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The Recruit

2 stagioni - 9 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su The Recruit

di YellowBastard
7 stelle

C’erano una volta in TV.. serie come Alias, Nikita (tratta molto liberamente dal film di Luc Besson) e, soprattutto, Chuck che seguivano il trend, molto di successo all’epoca, di mischiare action, dramma e commedia in un format televisivo con un predominante (seppur leggero) taglio spionistico.

Memore di quel periodo glorioso (!?) lo sceneggiatore Alexi Hawley, fratello dell’osannato Noah Hawley di Fargo e Legion (e prossimo alla prima serie televisiva dedicata alla saga di Alien) e a sua volta autore di serie di successo come Castle e The Rookie (e del suo recente spin-off The Rookie: Feds), entrambe con Nathan Fillion (che anche qui compare in un cameo), ritorna a partire dal 16 Dicembre con un’altra storia di un “novellino” per la nuova serie The Recruit su cui Netflix sembra voler puntare moltissimo. 

 

The Recruit explained & the plot recap: who's Karolina? - Auralcrave

 

Protagonista assoluta è un nuovo attore emergente che si è messo in luce proprio su Netflix con la trilogia To All The Boys e, prima ancora, con la serie The Fosters mentre, più recentemente, si è visto anche come supereroe per la Warner/DC in Black Adam nel ruolo di Atom Smasher, nuovo membro della Justice Society: Noah Centineo.

Centineo, faccia da schiaffi e Golden Boy di Netflix la cui carriera è stata lanciata principalmente da commedie romantiche per adolescenti (ovvero la fascia di spettatori prediletta dalla piattaforma di streaming, quella young adult), è perfettamente calato nel ruolo di un giovane avvocato alle prime armi che, assoldato dalla CIA, cerca di farsi strada nell’intricato mondo delle spie e che non lesina in nessuno dei suoi elementi più classici: action, romance, doppi/tripli giochi, tradimenti e continui plot twist.

Principalmente un coming of age in salsa spionistica il cui protagonista inesperto impara ad assumersi le proprie responsabilità sul lavoro come nella vita di tutti i giorni.

 

Scrittura, regia, fotografia e montaggio sono tutti elementi che funzionano riuscendo a sintetizzare una struttura narrativa serrata e priva di momenti morti, anche per un continuo susseguirsi di stili e cliché di genere ma senza cadere troppo nel manierismo.

Anche a livello produttivo la serie fa un ottimo lavoro di messa in scena e all’esperienza di Doug Liman, dietro alla regia dei primi episodi e autore di diverse spy story come The Bourne Identity, Mr. & Mrs. Smith e Fair Game – Caccia alla spia, che favorisce la realizzazione di un prodotto originale e mai noioso, anche citazionista ma senza mai trasformarsi in manieristica imitazione.

 

Netflix's Dull CIA Series The Recruit is More Like Paperwork | TV/Streaming  | Roger Ebert

 

Insieme a Centineo fano parte del cast anche Laura Haddock, che mostra con il giovane protagonista un’ottima chimica, Fivel Stewart, Kaylah Zander, Colton Dunn, Aarti Mann, Daniel Quinty Annon, Angela Parker, Kristian Bruun, Vondie Curtis-Hall, Byron Mann e Amanda Schull.

 

E non tragga in inganno la sua sfacciata verve umoristica, The Recruit può anche essere cinica e cattiva quando serve e il tono, in realtà, è più adulto e meno typecast di quanto possa sembrare in un primo momento.

 

VOTO: 7

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