Quando nelle prime dieci posizioni del botteghino del weekend (nemmeno in quello settimanale, che ha dinamiche leggeremente diverse) troviamo solo 3 titoli in sala per la prima volta, la cosa ha una sola spiegazione: semplicemente non ci sono state uscite degne di nota per il pubblico.
Chi segue questa rubrica settimanale del lunedì che riporta ogni volta i dati dei due giorni più forti nelle sale (il weekend, appunto), sa quale sia la situazione (cupa) di quest'estate nei cinema italiani. Il dato non è variato rispetto alla settimana scorsa: per di più i titoli usciti giovedì 26, anche se possono avere qualche appeal per il pubblico più cinefilo, non ne hanno sicureamente per quello che fa "massa critica" e che poi si trova rispecchiato nei numeri dei botteghini. È ovvio che né Garrel, né tantomeno De Oliveira possono - nella normalità - aspirare a un posto nel box office italiano. Ed è ovvio che solo The Big Wedding - grazie al suo cast, non certo al valore del film in sé - era invece un potenziale aspirante alle prime dieci posizioni: e infatti ce l'ha fatta, entrando in terza posizione (ma in fondo ha guadagnato solo 200 mila euro, niente di che gioire).
Le previsioni per il futuro a questo punto sono facili. La depressione stazionaria negli accessi alle sale cinematografiche non è destinata ormai che a restare sino a settembre, nulla potrà scuoterla: è infatti legata da una relazione di proporzionalità inversa all'espandersi dell'alta pressione delle Azzorre, quella che ci regala l'estate. E che - anche se al momento è un po' tremebonda - presto si farà coraggio.
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