Riassunto stagione 1
Birmingham, 1919. L’intera città sta riprendendo fervore dopo la mattanza della Grande guerra e il ritorno a casa dei veterani. Fra questi anche il sergente maggiore un po’ irlandese e un po’ rom Thomas Shelby, Tommy per amici e nemici, leader indiscusso della gang a conduzione famigliare nota come Peaky Blinders – partecipano anche i fratelli Arthur (il maggiore), John e Finn, la zia Polly e la sorella Ada, innamoratasi di un veterano con pericolose simpatie comuniste.
I Peaky Blinders fanno cose da gang, come intercettare e rubare un carico di armi formalmente sotto la responsabilità del segretario di Stato alle munizioni – (il non ancora) Sir Winston Churchill; ma sono anche abbastanza svegli da mantenere attività lecite di facciata. Gestiscono un giro di allibratori sulle corse di cavalli che li mette in diretta concorrenza con un altro spietato boss locale, Billy Kimber. Nel frattempo Churchill richiama da Belfast il tosto ispettore Campbell e lo mette sulle piste delle armi rubate. A dare man forte all’ispettore c’è l’agente irlandese Grace, che si insinua sotto copertura fra le fila dei Peaky Blinders venendo assunta come barista nel pub della banda. In una escalation di tensione, tutte le strade della prima stagione portano verso la resa dei conti finale fra i Peaky Blinders e la gang di Kimber. Prima, però, c’è anche spazio per conoscere più approfonditamente i protagonisti.
Nella quinta, mirabile puntata, torna brevemente in scena babbo Shelby, Arthur Sr., che scompiglia gli equilibri e porta il primogenito Arthur (anch’egli veterano, oltretutto vittima di sindrome da stress post traumatico) a tentare inutilmente il suicidio dopo essere stato ingannato e derubato. Nel frattempo Tommy supera la diffidenza nei confronti di Grace, i due si innamorano (e si confessano i relativi segreti) e Shelby consegna al lancio di una moneta la decisione se seguire o meno la donna a Londra. In stazione, al binario, Grace trova Campbell (la cui proposta di matrimonio aveva precedentemente rifiutato) al posto dell’amato. Buio. Uno sparo, e il primo di molti cliffhanger da fine stagione lascia il pubblico con il fiato sospeso: chi ha sparato a chi?
Riassunto stagione 2
Grace ha sparato a Campbell, senza ucciderlo; mentre la moneta di Tommy ha deciso che sarebbe rimasto a Birmingham. Due anni dopo, nel 1921, gli affari dei Peaky Blinders vanno a gonfie vele. Tanto che Tommy valuta di espandersi anche a Londra, dove deve affrontare la concorrenza degli italiani della banda Sabini, e degli ebrei comandati dall’intenso (e talvolta fuori dai gangheri) Alfie Solomons. In un vortice perfettamente sotto controllo, la prima puntata della seconda stagione fa miracoli nel calare le premesse di quella che, probabilmente, è la migliore annata della serie: Grace è fuggita in America, dove si è sposata; Campbell, rimasto zoppo, è stato promosso a maggiore dei servizi segreti e porta a Birmingham la sua battaglia contro i separatisti irlandesi, utilizzando (con il benestare di Churchill) Tommy come sicario; le crisi violente di Arthur sono sempre più incontrollabili; e la guerra contro i Sabini si rivela più sanguinosa e difficile del previsto, tanto da lasciare Tommy in fin di vita dopo un brutale pestaggio già alla fine del primo episodio.
Shelby viene salvato da Campbell, ma nel frattempo le due bande rivali, i Sabini e i Solomons, si alleano per impedire a Tommy la conquista di Londra. Nel mentre, zia Polly si riunisce al figlio 17enne Michael e quest’ultimo decide di entrare negli affari di famiglia. Il finale di stagione è uno dei punti più alti raggiunti dalla serie. Tutti i nodi vengono al pettine: Tommy e la gang riescono a sconfiggere la famiglia Sabini, asserendo il loro controllo sul business delle corse dei cavalli. Tommy e Grace si rivedono a Londra, hanno un torrido incontro e in seguito lei gli rivela di essere rimasta incinta.
