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Those About to Die

1 stagioni - 10 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su Those About to Die

di YellowBastard
6 stelle

Fin dai tempi di Ben-Hur e Spartacus il fascino degli spettatori, sia al cinema che in TV, per il peplum non si è mai spento davvero e non poteva quindi che creare interesse la nuova produzione internazionale di Peacock dal titolo Those About To Die, ovvero Coloro che stanno per morire dal Morituri te salutant!, il controverso saluto attribuita ai gladiatori in procinto di battersi nell’arena ma che in realtà sembra essere un falso storico, un dramma storico in dieci episodi creato dal candidato all'Oscar Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan) e diretto principalmente dal Re dei disaster movie Roland Emmerich (Stargate, Independence Day, Godzilla, Moonfall) e in streaming su Prime Video in contemporanea con gli Stati Uniti.

 

Those About to Die - Official Trailer

 

Concepita come una serie epica ed erede ideale di Roma e Spartacus, Those About to Die è altrettanto corale e violenta, equamente interessata a esplorare la vita pubblica e politica dell'antica Roma quanto quella familiare e privata dei suoi personaggi ispirandosi all'omonimo libro di Daniel P. Mannix del 1958 da cui venne tratto, nel 2000, anche Il gladiatore di Ridley Scott, focalizzandosi sui giochi gladiatori e sulle corse dei carri, elementi che storicamente hanno segnato l'intrattenimento dell'epoca.

 

Ambientata nel 79 d.C., dieci anni dopo un periodo di grande tumulto come quello del 69 d.C., soprannominato non a caso "l'anno dei quattro imperatori", quando Servio Galba, Marco Salvio Otone, Aulo Vitellio e Flavio Vespasiano si contesero con la forza la successione a Nerone, vinta poi dall’ultimo dei quattro.

Un periodo in cui il Circo Massimo non bastava più per la spettacolarità e la grandezza richiesta dal popolo e che portarono alla costruzione dell’anfiteatro Flavio, ovvero il Colosseo.

 

Those About To Die"-Trailer: Emmerich macht Hopkins zum Kaiser

 

la serie si concentra sulle lotte di potere all'interno della dinastia Flavia successiva alla morte di Vespasiano (Anthony Hopkins in un ruolo marginale nonostante il suo nome sia stato ampiamente sfruttato per il marketing) e su quelle per la sopravvivenza di schiavi e gladiatori ma anche sulla vita di commercianti o di semplici cittadini.

Il serial, chiaramente pensato come un progetto imponente distribuito su più stagioni, vuole esplorare proprio questo aspetto: un mondo lacerato da scommesse, corruzioni, vendette e piccole e grandi lotte di potere, specchio di quanto accadeva tra la plebe come anche ai piani alti dell'Impero.

 

E sarà forse per la presenza di Iwan Rheon, l’indimenticabile Ramsay Bolton del serial HBO, e quella di Jóhannes Haukur Jóhannesson, l’altrettanto monumentale Montagna di GoT, o anche per le immagini e la sigla iniziale ma guardando Those About To Die si ha la netta impressione di assistere a un Trono di Spade ambientato però nell'antica Roma.

Da cui anche un’eccessiva modernità nei dialoghi e nelle espressioni che, come spesso capita nei drammi attuali a carattere storico, tende inevitabilmente a raccontare gli eventi e i personaggi del passato come fosse il mondo di oggi, anche con effetti stranianti.

Ma se Roma, serial di HBO 2005, riusciva comunque a mescolare i due elementi (a)temporali con una certa eleganza, con Those About To Die invece cadiamo spesso nella retorica e in una impostazione fin troppo distruttiva dei modelli di riferimento.

Non c’è (ancora?) qual totale irrealismo della serie Spartacus di Starz, sempre rimanendo in tema di Impero Romano, ma manca totalmente di quella fascinazione che la storia di Roma dovrebbe avere.

 

Those about to die: la serie tv che ha ricreato l'antica Roma a Cinecittà |  Elle Decor

 

Nonostante il numero di personaggi e le tante storie interconnesse Roland Emmerich, e il co-regista Marco Kreuzpaintner, riescono a procedere in modo piuttosto spedito, con il risultato di lasciarsi anche qualcosa alle spalle, ricorrendo volentieri alla Cgi per ricreare ambienti e animale (e per l’occasione, Peter Travers è tornato a collaborare con Emmerich in veste di supervisore degli effetti visivi e regista della seconda unità per le scene d'azione) e ad artisti italiani per i costumi, scenografie e trucco ma un aspetto importantissimo e inusuale e che la sua rappresentazione di Roma non è monocromatica ma multietnica, una babele di lingue e popoli che sotto gli stendardi di Roma vivevano, commerciavano, si amavano e lottavano e, sì, morivano anche.

 

Those About To Die Review: A Far Cry From The Best Sword-And-Sandal Epics

 

Con un cast internazionale capitanato da Iwan Rheon e dalla nostra Gabriella Pession e impreziosito dalla carismatica (e momentanea) presenza di un annoiato Anthony Hopkins, la serie è stata girata completamente in Italia, a Cinecittà, e comprende anche Tom Hughes (The English, Victoria), Sara Martins (Non dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso), Moe Hashim (Ted Lasso), Jóhannes Haukur Jóhannesson, Jojo Macari (Sex Education), Dimitri Leonidas (Rosewater, Renegades: Commando d'assalto), Emilio Sakraya (60 minuti, Rheingold, 4 Blocks), Rupert Penry Jones (Whitechapel - Crimini dal passato), Lara Wolf (Days of Power, The Performance), Martyn Ford (Kingsman - Il cerchio d'oro, Viking Destiny, Fast & Furious 9), Kyshan Wilson (Sotto il sole di Amalfi, Mare Fuori, Viola come il mare), Romana Maggiora Vergano (Gli anni belli, C'è ancora domani, Cabrini) Alessandro Bedetti (Nudes), Daniel Stisen (In2ruders , Last man down, The Siege), Gabrielle Scharnitzky e Davide Tucci.

 

Those About to Die - trailer

 

Those About to Die è in definitiva una serie piuttosto divertente, violenta e ferocemente compulsiva ma è anche molto derivativa, superficiale e alquanto anacronistica, troppo moderna nell’impostazione e nei temi per essere anche realistica, ma nonostante non sia certo un instant cult rimane comunque un piacevolissimo guilty pleasure.

Basta non aspettarsi chissà quale miracolo.

 

VOTO: 6,5

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