Regia di Edmund Goulding vedi scheda film
Nello stesso anno in cui recitò sotto la direzione di Edmund Goulding in "Tramonto", che resta una delle sue migliori e più acclamate interpretazioni, Bette Davis realizzò con il regista anche questo "The old maid", tradotto in italiano "Il grande amore", che anni fa veniva proposto talvolta sulle nostre reti televisive e, pur essendo un film meno interessante, è comunque da mettere all'attivo della Diva.
Ambientato durante la guerra di Secessione come il precedente "Jezebel", di cui riprende anche la presenza di George Brent, "The old maid" è tratto da uno dei romanzi meno noti di Edith Wharton e dal suo adattamento teatrale a cura di Zoe Akins, e ha un intreccio che sembra un po' una soap opera ante-litteram, con due cugine, Charlotte e Delia, che attraversano diverse fasi di un rapporto che vedrà la seconda assumere la maternità della prima per dare una possibilità di crescere in maniera rispettabile alla bambina, nata da un amore "illegittimo" di Charlotte. È un film di impronta piuttosto teatrale, valorizzato dalla fotografia di Tony Gaudio e dalla musica di Max Steiner e, per quanto risenta di una vicenda un po' troppo arzigogolata, in cui si tende spesso ad un lacrimoso un po' facile, conserva quel fascino d'antan che hanno ancora oggi molti film della Davis, qui meno "bad girl" e più vulnerabile in un personaggio che accetta stoicamente di rinunciare alla figlia che aveva avuto dal suo unico amore, morto in guerra.
Miriam Hopkins interpreta il personaggio più vitale e sfrontato e sembra che sul set si instaurò una rivalità, dovuta anche a faccende personali, che sarebbe durata anche in seguito. "Il grande amore" non è uno dei melodrammi più memorabili di Goulding e della Davis, ma fa ancora una buona figura dopo quasi un secolo dalla sua uscita.
Voto 7/10
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