Polly si vendica di Campbell, che l’aveva violentata in cambio dell’uscita dal carcere di Michael, uccidendolo a bruciapelo. Infine e inaspettatamente, Tommy viene rapito da alcuni membri di un’organizzazione paramilitare unionista irlandese; poco prima di essere giustiziato, Shelby viene salvato da un agente dei servizi segreti infiltrato fra gli unionisti. L’ordine arriva direttamente da Churchill, che vuole tenere in vita Tommy per poterne, in futuro, sfruttare ancora i servigi.
Riassunto stagione 3
La stagione più complessa, dal punto di vista degli incroci e della quantità di attori in gioco, si apre nel 1923, con Tommy e Grace finalmente sposi. I Peaky Blinders, però, sono minacciati su più fronti. Da una parte entrano in combutta con una famiglia di aristocratici russi in fuga dai bolscevichi, che compra la protezione degli Shelby e concorda il furto di un treno carico d’armi da spedire alla resistenza in patria, nel frattempo ponderando di tradirli. Dall’altra devono affrontare la follia di padre John Hughes (un mostruosamente bravo Paddy Considine), prete pedofilo e importante membro della Lega Economica, organizzazione di estrema destra in lotta contro i comunisti: sulla carta è la Lega Economica ad aver messo in contatto gli Shelby e i russi, ma in realtà i fascisti fanno il doppiogioco per tentare di eliminare entrambi.
Infine c’è la famiglia Changretta (sic), mafiosi italiani con cui scoppia una faida nata per futili motivi e trasformatasi in fretta in una sanguinosa guerra personale. Già nella seconda puntata della stagione, i Changretta decidono di vendicarsi dei Peaky Blinders uccidendo Tommy a un evento di beneficienza; a essere colpita, però, è Grace, che muore fra le braccia del neo-marito. Tommy è devastato, e dopo un periodo di isolamento torna per esigere la propria vendetta. Non solo contro il clan dei Changretta, ma anche contro il viscido doppiogiochista padre Hughes (che minaccia ritorsioni contro il figlioletto di Tommy) e contro i russi che hanno intenzione di servirsi di lui per poi tradirlo. Il quarto episodio segna il momento più basso della gloriosa carriera criminale del capo degli Shelby: viene umiliato di fronte alla delegazione russa e anche da padre Hughes, che scopre un tentativo di assassinio nei propri confronti, lo sventa e fa picchiare brutalmente Tommy, che rimane a terra in fin di vita.
Dopo tre mesi di convalescenza, gli Shelby sono pronti per la grande rapina, e nel frattempo si sono anche organizzati per evitare il tradimento dei russi e per vendicarsi di Hughes. In un finale di stagione frenetico e pieno di eventi, Tommy porta a termine il piano, fa salvare il figlio dalle grinfie di Hughes e mette le mani sui gioielli che i russi gli avevano fintamente promesso nel caso in cui la rapina avesse avuto successo. L’influenza della Lega Economica, però, toglie da sotto i piedi degli Shelby la protezione politica di cui avevano usufruito fino a quel momento. L’intera famiglia viene arrestata: Tommy termina la stagione assicurando al resto della gang che è tutto sotto controllo, e che ha stretto un patto con gente ancora più potente rispetto ai loro attuali nemici.
Riassunto stagione 4
La famiglia Shelby, ancora in catene, viene portata alla gogna nonostante la promessa alla fine della scorsa stagione. Hanno letteralmente il cappio attorno al collo, quando arriva una grazia inaspettata: Tommy ha scambiato le prove del coinvolgimento del governo britannico con la Lega Economica e gli esuli russi, con la salvezza per la sua famiglia e un titolo da cavaliere della corona per sé. Un anno dopo (alla fine del 1925) gli Shelby sono liberi ma ancora traumatizzati, tutti isolati ognuno nel proprio buen ritiro senza alcuna velleità di ricominciare a frequentarsi. Purtroppo per loro, il passato torna a bussare e il destino decide che gli Shelby saranno costretti a essere Shelby fino alla fine dei loro giorni.
