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Generazione 56K

1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su Generazione 56K

di kinemazone
8 stelle

Una serie comedy italiana che si inserisce senza goffagine tra le modern comedy internazionali

Con Generazione 56K Francesco Ebbasta (aka Capaldo), mente creativa dei TheJackal, torna a rivolgersi al pubblico adulto che li ha sostenuti per primo, ai tempi delle loro prime video-sperimentazioni su web. Un pubblico che rimase affascinato dalla padronanza con cui i cinque ragazzi napoletani (allora oltre a Francesco, Ciro, Simone e Alfredo c'era anche Mariano) manipolavano la cultura cinematografica creando mashup e parodie che ancora oggi restano tra le migliori viste su internet (vedi Il camorrista nel pallone30 denari - la vera storia della Pasqua). 
Diventati in poco tempo padroni assoluti della videoviralità social e maestri del product placement, i Jackal hanno successivamente (da Gli effetti di Gomorra sulla gente in poi) preso una strada diversa, mirata a compiacere un pubblico più numeroso, più giovane ma con meno pretese, come evidente nella loro partecipazione a LOL affianco al terribile Pintus e i commenti alle partite dell’Europeo. 
Ora però, con questa serie di otto episodi su Netflix dal 1 luglio, Francesco cambia completamente registro. Generazione 56K è una serie matura, scritta bene, leggera e divertente ma intensa e spesso emozionante, un giusto equilibrio tra rom-com e commedia nostalgica. Si evita accuratamente di entrare nel provincialismo o nell’iconografia del sud, pur essendo tutta la storia molto localizzata (tra Napoli e Procida) offrendo un affresco di circa 20 anni molto veritiero. 
Francesco Ebbasta è lo show runner e ha scritto e diretto i primi quattro episodi, quelli più briosi, lasciando la direzione degli altri a Alessio Maria Federici (Uno di famigliaTerapia di coppia per amanti). 
I due Jackal Gianluca Fru e Fabio Balsamo sono misurati e molto affiatati, così come convincente è il protagonista maschile Angelo Spagnoletti, mentre una menzione speciale va alle due attrici Cristina Cappelli e Claudia Tranchese davvero eccezionali.
Cattleya, già partner cinematografica di Franceaco Ebbasta per "Addio fottuti musi verdi" stavolta ha vinto la scommessa supportando il regista nella creazione di qualcosa di davvero particolare.
Una serie comedy italiana che si inserisce senza goffagine tra le modern comedy internazionali, con in più (lasciatemelo dire) una location da fare invidia a tutti. Anche alla Pixar di “Luca”.
 
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