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Disclaimer - La vita perfetta

1 stagioni - 7 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su Disclaimer - La vita perfetta

di alan smithee
8 stelle

Cate Blanchett

Disclaimer (2024): Cate Blanchett

VENEZIA 81 - FUORI CONCORSO

La verità non è mai una, soprattutto se le fonti che la raccontano si basano su dati, testimonianze, prove e particolari differenti.

Basato sull'omonimo romanzo di Renée Knight, Disclaimer segna il ritorno in regia del celebrato autore messicano Alfonso Cuaron, che traspone e si occupa interamente di sviluppare la sceneggiatura di un serial lungo oltre sette ore, in cui si ripercorrono le differenti sfaccettature di un dramma che lacera e porta sull'orlo della disperazione due famiglie, entrambe con intendi essere vittima dei fatti e delle circostanze che le hanno tragicamente fatte incontrare.

I fatti risalgono a quasi vent'anni prima, quando un ragazzo inglese diciannovenne in vacanza in Italia viene improvvisamente lasciato solo dalla sua spigliata fidanzata, e prosegue il suo viaggio da solo. In Toscana incontra una bellissima mamma bionda di sei anni più grande, con figlio ugualmente biondo, intenti a trascorrere gli ultimi giorni spensierati di vacanza prima di tornare a Londra.

L'attrazione porta i due ad incrociarsi e a frequentarsi lungo una fatidica notte che, a seconda di chi racconta i fatti, varia da una romantica notte di sesso appassionato a qualcosa di decisamente differente.

Il giorno dopo la tragedia.

Nel salvare il figlio della donna, finito tra i flutti agitati di un mare pericoloso, il ragazzo interviene e porta in salvo la vittima, ma annega nel tentativo di tornare a riva.

La donna col bimbo si dilegua.

I genitori del defunto iniziano a vivere il loro calvario, insospettito dalla fuga improvvisa della donna.

La madre del ragazzo morto, abile di penna, non farà che ricostruire i dettagli di quelle ultime ore scrivendo un romanzo che, dopo la sua morte, il marito pubblicherà riscuotendo una certa attenzione.

Anche da parte della stimata giornalista e documentarista cinquantenne che è ora la mamma bionda di quel tempo. Venuta in possesso del libro, la donna si sentirà crollare il mondo, a partire dalla stabilità di un matrimonio fino a poco tempo prima ritenuto perfetto.

Cuaron dà forma e vita ad un thriller incalzante che, nonostante la diluizione inevitabile sotto forma di serial, che sfalda il racconto attraverso continui flashback e lo ripropone ad uno spettatore mai certo di assistere ai dettagli di una realtà oggettiva e non condizionata, ma tuttavia attratto dall'inganno inestricabile a cui viene sottoposto da una regia potente e sinuosa che ammalia, illude, circuisce e irretisce. Pur con le lungaggini, i vezzi narrativi a vite ridondanti tipici di una serialità che vive e trae fortuna e seguito anche da ripetizioni orchestrate a puntino e da abilità di montaggio, Disclaimer funziona grazie anche ad un cast strepitoso in cui duellano, si affrontano a unghie spiegate i due meravigliosi duellanti: Cate Blanchett e Kevin Kline, che ritroviamo magnifico e ferino come non lo vedevamo ormai da anni.

Entrambi vittime delle circostanze drammatiche che li inducono a reagire d'istinto come felini minacciati e messi all'angolo.

Felini che peraltro circolano simpaticamente ed indolentemente in almeno tre degli appartamenti ove si svolge parte della vicenda.

Ma anche Lesley Manville è stupenda, madre disperata e malata che scrive un best seller per ottenere una verità tutta sua sul mistero che le ha strappato il figlio.

E pure un inedito Sasha Baron Coen nel ruolo del marito apparentemente tradito funziona, così come il bimbo cresciuto ben reso dalla magrezza di Kodi Smit-McPhee. Ma pure l'alchimia erotica che ci viene declinata come dettaglio di un'estasi amorosa tradotta e travisata da fotografie ritrovate dopo anni, e che rende tattile e stupendamente coinvolgente il gioco sessuale portato avanti fino ad un'estasi beffarda dai bravi attori Jonathan Brigstocke e dalla stupenda Leila George rende notevole questa lunga produzione. Desclaimer celebra l'inganno che si cela troppe volte a seguito di una cronaca che deduce quanto più di ciò che è in grado di appurare dai fatti, e cattura lo spettatore in un gioco di inganni che funziona davvero molto bene.

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