Sbarca a Birmingham Luca Changretta (Adrien Brody nella sua migliore imitazione di Vito Corleone), figlio del capo clan ammazzato nella stagione precedente, nel frattempo diventato uno dei maggiori boss mafiosi di New York. È tornato in Inghilterra per avere vendetta, tremenda vendetta contro gli assassini del padre. Si fa annunciare spedendo a ogni Shelby la famigerata Mano nera, promessa di morte mafiosa. Tommy, scampato a un primo agguato dentro la sua fastosa villa, decide di raccogliere il clan e riportarlo nelle strade del vecchio quartiere popolare di Birmingham dove sono cresciuti, Small Heath. John si rifiuta: preferisce rimanere isolato con la famiglia in campagna, dove viene raggiunto e ucciso dai sicari di Luca. Tommy si assicura la collaborazione di uno spietato killer professionista, lo zingaro Aberama Gold, e prova a passare al contrattacco; nel frattempo cerca anche di finalizzare il suo nuovo business, l’esportazione di gin nell’America del proibizionismo. In ultimo, sembra che Polly – preoccupata per l’incolumità di Michael – abbia stretto un patto con Luca: la vita di Tommy in cambio di quelle del resto della famiglia.
Tutti questi elementi vanno ad apparecchiare la tavola per gli ultimi due episodi, probabilmente il finale di stagione più movimentato e pieno di twist dell’intera serie. Tommy, apparentemente tradito da Polly, viene scovato a Small Heath dagli uomini di Luca. Sembra circondato e spacciato, ma in realtà è una trappola: una volta attirati i nemici in una piccola corte, li falcidia con una mitragliatrice avanzata dalla rapina della prima stagione e azzoppa i ranghi di Luca. Il mafioso non desiste, convince Alfie Solomons a tradire i Peaky Blinders e prepara l’attacco finale a un incontro di boxe organizzato dagli Shelby, dove sembra che Arthur rimanga ucciso in un agguato. Sull’orlo della sconfitta definitiva, Tommy accetta la proposta avanzata dalla madre di Changretta: gli Shelby verranno risparmiati se accetteranno di intestare tutte le loro attività legali alla famiglia italoamericana. Il giorno dopo le due parti si incontrano nella distilleria di gin della famiglia, pronti a firmare le carte per i passaggi di proprietà. Sono altre le carte che vengono messe in tavola, però: Tommy annuncia di avere stretto un’alleanza oltreoceano (tramite Michael) con le altre famiglie mafiose di New York, escludendo i Changretta dal controllo della città e comprandosi la fedeltà dei suoi uomini. Poco dopo fa il suo ingresso un redivivo Arthur, che aveva finto la propria morte solo per convincere Luca a organizzare l’incontro. Changretta viene eliminato, e l’omicidio di John vendicato. Con le acque finalmente tranquille, Tommy può tornare a concentrarsi su un obiettivo più ambizioso: dopo essersi infiltrato negli ambienti di estrema sinistra di Birmingham, consegna le informazioni raccolte sul Partito Comunista al governo, ottenendo in cambio un seggio in parlamento.
Riassunto stagione 5
1929. Un numero che è tutto un programma. I Peaky Blinders vengono colpiti duramente dal martedì nero che segna il crollo di Wall Street. A causa di una pessima iniziativa di Michael, l’uomo incaricato di occuparsi degli affari americani legittimi della banda, gli Shelby perdono tutti i loro investimenti negli Stati Uniti. Riapre i battenti la celebre Sarabanda dei grattacapi di Thomas Shelby, che deve intervenire personalmente per risanare le casse della gang, agendo in maniera pericolosamente losca nonostante la sua posizione in bella vista come parlamentare.
