Regia di David Lynch vedi scheda film
Qualcuno, ai tempi, riuscì pure a stroncarlo! Lo vidi al cinema: a metà film, dunque al cambio di registro - ci siamo capiti - qualche spettatore si alzò e se ne andò. Io non riuscii a muovermi dalla poltroncina. Ero incollato. Privo di forze. Alienato.
Da quel giorno sono passati quasi 30 anni, lo avrò rivisto altre tre-quattro volte (con questa) e non riesco a spegnere il lettore. No no no.
Chi siamo noi? La nostra immagine? Il nostro corpo?
L'uomo misterioso era insostenibile. Lo è tutt'ora. Potrebbe apparire da un momento all'altro. In sala. A casa, nella tua stanza. Ad annunciare cosa? La morte di una parte di noi?
Puro Lynch - si sarebbe addirittura perfezionato con Mulholland Drive - dove con un cambio di rotta destabilizza "la visione" di ognuno, per poi "ritornare" a graziarci. Rassicurarci. E poi ancora ad anticipare la morte.
Quanti siamo dentro di noi?
Colonna sonora maestosa.
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