione: per anni sognai non solo di lambire le membra... di Kendra, oggi pomeriggio invece, a conclusa visione di Superman, m’immedesimai in lui? No, riguardai molte salvate scene aventi Kendra come protagonista. Compresa quella invisibile ai comuni mortali fra Cena, all’epoca identico a Batman/Christian Bale, no, Patrick Bateman di American Psycho, e Kendra stessa, molto a letto stesa per quello di John assai (es)teso. La scema, no, scena... ce l’ho. Come faccio ad averla, vi chiederete lecitamente voi. Come ho fatto a trovarla? Per dirla alla Carradine di Kill Bill... Io sono io. Ovverosia tutto quello che un uomo e una donna normali non vollero, vogliono, neppur vorranno mai essere. Non hanno tempo da perdere nella vita, devono lavorare, innamorarsi, tradirsi, arrabbiarsi, denunciarsi, divorziare, litigare, figliare, rovinare i figli, devono compiacere gli amici che invero amici non sono, non devono farsi nemici e dunque furono, sono, saranno sempre farisaici e paramedici, no, paraculi. Insomma, cos’abbiamo appreso dal Superman di Gunn? Che Kent vuole sentirsi uno “sfigato” come chiunque con sentimenti da ilici, cioè gli uomini più (sub)umani secondo la dottrina gnostica, ma all’occorrenza desidera esser un figo della madonna e salvare l’umanità per farsi volere bene dai poveracci che non credono più nemmeno ai cristi loro. Se le sue missioni di salvataggio andranno male, va be’, morirà sciaguratamente qualcuno per sbaglio anche se lui farà di tutto affinché ciò non accadrà e/o cada. Diamine è solamente un personaggio di fantasia, peccato! Donald Trump, Zelens’kyj & Putin soffrono della stessa “patologia” di Superman, no, di Lex Luthor, dicasi “volgarmente” delirio da megalomani, ma non mi pare che gli altri capi di Stato si stiano ribellando al loro atteggiamento da grandi uomini. Chi ha votato tutta questa gente? La maggior parte di voi, ovviamente, infatti non vi vogliono Galileo Galilei ed Einstein (citati quivi da Luthor), cioè degli scienziat(on)i più sapientoni, come si suol dire, per arrivarvi. Bravi, continuate così. Siete dei bovari ma non appartenete alla qui presente Bovaria, ovverosia il reale Israele “governato” da Benjamin Netanyahu. Per risolvere le belliche, poco belle, questioni mondiali, non serve la NATO, nemmeno Superman. Bensì Stallone di Rambo III.

A proposito, in tale Superman c’è Frank Grillo, altro prezzemolino e sciroccato di Tulsa King 2.  Nella vita ci sono i grilli, i femminili grilletti e quelli delle pistole, c’è la gun e James Gunn, non c’è più però James Caan! Supereroe sui generis in Rollerball. Dio mio, no, di mio, nella vita mi piace il cibo cinese, Kendra e poco altro. Non ho molte ambizioni. Meglio così. Non ho problemi d’alcun topo, no, tipo, neanche d’ere... ne.

Questa è una falotica recensione lontanissima da qualsiasi altra “colta” disamina canonica da tromboni in ogni senso impotenti e sterili. Ah, stavo per dimenticarmene. In questo Superman v’è addirittura Nathan Never, no, Nathan Fillion as Lanterna Verde. Alle lanterne, preferisco le taverne, al Tavernello, famoso vinello, farlo sul tinello dopo aver bevuto assieme a una che, dopo la terza vodka, capii immediatamente che voleva averlo e berlo.

Ah, vi bevete tutto, lo so. Anche ‘sta roba di film della min... ia.

 

David Corenswet

Superman (2025): David Corenswet

Rachel Brosnahan

Superman (2025): Rachel Brosnahan

 

 

di Stefano Falotico

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