Proprio alla Camera dei comuni, Tommy conosce il collega laburista Oswald Mosley; uno che non la racconta particolarmente giusta, tanto che si sta apprestando a fondare nientemeno che l’Unione Britannica dei Fascisti. Nel frattempo Michael, fomentato dalla neo-moglie Gina (Anya Taylor-Joy), torna nel Regno Unito con la velleità di sostituire lo zio ai vertici dei Peaky Blinders. Durante il viaggio di ritorno riesce a fare altri danni, finendo catturato dalla gang scozzese dei Billy Boys, gente particolarmente senza scrupoli e, per giunta, affiliata all’IRA e ai nazisti di Mosley. Quest’ultimo, nel frattempo, sfrutta le sue conoscenze sulle attività poco specchiate di Tommy per convincerlo/costringerlo a diventare vicesegretario del suo nuovo partito. Shelby accetta, ma con l’intenzione di collaborare assieme ai suoi contatti nei servizi segreti per smantellare il partito fascista dall’interno. Intanto, per recuperare le perdite del martedì nero, Tommy propone una tregua ai Billy Boys per organizzare insieme un lucrativo smercio di oppio. La mente di Tommy, però, è offuscata da demoni del passato e ominosi presagi per il futuro: continua a vedere il fantasma di Grace, e si convince che qualcuno lo stia tradendo per spodestarlo. Nonostante tutto, non rinuncia al suo ruolo di infiltrato fra i fascisti; anzi, privato del supporto dei servizi segreti decide di accelerare i tempi e di organizzare l’assassinio di Mosley durante un suo comizio.
Per la prima volta, però, i Peaky Blinders sembrano aver perso il loro indissolubile legame: Michael insiste per una ristrutturazione della gang e finisce con l’essere cacciato; Arthur è sempre più fuori controllo; Finn passa dall’essere inutile all’essere dannoso; e il piano per l’omicidio di Mosley fallisce in maniera clamorosa, causando la morte di Aberama. La stagione, inferiore rispetto alle precedenti, finisce con un sussulto d’orgoglio e con un’ultima puntata che, nonostante le difficoltà produttive della pandemia, raggiunge i livelli dei migliori episodi delle stagioni precedenti. Il finale di stagione si conclude con Tommy che – sconfitto non per la prima volta, ma per la prima volta disperato – ha una crisi nervosa e, pistola alla bocca, medita il suicidio.
Lasciate perdere Tudor, teste coronate e altre faccende dell’alta nobiltà: lo standard aureo della tv inglese dell’ultimo decennio è Peaky Blinders, che rappresenta uno dei punti più alti raggiunti dal metodo seriale seguito nel Regno Unito. Ovvero quello che lascia all’approvazione degli spettatori il destino di una produzione – la scelta se proseguire o meno con una serie dipende dall’indice di gradimento ottenuto – e che, soprattutto, non interviene mai e poi mai sul processo artistico e creativo.
Questo significa che Steven Knight, creatore di Peaky Blinders, ha ottenuto di avere tutto il tempo necessario per scrivere di suo pugno le sceneggiature di ognuno dei 30 episodi andati in onda sinora. Le uniche faccende che hanno interferito con la qualità della serie riguardano una pandemia globale su cui nessuno di loro poteva avere il controllo.
E ora un momento di doveroso e sentito omaggio per uno dei cast più clamorosi della storia della tv recente. Sia per quanto riguarda i protagonisti – Cillian Murphy, Paul Anderson (Arthur), Joe Cole (John), Helen McCrory (Polly) – sia per quanto riguarda altri personaggi ricorrenti, o guest star protagoniste di una sola stagione: da Tom Hardy a Sam Neill (il maggiore Campbell), passando per Paddy Considine, Annabelle Wallis (Grace), Aidan Gillen (Aberama), Adrien Brody, Anya Taylor-Joy, Sam Claflin (Mosley) e Stephen Graham.
La serie tv
Peaky Blinders
Poliziesco - Gran Bretagna 2013 - durata 58’
Titolo originale: Peaky Blinders
Creato da: Steven Knight
Con Cillian Murphy, Craig Thomas Lambert, Joseph Long, Dave Simon, Alexander Siddig, Sam Neill
in streaming: su Amazon Prime Video Pluto TV Netflix Timvision Netflix basic with Ads
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